BCE pronta all’azione contro euro forte e deflazione. Oppure no?

Nicola D’Antuono

8 Maggio 2014 - 06:20

La BCE è chiamata oggi a rispondere al rischio di deflazione e alla prolungata forza dell’euro sui mercati valutari. Farà davvero qualcosa o ci sarà un nuovo rinvio?

BCE pronta all’azione contro euro forte e deflazione. Oppure no?

Sale l’attesa tra gli investitori per il meeting odierno della BCE, che alle ore 13.45 comunicherà le proprie decisioni di politica monetaria. I tassi di interesse centrali nell’eurozona sono previsti stabili allo 0,25%, il minimo storico, anche se alcuni analisti finanziari non escludono un taglio del costo del denaro allo 0,1% o addirittura allo 0% (l’ultima sforbiciata sui tassi risale a novembre scorso). La riunione di oggi è l’ultima prima delle elezioni europee del 25 maggio, per cui la mossa dell’Eurotower potrebbe considerare anche l’aspetto politico visto che nei sondaggi continua l’ascesa dei partiti nazionalisti e anti-euro. A questo punto, prendendo atto del rischio di deflazione e degli effetti negativi sulla crescita dovuti all’euro troppo forte, la BCE potrebbe seriamente considerare la possibilità di attuare nuove misure monetarie espansive.

Oltre alla possibilità di abbassare i tassi di interesse, e/o i tassi sui depositi overnight presso l’istituto di Francoforte su valori negativi, la BCE potrebbe valutare l’adozione di misure di stimolo monetario “non convenzionali” come l’acquisto di asset direttamente sul mercato per far lievitare l’inflazione e abbassare il cambio dell’euro, ormai giunto alle porte della fatidica soglia di 1,40 dollari che per molte aziende esportatrici della periferia europea è assolutamente insostenibile nel medio-lungo periodo in quanto riduce la competitività nel commercio internazionale. Secondo gli esperti di MPS Capital Services, “un euro più forte e molto vicino alla soglia di 1,40 potrebbe essere particolarmente importante agli occhi della BCE a causa dei potenziali effetti disinflattivi indotti tramite le importazioni”.

Non tutti sono, però, convinti che la BCE farà necessariamente qualcosa nel corso della riunione odierna, soprattutto alla luce del recente rimbalzo dell’inflazione ad aprile (seppur sotto le attese). Secondo Carsten Brzeski, analista della banca olandese ING, “la BCE ancora una volta cercherà di prendere tempo con le parole e non con i fatti”. L’esperto ricorda che, nonostante il calo della fiducia economica ad aprile, non tutti i settori hanno registrato performance inferiori alle attese. L’attività manifatturiera, ad esempio, continua ad espandersi (ormai da ben 10 mesi consecutivi) e ciò suggerisce che il pil del primo trimestre sarà superiore alle aspettative. Secondo Brzeski il meeting odierno della BCE “sarà un non-evento”. Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda c’è anche Nomura, che consiglia di monitorare attentamente il discorso pomeridiano di Mario Draghi circa l’apertura a nuove misure sia sui tassi che non convenzionali nella prossima riunione di giugno.

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