L’Ad dell’istituto Carlo Messina illustra la strategia della banca: daremo dieci miliardi a sostegno della crescita delle famiglie senza dimenticare i casi Telecom, Alitalia e Ilva.
Intesa Sanpaolo chiederà alla BCE un prestito Tltro (Targeted Long Term refinancing operation) da 13 miliardi di euro.
Lo ha dichiarato ieri l’Ad dell’istituto torinese Carlo Messina, spiegando che una parte dei finanziamenti ottenuti dalla Banca centrale europea sarà utilizzata per l’erogazione di credito alla propria clientela di famiglie e imprese.
L’annuncio è arrivato a margine della presentazione di un accordo tra il gruppo bancario e Confindustria per un plafond di 10 miliardi volto a favorire le iniziative di crescita a sostegno della piccola e media impresa.
Carlo Messina ha specificato:
"Con questo accordo metteremo a disposizione ulteriori 10 miliardi per le pmi e abbiamo intenzione di ricorrere ai Tltro per 13 miliardi di euro, il cui beneficio verrà parzialmente girato sui nostri clienti. Intesa Sanpaolo non ha mai interrotto l’erogazione del credito, ma questo è un momento in cui è necessario incrementare la nostra disponibilità a concedere prestiti"
Messina ha anche parlato della vicenda Telecom Italia e del bond convertendo da 750 milioni di euro lanciato da Telefonica (azionista al 22,4%, al pari di Intesa Sanpaolo, della compagnia telefonica attraverso la holding Telco in via di scioglimento) che sta alimentando la speculazione sul titolo della società di telecomunicazioni:
"La nostra partecipazione in Telecom è assolutamente trascurabile e devo dire che di tutti questi dossier sto cominciando a disinteressarmi completamente, perché la nostra ambizione è quella di occuparci solo del core business”.
L’Ad di Intesa Sanpaolo ha parlato inoltre del caso Alitalia, dove si è detto pronto a far parte del rilancio dell’azienda. Attualmente Intesa è il primo azionista della compagnia con il 20% ed è inoltre principale creditrice del vettore. Messina ha quindi specificato:
“In Alitalia abbiamo sia partecipazioni azionarie che posizioni creditizie. Riteniamo ci sia un progetto industriale che valga la pena di essere seguito e che può portarci a uscire da questa azienda nel momento in cui tornerà in utile, che dovrebbe essere nel 2017. Perciò, noi supportiamo questo progetto con Etihad per la parte di nostra competenza
Messina ha parlato veramente a tutto campo, entrando anche nei dettagli del caso Ilva, sulla quale circolano indiscrezioni su un prestito di 650 chiesto dai Riva proprio ad Intesa:
“Se all’orizzonte c’è una prospettiva come quella di Alitalia di avere un partner industriale e un progetto che porti alla redditività futura, allora noi siamo disponibili ad analizzare tutte le operazioni sul mercato".
Oggi il titolo in Intesa Sanpaolo si muove sulla parità, in linea con l’andamento di Piazza Affari.
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