Il primo trimestre 2016 non è stato facile per le banche italiane ma neanche per quelle europee. Ecco un riepilogo delle trimestrali delle maggiori banche in Europa.
Nelle ultime sedute di Borsa Italiana gli operatori si sono concentrati sulle proiezioni relative al primo trimestre 2016 delle banche italiane. Trimestrali che sono risultate in chiaroscuro per via della volatilità riscontrata sui mercati, della bassa crescita economica del Bel Paese e delle politiche accomodanti della BCE. In Europa la situazione non è tanto meglio di quella italiana visto che numerose banche europee hanno visto letteralmente crollare i ricavi e gli utili rispetto a soli 365 giorni fa.
I tassi decisamente bassi della BCE hanno colpito i profitti delle banche commerciali mentre la volatitilità dei mercati ha eroso in larga parte gli utili delle banche di investimento. Ecco quindi una panoramica delle trimestrali delle maggiori banche europee.
Trimestrali banche: oggi il turno di BPER e Ubi banca in Italia
In Italia il focus di operatori e stampa è proiettato interamente sui conti trimestrali delle banche italiane. Ultima in ordine di tempo è quella di Generali, il cui titolo assicurativo sta scontando un andamento non proprio esaltante del primo quarto del 2016.
Oggi verranno pubblicati i dati poi di BPER ed Ubi banca e, viste le reazioni del mercato alle trimestrali di altre maggiori banche italiane, c’è da andarci molto cauti.
Trimestrali banche europee appesantite da volatilità dei mercati e tassi BCE
Tuttavia, il primo trimestre 2016 non è stato fiacco per le sole banche italiane ma per l’intero comparto europeo. Lo shockante inizio anno sui mercati finanziari europei, che ha visto un diffuso sell-off sul comparto del Vecchio Continente, ha fatto da preludio alle deludenti trimestrali degli istituti di credito europei.
Praticamente quasi tutte le banche europee hanno mostrato conti al di sotto delle attese, mentre quelli in linea con il consenso o poco al di sopra di esso sono stati veramente pochi. Cerchiamo quindi di fare un riepilogo dell’andamento trimestrale delle maggiori banche europee, suddividendolo per Paese.
Trimestrali banche Germania: crollano gli utili di Deutsche e Commerzbank
Iniziamo dalla Germania, da sempre avversa alle politiche monetarie accomodanti della BCE che secondo Weidmann (governatore della BundesBank) e soprattutto Schauble (ministro delle finanze) stanno erodendo i profitti delle banche teutoniche. In effetti, non gli si può dar torto vedendo quanto fatto nel primo quarto dell’anno dalle maggiori banche tedesche: Commerzbank e Deutsche Bank.
Commerzbank ha visto erodere l’utile netto del 50% rispetto al primo trimestre 2015 per un totale di €163 milioni, poco al di sotto delle stime del consenso. La banca tedesca è stata pesantemente colpita dalla volatilità dei mercati ed i vertici della stessa hanno ammonito che difficilmente sarà possibile replicare il risultato netto del 2015 di €1,06 miliardi.
Deutsche Bank poi è riuscita a fare ancora peggio. La banca tedesca per eccellenza, considerata il pericolo più serio per le banche europee, ha visto scendere l’utile t/t del 58% e i ricavi del 22% per le difficoltà riscontrate sui mercati.
Tra riacquisizioni di Coco Bond e inchieste per manipolazione di mercato, per Deutsche non si prospetta un 2016 da incorniciare. Nel complesso, in un anno il titolo di Commerzbank ha perso il 42,65% del valore mentre quello di Deutsche Bank il 48,4%.
Trimestrali banche Olanda: utili in calo per Abn Amro, meglio Rabobank
Voliamo ora in Olanda, da sempre considerata la nazione più vicina alle politiche della Germania. Il Paese dei tulipani sembra passarsela meglio rispetto agli amici tedeschi visto che RaboBank è stata una delle poche banche europee a riuscire ad emettere i famosi Coco Bond quest’anno per un ammontare complessivo di €1,25 miliardi.
