BCE: tutto pronto per il Quantitative Easing. Mercati in fibrillazione, ma la delusione è dietro l’angolo

Vittoria Patanè

22 Gennaio 2015 - 07:30

Oggi la BCE annuncerà il Quantitative Easing, forti dubbi sull’importo e sulla ripartizione dei rischi tra le banche Nazionali. Ecco tutto ciò che c’è da sapere prima di ascoltare le parole di Mario Draghi

BCE: tutto pronto per il Quantitative Easing. Mercati in fibrillazione, ma la delusione è dietro l’angolo

E’ arrivato il giorno che tutti aspettavano da mesi. Oggi, alle 14.30, Mario Draghi annuncerà le decisioni prese dal board della BCE sul Quantitative Easing. L’arrivo del programma di acquisto titoli ormai non sembra più in discussione. La linea del governatore italiano ha vinto su quella del falco Weidmann e della sua Germania.

A far cadere ogni remora i dati sull’inflazione di dicembre pubblicati dall’Eurostat (-0,2% nell’Europa a 19 e -0,1% nell’Europa a 28) e il crollo del prezzo del petrolio con Brent e Wti stabili al di sotto dei 50 dollari al barile.

Non ci sono più ostacoli al Quantitative Easing, ma dopo aver festeggiato, i mercati tornano a provare paura. Il rischio infatti rimane alto tanto quanto la volatilità delle borse europee. Nel caso in cui le previsioni circolanti fino ad oggi si avverassero, e cioè che l’ammontare di liquidità immessa sul mercato non superi i 500-550 miliardi di euro, il pericolo è che si verifichi un effetto boomerang che la finanza internazionale ricorderà per molto, moltissimo tempo.

A questo punto dunque, i dubbi non riguardano più l’arrivo o no del QE, ma il suo importo e il suo meccanismo di funzionamento. Un piano di acquisto titoli considerato troppo debole potrebbe creare più danni che altro.

A contraddire quanto detto sinora è Bloomberg che ieri ha parlato dell’intenzione della BCE di comprare bond per 50 miliardi di euro al mese fino alla fine del 2016. Il tutto partirebbe nel marzo del 2015. La cifra complessiva potrebbe dunque salire a 1.100 miliardi, più del doppio rispetto alle indicazioni precedenti (500-550 miliardi). La reazione dei mercati dipenderà però anche dal modo in cui verranno ripartiti i rischi del detenere titoli di Stato tra le varie banche centrali nazionali.

Il consiglio della BCE è infatti spaccato in due. Per decidere non serve l’unanimità, ma nel caso in cui la minoranza contraria fosse cospicua, la politica monetaria scelta da Draghi perderebbe immediatamente di credibilità. Per raccogliere più voti possibili, sembra che il presidente della Banca Centrale Europea abbia deciso di dividere i rischi del QE tra i vari istituti dell’Eurozona.

Parlando del voto, bisogna sottolineare una novità rispetto al passato. Non tutti i consiglieri avranno infatti diritto di voto, alcuni godranno solo di quello di parola. Secondo i Trattati europei infatti, nel caso in cui il numero dei Paesi aderenti all’euro sia superiore a 18 (oggi siamo a 19 con la Lituania), deve essere introdotto uno schema di rotazione: di volta in volta uno tra i 5 paesi più grandi (Germania, Francia, Italia, Spagna e Olanda) e tre tra i più piccoli verranno privati del diritto di voto. Unici a votare sempre sono i 6 membri del comitato esecutivo. Il numero dei votanti sarà dunque pari a 21. Le previsioni parlano di 13 voti a favore e 8 contro, il che senza dubbio causerebbe un fortissima perdita di credibilità nei confronti del QE.

Tutto è pronto per il Quantitative Easing dunque. Alle 14.30 si apriranno le danze.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it