Nei limiti del mandato, la Banca Centrale Europea è pronta a fare tutto il possibile per preservare l’euro. E credetemi, sarà abbastanza. Mario Draghi, presidente della BCE. 26 luglio 2012
Esattamente un anno fa, il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, pronunciò la famosa frase che cambiò il corso della crisi del debito, dando alla BCE il ruolo definitivo di "guardiano dell’Euro".
La maggior parte degli analisti ritiene che il commento di Draghi, cui nel giro di pochi giorni si aggiunse il lancio del programma anti-spread OMT, sia stato un vero e proprio successo. I rendimenti sui titoli in Italia e Spagna hanno iniziato a scendere, anche senza l’attivazione del piano di stimolo della banca. Circa un mese fa, lo stesso Mario Draghi ha commentato:
È innegabile che il piano OMT sia la misura di politica monetaria di maggior successo degli ultimi tempi.
Tuttavia, i problemi e le incertezze future non mancano. Nel corso dell’anno la Corte Costituzionale Tedesca passerà al vaglio il piano OMT per stabilirne la costituzionalità. Allo stesso tempo, l’incertezza politica dilaga nel Sud Europa, con il rischio di riaccendere la fiamma della crisi del debito. La volatilità dei mercati potrebbe infine prosciugarsi, vista l’intenzione della Federal Reserve di ridurre il piano di acquisto de Quantitative Easing.
Dunque, un anno dopo la promessa di Draghi, a che punto siamo?
Il successo del piano OMT
Prima del discorso di Draghi, la BCE era già intervenuta nel mercato delle obbligazioni con il programma SMP (Securities Market Program). Il SMP fu creato nel maggio del 2010, all’apice della crisi in Grecia e il suo scopo era esattamente quello di impedire il contagio agli altri stati economicamente più deboli. Tra il 2010 e il 2011, la BCE ha accumulato circa 200 miliardi di euro in titoli di stato di Grecia, Irlanda, Spagna, Portogallo e Italia. Il programma SMP non ha tuttavia avuto la forza del piano OMT perché a differenza di questo è stato presentato come limitato e temporaneo e i mercati temevano che non avrebbe impedito il contagio.
Il piano OMT invece è illimitato e in questo modo le cose cambiano. Secondo Nicholas Spiro, CEO alla Spiro Sovereing Strategy, il piano OMT era "ciò che serviva nella tattica ad effetto sorpresa della BCE".
Il ruolo della Germania
Il ruolo della Germania nei confronti della strategia BCE è quello dell’oppositore. La Bundesbank si oppose tanto al piano SMP, quanto al piano OMT. Tuttavia, visto che entrambi i piani sono passati nonostante la veemente opposizione della componente tedesca, si è ormai consolidata l’idea sui mercati che la BCE si curi poco dell’opposizione della Bundesbank. Al momento del lancio del piano OMT, infatti, l’unico voto contrario è stato quello di Jens Weidmann, in contrasto anche col governo tedesco favorevole all’intervento della banca centrale.
Come si misura il successo del piano OMT?
In due semplici parole: Spagna e Italia. Esattamente un anno fa, i rendimenti sui titoli di Spagna e Italia erano del 7.4% e del 6.5%. I mercati avevano iniziato a mettere in conto la seria possibilità del fallimento dell’Euro.
- Ecco il grafico dell’ultimo anno che mostra i rendimenti sui titoli decennali nei paesi dell’Eurozona (più il Regno Unito). Nonostante una serie di shock abbiano portato a dei picchi nei rendimenti, è evidente che dalla promessa di Draghi, il trend è stato in calo.
Draghi ha salvato l’Euro. E l’Eurozona?
Il discorso di Draghi di un anno fa ha cambiato le carte in tavola per i mercati, ma per riportare la crescita economica ha fatto ben poco. Il tasso di disoccupazione rimane al 12.2% e il Pil della zona Euro non cresce ormai dal 2011. Le aziende in Spagna e Italia continuano a pagare tassi di interesse sui prestiti, nettamente superiori a quelli richiesti alle controparti in Germania.
Gli interventi verbali non bastano. La BCE deve fare di più, ad esempio comprando titoli privati per stimolare l’attività di prestito. Ma sembra riluttante a quest’ipotesi. Ken Wattret, economista BNP Paribas
OMT: cosa accadrebbe se si attivasse?
Ci sono diverse questioni che rischiano di trasformarsi in problemi per il futuro del piano OMT. La corte costituzionale tedesca emetterà la propria sentenza entro l’anno e sebbene non possa annullare il piano, potrebbe imporre restrizioni che ne intaccherebbero l’efficienza.
Tuttavia, l’unico vero rischio che corre il piano OMT è che venga attivato. Trattandosi di un salvagente mai utilizzato, significa ancora molto per le persone. Attivarlo significherebbe passarlo ai raggi X. Ad esempio, se Italia e Spagna dovessero fare richiesta di assistenza, dovrebbero prima accedere al fondo di salvataggio, creando una situazione di politica mescolata, mai sperimentata prima. I paesi bisognosi d’aiuto, inoltre, devono sottoscrivere al cosiddetto "programma di condizionalità"; una serie di misure di austerity sia economiche, sia fiscali.
A quel punto, la BCE dovrebbe decidere cosa farne dei paesi già presenti nei programmi di salvataggio, come Irlanda e Portogallo.
Se l’intervento della BCE dovesse sembrare poco agli occhi degli investitori. La situazione diventerebbe peggiore di quella di un anno fa, con l’aggravante di una crisi politica in Germania.
Ad ogni modo, oggi Mario Draghi ha tutte le ragioni per voler celebrare l’anniversario del "salvataggio dell’Euro".
| Tradotto dall’analisi del Wall Street Journal: Measuring Mario Draghi’s Promises 1 Year On |
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