Non è andata tanto meglio ad Abn Amro, che ha visto scendere gli utili del 13% a quota €475 milioni. Il risultato è dovuto alla politica dei bassi tassi di interesse e ancora una volta alla forte volatilità dei mercati riscontrata a inizio anno.
Trimestrali banche Francia: ok SocGen e Bnp, tonfo per Credit Agricole
Visitiamo virtualmente un altro Paese molto vicino alle dinamiche tedesche: la Francia. Le banche francesi si sono mostrate più toniche rispetto a quelle di Germania e Olanda.
Bnp Paribas nel primo trimestre 2016 ha visto crescere gli utili a/a del 10,1% (al netto delle poste straordinarie sarebbe il 4%) battendo di gran lunga le stime degli analisti. Bnp ha visto però scendere i ricavi del 2% ed il CET1 ratio dall’11% al 10,9%.
Societe Generale invece, ha visto sì aumentare gli utili del 6,5% a/a ma ha messo in opera un drastico taglio dei costi che, secondo fonti finanziarie, sarebbe già in atto da tempo nel periodo in cui la banca è finita al centro di numerosi scandali.
Credit Agricole, l’ultima banca transalpina ad aver pubblicato i conti trimestrali, è stata appesantita dagli ingenti costi di ristrutturazione.
Gli utili a/a si sono ridotti del 71% passando a €227 milioni dai €784 milioni del primo quarto 2015. Al netto delle poste straordinarie, l’utile sarebbe stato di €394 milioni, comunque in netto calo rispetto all’anno precedente.
Nel complesso, il titolo di Credit Agricole ha perso il 37,09% del suo valore in un anno, quello di Societe Generale il 24,16% mentre quello di Bnp Paribas il 21,52%.
Trimestrali banche Spagna: Santander contiene le perdite non BBVA
Passiamo ora al miracolo economico dell’Eurozona: la Spagna. Il Paese, in difficoltà a livello politico per via del caos-post elezioni che ha portato alla scelta di riaprire le urne a breve, ha avuto qualche difficoltà con le maggiori banche.
Santander, la prima banca per capitalizzazione in Europa, ha visto erodere gli utili del 5% a/a per via dell’apprezzamento dell’Euro sulle valute dei Paesi in cui è presente il gruppo (fatta eccezione, ovviamente, per il Dollaro USA).
BBVA, seconda banca iberica, ha visto scendere gli utili del 54% rispetto ad un anno fa a causa del deprezzamento delle valute emergenti (oltre il 40% degli utili di BBVA dipende dal business in Messico).
Migliora il CET1 ratio che è salito al 10,54% dal 10,33% di dicembre. Quale performance per le azioni? Quelle di Santander in 365 giorni hanno perso il 39,02% del valore mentre quelle di BBVA il 38,63%.
Infine, tralasciamo Grecia e Portogallo, e ci spostiamo sulla Svizzera. Il Paese elvetico è slegato dalle politiche della BCE ma l’andamento delle sue banche fa capire l’aria che si respira in Europa.
Trimestrali banche Svizzera: crollo per Credit Suisse e UBS
Le due maggiori banche del Paese, Credit Suisse e UBS, non hanno performato particolarmente bene nel primo trimestre 2016. Credit Suisse, alle prese con un profondo piano di ristrutturazione, ha chiuso con una perdita di 302 milioni di franchi il primo quarto dell’anno contro un utile di oltre 1 miliardo di franchi del primo trimestre 2015.
Non è andata tanto meglio ad UBS che ha visto crollare gli utili a 707 milioni di franchi, un calo del 64% rispetto ad un anno fa, e i ricavi a 6,8 miliardi di franchi (-22% a/a). In un anno le azioni UBS hanno perso poco più del 25% del loro valore mentre quelle di Credit Suisse il 38%.
Grafico: andamento azioni banche europee a/a
Per dare un colpo d’occhio, ecco il grafico riepilogativo dell’andamento di tutti i titoli delle banche sopra elencate:
Insomma, sembra che non solo l’Italia se la passi male.
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