BNP Paribas, la maggiore banca francese, sta pagando il suo pesante tributo alla crisi finanziaria. L’utile netto crolla del 45%
BNP Paribas, la maggiore banca francese, sta pagando il suo pesante tributo alla crisi e accusa un duro colpo: l’utile netto per il periodo gennaio-marzo si è attestato a 1,6 miliardi di euro, pari a 2,1 miliardi dollari. Dato che si traduce in un calo del 45 per cento rispetto a quanto registrato nello stesso trimestre di riferimento, solo un anno fa. Il risultato della banca è tuttavia superiore alle attese degli analisti che avevano previsto un profitto di 1,5 miliardi di euro.
Secondo Jean-Laurent Bonnafé, amministratore delegato di BNP, la crisi finanziaria europea avrebbe pesato sulla domanda di credito, ripercuotendosi sui risultati operativi dell’istituto. Questo, come ha precisato lo stesso Bonnafé, nonostante i prestiti siano stati erogati a tassi di interesse bassi e i depositi abbiano continuato a crescere "significativamente" in tutti i mercati della banca, in particolare in Italia. Lo scorso anno la banca ha beneficiato di un guadagno straordinario pari a 1,8 miliardi di euro, generato dalle cessione di una quota (28,7%) nell’unità Klépierre, mentre l’utile ante imposte registrato nelle divisioni operative è sceso appena dell’8,1 per cento.
La prestigiosa banca con sede a Parigi, ha anche riferito che nel primo trimestre dell’anno in corso, le entrate sono state di 10,1 miliardi di euro, ovvero un significativo +1,7 per cento rispetto all’anno precedente, grazie a una svalutazione di € 215.000.000 sui debiti della banca e a un guadagno di 364 milioni di euro, frutto dell’adozione di nuove norme in materia contabile.
Bonnafé ha sottolineato che BNP ha raggiunto "una forte posizione di liquidità e di solvibilità," con un Common Equity Tier 1 ratio in versione Basilea 3 – importante indicatore della capacità di un istituto di sopportare shock finanziari - del 10 per cento.
BNP Paribas ha descritto il periodo come un "trimestre di transizione" per le sue divisioni Corporate e Investment Banking, caratterizzato da una flessione delle entrate (precipitate del 21,1 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a quota 2,5 miliardi di euro) e da un crollo dell’utile ante imposte di oltre il 30 per cento (a 806 milioni di euro). La divisione Investment Banking, in particolare, ha visto i suoi ricavi contrarsi di oltre il 20%, a quota 395 milioni di euro.
BNP Paribas, che ha registrato €155.000.000 in costi di ristrutturazione nel trimestre di riferimento, ha dichiarato che "molti progetti" volti a migliorare e semplificare le operazioni, sono in via di attuazione: tra questi sono compresi i programmi di prepensionamento presso l’unità BNPP Fortis in Belgio e l’unità BNL in Italia. Proprio la divisione italiana di BNP Paribas, ha registrato un utile operativo lordo di 385 milioni (+3,8%), ricavi pari a 823 milioni (+0,9%) e costi in flessione.
Fonte: dealbook.nytimes.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA