BCE: Draghi ci dà una lezione di economia e parla di imprese, lavoro, crescita e banche

Vittoria Patanè

26/03/2015

Mario Draghi parla alla Camera dei Deputati. Tanti gli argomenti trattati: crescita, riforme, imprese, banche, quantitative easing, Grecia. Ecco i punti salienti del discorso

BCE: Draghi ci dà una lezione di economia e parla di imprese, lavoro, crescita e banche

Si è appena conclusa l’audizione del presidente della Banca Centrale Europea davanti alle Commissioni Finanza, Bilancio e Politiche UE di Camera e Senato.

Mario Draghi parla di crescita europea, di inflazione, della politica monetaria UE, ma soprattutto di imprese, lavoro e giovani. Ancora una volta, e stavolta a casa nostra, il numero uno della BCE ci chiede delle riforme strutturali volte a far ripartire l’economia italiana, a far rinascere l’imprenditoria e a far diminuire la disoccupazione

"se i paesi non mettono in atto politiche strutturali si creano delle divergenze di crescita e occupazione. Ciò che accade in un Paese non è solo di interesse nazionale, ma riguarda tutti perché ci sono delle ripercussioni anche sugli altri Stati Membri".

Ma vediamo quali sono stati i punti salienti del discorso tenuto da Mario Draghi alla Camera dei Deputati.

Crescita
Mario Draghi parla di segnali di fiducia sul fatto che «la ripresa fino ad ora debole acquisti forza e stabilità»:

«Al momento la congiuntura economica è più favorevole che negli ultimi mesi e tra i principali motivi ci sono gli effetti positivi del crollo dei prezzi dei prodotto energetici, la politica monetaria espansiva e le riforme strutturali varate in diversi paesi dell’area che cominciano a fare sentire i propri effetti».

Draghi alla Camera dei Deputati:"La politica monetaria espansiva e le riforme strutturali varate in diversi paesi dell’area euro iniziano a fare sentire i propri effetti"http://ow.ly/KPTVA

Posted by ForexInfo.it: Forex Trading Online on Giovedì 26 marzo 2015

Il presidente della BCE si è inoltre detto sicuro che l’inflazione tornerà presto vicino al target del 2% fissato da Francoforte.

Riforme e spread
La BCE può solo fare la sua parte nell’ambito del meccanismo volto a riportare la crescita nei Paesi dell’Eurozona, ma perché questa si manifesti sono necessarie "delle riforme strutturate" attuate da ogni Stato Membro.

Secondo Draghi, le azioni di politica monetaria dell’istituto centrale stanno dando i loro frutti e l’Italia ne é un esempio:

Il Btp decennale eccedeva il 7% alla fine del 2011. Lo spread a 500 punti base è esattamente quello che per 15 anni noi italiani abbiamo pagato prima di entrare nell’euro".

Questo significa solo una cosa: quattro anni fa, all’apice della crisi, i mercati scommettevano su un’uscita dell’Italia dall’euro:

" Questo dato è un elemento utile per chi volesse fare paragoni" sull’utilità della moneta unica per la nostra economia.

Draghi ha sottolineato che:

«in vari paesi dell’Eurozona la crescita potenziale si è smorzata già prima dell’introduzione dell’euro»

L’Italia è infatti passata dal 2,5% dell’inizio degli anni ’90 all’1,5% del 1999, e riducendosi ora a quasi zero secondo il Fmi.

Quantitative Easing
In merito al programma di acquisto di titoli di Stato cominciato lo scorso 9 marzo, Draghi ha placato le polemiche relative alla carenza di bond da comprare:

«A questo stadio non ci sono segnali di scarsità di titoli sul mercato, per ora non c’è questa prospettiva, la liquidità sui mercati resta ampia. Intendiamo continuare con questi acquisti fino alla fine di settembre del 2016 o fino a quando l’inflazione non si avvicina durevolmente ai nostri obiettivi le misure fino ad ora adottate si sono dimostrate efficaci».

Ad oggi, la BCE conta di raggiungere i 60 miliardi di euro di acquisti anche per il mese di marzo, nonostante il piano sia partito con 9 giorni di ritardo:

Non ci sono segnali di scarsità di titoli di stato, questa non è una prospettiva realistica»

Germania e Grecia
Sull’attuale crisi greca e sui conflitti tra Tsipras e Merkel, il presidente della BCE ha affermato che:

"L’Unione non è stata pensata come uno spazio dove coesistono creditori permanenti e debitori permanenti. Non è pensabile che le divergenze fra le economie della zona dell’euro siano affrontate con trasferimenti permanenti"

ha aggiunto, sottolineando la necessità di una ripresa "ciclica", laddove quella in atto "non è strutturale".

Imprese

«In Italia vi è un’alta concentrazione di micro-imprese a produttività inferiore alla media, con una regolamentazione che le incentiva a rimanere piccole»,

ha detto il presidente della Bce, evidenziando che dimezzare i procedimenti civili aumenterebbe le dimensioni fra l’8 e il 12 per cento.

Banche
La Bce, ha continuato il governatore:

«guarda con favore alle iniziative per ridurre il peso delle partite deteriorate delle banche perché ciò libera risorse a beneficio delle imprese».

Draghi ha confermato nuovamente che:

«serve un settore bancario sano, i prestiti deteriorati devono emergere rapidamente e devono essere cercate soluzioni che facciano emergere il problema».

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it