Banca Mediolanum verso la quotazione in Borsa dopo la fusione inversa. Vantaggi e dettagli dell’operazione

Simone Micocci

18 Settembre 2015 - 12:46

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Banca Mediolanum: dopo la fusione inversa con Mediolanum SpA è in arrivo la quotazione in Borsa il 28 dicembre. Ecco i vantaggi della fusione, piani futuri e previsioni di bilancio 2015.

Banca Mediolanum verso la quotazione in Borsa dopo la fusione inversa. Vantaggi e dettagli dell’operazione

Banca Mediolanum viaggia spedita verso la quotazione in Borsa in sostituzione del titolo di Mediolanum SpA.

Come dichiarato dall’amministratore delegato di Banca Mediolanum, Massimo Doris, il 28 dicembre è la data in cui ci sarà lo sbarco in Borsa di Banca Mediolanum, in seguito alla fusione inversa con la controllante del gruppo, Mediolanum SpA.

Durante un incontro tenuto nel ristorante Eataly di Milano, Massimo Doris ha illustrato le varie tappe del percorso che porterà Banca Mediolanum ad essere quotata in Borsa: la fusione inversa sarà approvata nell’assemblea straordinaria del 29 settembre, a ottobre e novembre ci sarà la fase degli adempimenti informativi ai mercati, mentre il 28 dicembre 2015 si giungerà all’effettiva quotazione.

Il concambio dell’operazione di fusione è pari a 1:1, mentre il diritto di recesso è stato fissato a 6,611 euro ed è esercitabile da 5 al 20 ottobre.

Il presidente della nuova capogruppo Banca Mediolanum sarà l’attuale amministratore delegato di Mediolanum SpA, Ennio Doris, mentre l’ad sarà suo figlio, Massimo Doris.

Durante la conferenza tenuta a Milano, Massimo Doris oltre a fare il punto sulla situazione finanziaria del Gruppo riguardante il 2015, ha spiegato quali saranno i vantaggi derivanti dalla fusione inversa.

Gruppo Mediolanum: i vantaggi della fusione inversa

Secondo Doris, la decisione di far confluire Mediolanum SpA in Banca Mediolanum permetterà a quest’ultima di “mantenere tutti i rapporti giuridici in essere”, e inoltre, “l’operazione favorirà una semplificazione e una razionalizzazione organizzativa del conglomerato finanziario, aumentandone efficienza e redditività”.

Quest’operazione permetterà di risparmiare circa 6 milioni di euro sulle imposte dei dividendi e sull’IVA, poiché da quando Mediolanum SpA è diventata la società controllante ha assorbito tutti i coefficienti patrimoniali, e di conseguenza il gruppo ha dovuto gestire due banche e due cda.

Gruppo Mediolanum: situazione finanziaria del 2015

Massimo Doris ha mostrato con entusiasmo i dati concernenti la situazione finanziaria del 2015 del Gruppo Mediolanum:

  • la massa gestita e amministrata è di circa 69 miliardi;
  • i margini, le commissioni e i ricavi ricorrenti per trimestre salgono a 273 milioni;
  • il coefficiente di capitale del gruppo è del 18,5%;

Inoltre, una recente indagine statistica ha rilevato come tra i correntisti di Banca Mediolanum il 39% non ha nessun’altra banca, mentre il 58% utilizza Mediolanum come “istituzione bancaria principale”. Il merito di questo risultato è degli investimenti ingenti nel campo dello sviluppo tecnologico e in quello dei servizi digitali ai clienti che hanno contribuito ad aumentare l’efficienza dei servizi bancari.

Gruppo Mediolanum: previsione di bilancio

Secondo le previsioni del Gruppo, i ricavi complessivi attesi nel bilancio del 2015 saranno inferiori del 39% rispetto a quelli del 2014, e saranno di circa 3,3 miliardi.

L’utile netto (363 milioni di euro), invece, sarà superiore del 12,4%, per merito del ribasso dell’aliquota fiscale rispetto agli anni precedenti.

Massimo Doris ha commentato queste previsioni, dicendosi tranquillo anche nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare nell’ultima parte dell’anno. Per questo motivo l’ad di Banca Mediolanum ha smentito il possibile aumento del dividendo, continuando con un pay-out del 60%. Inoltre, non ci sarà nemmeno una distribuzione delle riserve, poiché il gruppo intende mantenersi sopra ai livelli minimi stabilito dai regolamenti.

È vero che la crisi è finita, ma ci sono pur sempre dei rischi”, ha aggiunto Massimo Doris.

Gruppo Mediolanum: piani futuri

Doris ha aperto alla possibilità di acquisto da parte della sua famiglia del 20% delle quote di Mediolanum che Fininvest è obbligata a vendere a causa della condanna per frode fiscale del processo Mediaset; tuttavia, l’acquisizione non dovrebbe riguardare tutto il 20%, ma solamente una parte, stimabile intorno al 3%. Il restante delle quote sarà acquisito dagli investitori istituzionali, alcuni dei quali hanno già manifestato il loro interesse.

L’ad di Banca Mediolanum ha fatto il punto anche sulla situazione di Banca Esperia, la cui vendita è stata sospesa:

“Noi avevamo dato la disponibilità di vendere, ma non c’è stato accordo sul prezzo con Mediobanca, che possiede l’altro 50% di Banca Esperia; per questo abbiamo accantonato l’operazione. Banca Esperia sta crescendo, se poi un domani noi o Mediobanca cambiassimo idea o se arrivasse un terzo con un’offerta interessante vedremo. Per il momento, l’operazione è stata messa da parte.”

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