La BCE ha rinnovato l’allarme per i crediti deteriorati previsti in aumento. Da Francoforte sono giunte nuove indicazioni per le banche europee: quali sono i rischi?
La BCE ha rinnovato le sue preoccupazioni sul settore bancario europeo.
Andrea Enria, presidente della Supervisione Bancaria di Francoforte, ha presentato risultati dell’esercizio SREP 2020 (report su patrimonio e gestione dei rischi) e ha illustrato il quadro attuale - e del prossimo futuro - sulle banche europee.
Resta l’allerta su una prevedibile e improvvisa impennata dei crediti deteriorati, in un momento ancora incerto a causa della crisi pandemica.
Cosa ha evidenziato la BCE sulla tenuta delle banche europee?
BCE: i rischi per le banche sono ancora elevati
Stando alla relazione di Enria, la vigilanza BCE ha mantenuto stabili i requisiti SREP, sottolineando che, in generale, le banche hanno evidenziato una certa capacità di tenuta.
Il sistema, però, non è affatto esente da rischi. E per questo, Enria ha specificato:
“I dati del terzo trimestre del 2020 confermano una preoccupazione che abbiamo già segnalato a dicembre: il modo in cui le banche si stanno preparando al deterioramento della qualità degli attivi varia notevolmente e potrebbe, in alcuni casi, essere insufficiente”
Tradotto: la BCE vede la possibilità di un’esplosione improvvisa di crediti deteriorati, che adesso ancora non sono emersi nei portafogli. Il messaggio è stato chiaro:
“Permangono significative incertezze...i dati indicano una continua necessità di vigilanza...in diverse aree critiche, relative in particolare al rischio di un improvviso aumento dei prestiti in sofferenza.”
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Non solo Npl, c’è allarme per le riserve di capitale
L’anno scorso nove banche della zona euro hanno consumato le loro riserve di capitale, utilizzando il margine di manovra concesso dalle autorità di vigilanza per aiutarle a far fronte alle ricadute dell’epidemia di coronavirus: questo l’aggiornamento da Francoforte.
La BCE non ha nominato gli istituti finanziari interessati nella sua revisione annuale, ma un grafico nel rapporto - come rivelato da Reuters - mostrava che quattro di loro soddisfacevano a malapena i requisiti, anche dopo aver preso in considerazione le misure di soccorso straordinarie per pandemia.
Quest’ultime hanno consentito alle banche di utilizzare alcuni dei loro buffer di capitale per assorbire le perdite fino alla fine del 2022, in modo da non tagliare invece i prestiti all’economia.
La BCE ha quindi avvertito:
“Le banche con un basso margine di capitale, cioè con un piccolo margine tra il loro coefficiente di capitale e requisiti minimi, sono state soggette a raccomandazioni per migliorare la loro pianificazione del capitale.”
L’allerta, comunque, ancora non è un allarme reale. Le riserve di capitale complessive aggiunte sono rimaste “ampie” per la BCE, anche se aumenta il rischio di un’improvvisa impennata di prestiti non pagati a causa dell’abolizione delle misure di sostegno del Governo per le imprese, le famiglie e le banche.
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