Avvocati, obbligo iscrizione Cassa Forense: si cerca una soluzione per evitare la cancellazione dall’Albo

Valentina Brazioli

12 Gennaio 2015 - 10:02

L’obbligo di iscrizione alla Cassa Forense, divenuto realtà nei mesi scorsi, si è pian piano trasformato in un incubo per i giovani avvocati a basso reddito. La pena per chi non si adegua, infatti, è la cancellazione dall’Albo: mentre le proteste e le mobilitazioni non accennano a fermarsi, si sta lavorando per cercare una soluzione che accontenti tutti.

Avvocati, obbligo iscrizione Cassa Forense: si cerca una soluzione per evitare la cancellazione dall’Albo

Obbligo di iscrizione alla Cassa Forense: le proteste da parte dei giovani avvocati non accennano a placarsi. Sono proprio loro, infatti, a rappresentare la categoria che più di altre rischia di essere penalizzata da questa obbligatorietà, che prevede la cancellazione dall’Albo per gli inadempienti. Una disposizione in realtà non recentissima, visto che è entrata in vigore insieme alla riforma forense, impianto normativo che mira a disciplinare la categoria toccando anche il delicatissimo aspetto previdenziale. Obiettivo che si è reso necessario di fronte ai freddi numeri: da sempre la cassa forsene conta un numero di iscritti notevolmente inferiori agli appartenenti all’Albo.

Il rischio cancellazione esiste, ma si valutano soluzioni alternative

Sebbene dai vertici di Cassa forense facciano sapere che non saranno loro a procedere con le cancellazioni, spettando invece agli Ordini l’attuazione di eventuali provvedimenti, la tensione è ancora alta. Negli ultimi anni, infatti, la Cassa ha progressivamente aumentato la quota dei versamenti minimi, che rischiano di tradursi in costi troppo onerosi per i giovani avvocati a basso reddito. Il rischio di cancellazione, purtroppo, è una realtà, anche se si stanno valutando soluzioni dilatorie per venire incontro a chi è in difficoltà. Tuttavia, sembra essere fuori discussione l’eliminazione dell’obbligo tout court del pagamento del regime previdenziale.

Le proposte dei giovani avvocati

Se, da una parte, il presidente di Cassa forense, Nunzio Luciano, sottolinea che si prevede il pagamento di 700 euro per il contributo minimo da parte dei 50 mila avvocati che si iscriveranno alla Cassa (nonché per quelli che sono iscritti da 3 anni), dall’altra l’associazione Mobilitazione generale degli avvocati chiede che i contributi previdenziali siano proporzionati al reddito e alla capacità contributiva di ognuno. Ma non basta: è stata avanzata la proposta di aumentare il contributo di solidarietà a carico degli avvocati titolari di redditi medio alti.

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