Aziende senza lavoratori, la colpa è degli stipendi troppo bassi: il risultato del sondaggio

Alessandro Cipolla

23 Maggio 2022 - 15:39

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Per il 45% dei rispondenti al sondaggio di Money.it, le aziende non riescono a trovare lavoratori per colpa degli stipendi troppo bassi offerti, mentre il 27% punta il dito contro il Reddito di cittadinanza.

Aziende senza lavoratori, la colpa è degli stipendi troppo bassi: il risultato del sondaggio

In Italia diverse aziende hanno difficoltà a trovare i lavoratori per colpa degli stipendi troppo bassi offerti. Questo è il responso del sondaggio lanciato da Money.it a seguito delle dichiarazioni del ministro Massimo Garavaglia che, lamentando l’assenza di circa 300.000 stagionali nel settore del turismo, ha ipotizzato una riapertura del decreto Flussi per sopperire a questa mancanza con della manodopera straniera.

Come si può vedere dal risultato del sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo realizzato a campione, per il 45% dei rispondenti la colpa sarebbe degli stipendi troppo bassi offerti ai lavoratori.

Per il 27% invece sarebbe il Reddito di cittadinanza la causa di questi migliaia di poti di lavoro tuttora vacanti, mentre hanno fatto registrare delle percentuali inferiori tutte le altre opzioni di risposta.

Sembrerebbe così confermarsi la contrapposizione tra chi ritiene che il problema siano gli stipendi troppo bassi e chi, invece, pensa che il grande problema di fondo sia il Reddito di cittadinanza, anche se in questo sondaggio il piatto della bilancia sembrerebbe pendere verso la prima tesi.

Aziende senza lavoratori: il risultato del sondaggio

La questione delle decine di migliaia di lavoratori che in Italia mancano in settori strategici come quelli del turismo e dell’edilizia, è una problematica troppo complessa per essere ridotta a una sorta di scontro tra fazioni.

Il sondaggio lanciato da Money.it però può darci diverse indicazioni. Il fatto che il 45% dei rispondenti abbia puntato il dito contro gli stipendi troppo bassi non è casuale, visto che i salari nel nostro Paese da tempo sono fermi a fronte di una inflazione galoppante.

In una nazione dove il tasso di disoccupazione è quasi al 10%, non è però concepibile che puntualmente ogni estate manchino migliaia di lavoratori stagionali, con la questione dei salari e degli orari di lavoro che non può essere la causa di tutti i mali.

Al tempo stesso quella relativa al Reddito di cittadinanza appare essere una polemica fuori luogo: difficilmente chi campa con 3/400 euro al mese può essere ben felice di rifiutare un lavoro full-time anche se sottopagato.

In Italia poi il numero dei ragazzi che vivono (veramente) da soli e ricevono il Reddito è molto basso, poi se in molti incassano l’assegno senza averne diritto è un’altra questione visto che da noi le truffe, purtroppo, ci sono in ogni campo ma per questo nessuno si sognerebbe mai a cancellare per esempio la pensione di invalidità ogni volta che vengono scoperti dei falsi ciechi.

Ed è qui che entra in gioco lo Stato, incapace di fare controlli adeguati, di aggiornare i centri per l’impiego e di formare dei lavoratori nei settori scoperti. Anche se abbiamo molti disoccupati, non è che tutti possono andare a lavorare in cantiere oppure hanno le capacità per lavorare nella hall di un hotel.

Il risultato è che ogni estate assistiamo alle polemiche sulle dichiarazioni del Briatore di turno senza che mai i problemi vengano affrontati da chi di dovere: intanto migliaia di giovani ogni anno vanno a fare i camerieri all’estero e i nostri chalet rimangono senza dipendenti, con neanche il “governo dei migliori” che sembrerebbe essere riuscito a risolvere il problema se la soluzione del leghista Garavaglia sarebbe quella di riaprire il decreto flussi.

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