Banche popolari, sulla riforma procedura della Corte di Giustizia europea

Elisabetta Scuncio Carnevale

11/02/2019

11/02/2019 - 23:39

condividi

La Corte di Giustizia dell’Unione europea dovrà esprimersi sulla legittimità del testo normativo

Banche popolari, sulla riforma procedura della Corte di Giustizia europea

La riforma delle banche popolari, approvata nel 2015 dal governo Renzi, al vaglio della Corte di Giustizia dell’Unione europea.

I giudici del Lussemburgo saranno chiamati a esprimersi sulla legittimità del testo normativo e sulla conformità dello stesso alle prescrizioni del Regolamento comunitario.

La CGUE ha respinto la richiesta di un procedimento d’urgenza: la decisione ora potrebbe arrivare nel prossimo autunno, prima della scadenza imposta dal c.d. Milleproroghe. Il decreto ha posticipato al 31 dicembre 2019 il termine per le banche di procedere alla trasformazione in spa.

Banche popolari, aperta formalmente la procedura sulla legittimità della riforma 2015

Il Presidente della Corte di Giustizia europea ha rigettato l’istanza, presentata lo scorso ottobre dal Consiglio di Stato, per un procedimento pregiudiziale accelerato, previsto ai sensi dell’articolo 105 del regolamento della Corte stessa.

Prende il via così la procedura sulla legittimità della riforma 2015. Riforma che obbligava le banche popolari, con attivi superiori agli 8 miliardi di euro, a trasformarsi in società per azioni. Banca Popolare di Sondrio e Banca Popolare di Bari sono gli unici due istituti di credito a non aver ottemperato a tale prescrizione.

Le questioni, sollevate davanti ai magistrati, riguardano proprio l’imposizione di una soglia dell’attivo, definita ‘esigua’, che obblighi un istituto di credito a modificare il proprio assetto societario, nonché le conseguenti disposizioni sul diritto di recesso e sul rimborso al socio che volesse defilarsi, a seguito di tale trasformazione.

I quesiti sulla legittimità delle riforma, sulla quale la Corte Costituzionale aveva già espresso opinione favorevole, erano stati sottoposti al parere del Consiglio di Stato. I giudici amministrativi, per dissipare i propri dubbi su alcuni punti, si erano rivolti alla Corte europea, evidenziando tutte le divergenze esistenti con il regolamento comunitario dell’Ue.

Il Consiglio di Stato aveva chiesto alla Corte di Giustizia di esprimersi con procedimento accelerato in considerazione della scadenza entro la quale la legge prevedeva la trasformazione in spa, e cioè il 31 dicembre 2018, poi prorogata al 2019.

Le parti in causa davanti al giudice nazionale, gli Stati membri, la Commissione, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Bce ora avranno tempo due mesi per presentare alla Corte di Giustizia memorie scritte. Dovranno depositarle entro il prossimo aprile. La Corte, dopo un’udienza nei mesi estivi, potrebbe arrivare a pronunciarsi già in autunno.

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.