Assegni nucleo familiare dei Comuni 2014, domande entro il 31 gennaio

Valentina Brazioli

6 Gennaio 2014 - 18:53

Assegni nucleo familiare dei Comuni 2014, è iniziato il conto alla rovescia per la presentazione delle domande. La scadenza è infatti prevista per il prossimo 31 gennaio: vediamo insieme tutte le modalità e i requisiti per i richiedenti.

Assegni nucleo familiare dei Comuni 2014, domande entro il 31 gennaio

Assegni nucleo familiare dei Comuni 2014, di che cosa parliamo esattamente? Non bisogna confonderli, infatti, con altri tipologie di assegni familiari, di cui vi abbiamo parlato anche recentemente per rendervi conto delle novità in merito. Questo tipo di prestazione sociale, infatti, viene richiesta al proprio Comune di residenza, e porta all’erogazione (da parte dell’Inps) di una somma che, per quest’anno, ammonterà complessivamente a 1.813,37 euro (139,49 euro per tredici mensilità).

Chi ne ha diritto

Siamo davanti, come spesso accade, a un tipo di strumento per il sostegno al reddito pensato appositamente per le famiglie più numerose ed economicamente in difficoltà. Ne hanno infatti diritto i nuclei familiari con almeno tre figli minori, e con un Ise non superiore ai 25.108,71 euro. Quella del prossimo 31 gennaio è, tra l’altro, l’ultima scadenza prevista con le vecchie regole: la riforma del riccometro varata lo scorso 3 dicembre dal Consiglio dei Ministri è infatti destinata a cambiare i requisiti reddituali per i beneficiari di questi assegni.

La durata dell’assegno

L’assegno familiare, cumulabile con qualsiasi altra prestazione di sostegno al reddito, viene a mancare dal primo gennaio dell’anno in cui cessa il requisito reddituale, oppure dal primo giorno del mese successivo a quello in cui cessa il requisito della composizione del nucleo familiare (ad esempio quando dei tre figli minori richiesti, uno diventa maggiorenne).

L’importo compessivo

L’importo dell’assegno familiare è stabilito dalla legge, e viene rivalutato annualmente in base al tasso Istat. Attenzione: per aver diritto all’intera prestazione è necessario che la famiglia non disponga di un reddito Ise superiore alla differenza tra reddito Ise massimo (25.108,71 euro) e importo complessivo dell’assegno (1.813,37 euro): quindi euro 23.295,35.

Il pagamento da parte dell’Inps

Seppur la richiesta vada presentata al proprio Comune di residenza, la prestazione, di fatto, verrà erogata dall’Inps con cadenza semestrale (entro il 15 luglio e il 15 gennaio) tramite bonifico bancario o postale, in seguito ad avviso della disponibilità del pagamento trasmessa all’interessato via Postel tramite Posta Prioritaria.

Insomma, uno strumento di sostegno che si pone l’obiettivo ambizioso di alleviare le situazioni di estrema difficoltà e disagio sociale che da troppi anni caratterizzano i segmenti più fragili della popolazione italiana, nei quali molto spesso troviamo le famiglie più numerose. Al di là dei facili proclami della politica, infatti, non si registrano, al momento, efficaci strategie di autentico aiuto alle nostre famiglie, vero pilastro della società italiana solo a parole, ma che nei fatti vengono lasciate sempre più sole. Tra crisi economica e occupazionale, contratti precari e basse retribuzioni, gli italiani con figli stanno assistendo alla progressiva erosione del proprio reddito disponibile, con relativo crollo della capacità di acquisto. Un vero e proprio circolo vizioso, quindi, che mina sempre più profondamente l’economia italiana nel suo complesso.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it