BCE: torna a suonare il campanello d’allarme. Rischio, incertezza, misure

Nadia Fusar Poli

13 Ottobre 2011 - 14:15

BCE: torna a suonare il campanello d’allarme. Rischio, incertezza, misure

BCE, BOLLETTINO MENSILE- Nel suo ultimo bollettino, la Banca centrale europa torna a suonare il campanello d’allarme. "Le perduranti tensioni sui mercati" potrebbero ulteriormente "frenare la crescita nella seconda parte dell’anno" - Per questo è necessario tenere alta la guardia ed in particolare, "i paesi particolarmente vulnerabili alle condizioni sui mercati finanziari devono attuare in modo inequivocabile tutti i provvedimenti annunciati per il riequilibrio dei conti pubblici e il rafforzamento dell’assetto nazionale di finanza pubblica’’.
La BCE sottolinea l’importanza che ci sia all’interno dell’unione monetaria una ’’forte governance’’ che assicuri in ogni momento bilanci solidi, dati i ’’rischi connessi con la partecipazione del settore privato" nella risoluzione della crisi del debito sovrano di un Paese. Nel bollettino si legge che, nel caso in cui il coinvolgimento dei privati "in un Paese membro porti a un improvviso aumento dell’avversione al rischio tra gli operatori nei mercati finanziari, l’accesso di altri Paesi membri al mercato potrebbe risultarne ostacolato". Un coinvolgimento forzato dei privati potrebbe, da una parte, esercitare significative pressioni sulla solvibilità di banche e altre istituzioni finanziarie private, ma dall’altra, potrebbe produrre un impatto sui bilanci delle banche negli altri Paesi dela zona euro esposte al debito sovrano di quel Paese. Tali rischi ’’evidenziano inoltre l’esigenza di disporre di un meccanismo efficace di risoluzione delle crisi a livello europeo (l’ EFSF e, da metà 2013, l’ESM) volto a garantire che, nel caso in cui in futuro un paese dell’area dell’euro incontri difficoltà a rifinanziarsi nei mercati, possa essergli fornita assistenza finanziaria in modo efficace e a condizioni rigorose’’.
Per quanto riguarda le previsioni economiche della zona euro la crescita del pil ’’dovrebbe risultare molto moderata nella seconda metà dell’anno’’.
La Bce ribadisce che l’inflazione nella zona euro "è rimasta elevata" nelle ultime settimane e "probabilmente continuerà a collocarsi oltre il 2% nei mesi a venire". E’ attesa comunque una diminuzione La politica monetaria, al fine di preservare la stabilità dei prezzi nel medio termine, deve assicurare "il saldo ancoraggio delle aspettative di inflazione nell’Eurozona, presupposto necessario affinché la politica monetaria contribuisca alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro nell’area dell’euro".
In "tempi difficili - continua la Bce - le riforme del mercato del lavoro sono un elemento chiave, con particolare attenzione all`eliminazione delle rigidità". L’Istituto di Francoforte incoraggia l’adozione di "misure che favoriscano la flessibilità salariale: soprattutto la rimozione dei meccanismi di indicizzazione automatica delle retribuzioni e il rafforzamento degli accordi a livello di impresa". Per l’Eurotower "tali misure andrebbero accompagnate da riforme strutturali che incrementino la concorrenza nei mercati dei beni e soprattutto dei servizi, fra le quali la liberalizzazione degli ordini professionali chiusi, e ove opportuno dalla privatizzazione dei servizi che sono al momento erogati dal settore pubblico, agevolando in tal modo la crescita della produttività e sostenendo la competitività".

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