Bankitalia avverte: riforma del credito cooperativo urgente e necessaria

Francesco Lucchetti

19 Ottobre 2015 - 11:39

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La riforma delle banche di credito cooperativo è prioritaria secondo la Banca d’Italia. Carmelo Barbagallo al Senato: necessario consenso per concludere la riforma entro l’anno.

Bankitalia avverte: riforma del credito cooperativo urgente e necessaria

Dopo la riforma varata per le banche popolari, il tema della riforma del sistema per le banche di credito cooperativo conquista la scena e vede scendere in campo le istituzioni.
La Banca d’Italia si è espressa a riguardo ed ha sottolineato l’importanza di questa riforma: il contesto economico sta cambiando rapidamente e rende urgente una riforma del credito cooperativo in Italia per garantirne la solidità e il corretto management.

Pierpaolo Baretta, il Sottosegretario dell’Economia e delle Finanze, ha preso la parola durante il seminario istituzionale al Senato in merito alla riforma del settore delle banche di credito cooperativo, definendo questa “necessaria e urgente” e ribadendo l’importanza che essa venga conclusa il prima possibile.

Non è solo l’Europa a volerlo, ma i lavori procedono da tempo e ora si deve giungere al loro completamento.

“E’ un anno che se ne discute ed è ora necessario che si arrivi a una rapida conclusione”

Le condizioni economiche attuali costringono le BCC a riformarsi per riuscire a sopravvivere, migliorando l’efficienza, la governance e le proprie situazioni patrimoniali ed è per questo che Baretta preme affinché sul contenuto della riforma ci sia “il massimo dell’unità possibile” in Parlamento.

Riforma delle Banche di Credito Cooperativo: cosa prevede?

Secondo la proposta di riforma, le BCC dovrebbero costituire gruppi bancari cooperativi intorno ad una società per azioni capogruppo, di cui il 49% delle azioni sarà aperto agli investitori privati. Attualmente la struttura delle BCC limita il loro accesso al mercato dei capitali e impedisce quindi loro di ricapitalizzarsi, esponendole al rischio di venire bocciate nei test delle autorità di vigilanza.

L’importanza di questa riforma è stata ribadita anche dalla Commissione Europea, che ne ha chiesto il varo entro l’anno in corso. Nel resto d’Europa, infatti, il sistema dei gruppi paritetici ha avuto il successo di dar vita a gruppi bancari molto più forti e competitivi che in precedenza e di rafforzare l’immagine di tutto il settore, andando a correggere situazioni di crisi.

Cos’è il modello paritetico?
Il sistema del gruppo cooperativo paritetico è fondato su contratti di coesione indicanti obblighi e diritti tra le banche che partecipano al gruppo e la società capogruppo e irrobustirebbe notevolmente gli istituti bancari.
Se nelle società tradizionali i rapporti e le responsabilità scaturiscono dai legami partecipativi, con il modello paritetico diritti e obblighi deriverebbero invece da una fonte contrattuale.

Bankitalia: elevare la qualità dei manager
Carmelo Barbagallo, capo del dipartimento di vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia, ha a sua volta espresso parere favorevole alla riforma, strumento con cui migliorare la solidità degli istituti, le procedure di concessione e di controllo del credito. A tal fine Barbagallo indica che la strada sarà anche “l’occasione per elevare la qualità dei manager”.

“La riforma del credito cooperativo è necessaria e urgente perché le BCC possano continuare ad esistere come tali nell’attuale contesto economico e regolamentare, operando come banche sane in una corretta relazione con i territori di riferimento”.

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