Quali sono i soggetti interessati all’agevolazione fiscale che va sotto il nome di Artbonus e quali sono le corrette modalità di fruizione.
Il Decreto Legge 83/2014, meglio conosciuto come Decreto cultura e turismo, e la relativa Legge di conversione 106/2014, hanno introdotto nell’ordinamento fiscale italiano il cosiddetto Artbonus, ovvero un’agevolazione fiscale, fruibile nella forma del credito d’imposta e riservata a chi effettuerà erogazioni liberali a enti, istituzioni e attività culturali, al fine di sostenere il mecenatismo finalizzato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale.
In base ai recenti chiarimenti giunti dall’Agenzia delle Entrate (circolare n. 24/E del 31luglio 2014), a proposito delle regole relative all’Artbonus, è stato specificato che l’agevolazione per chi effettua donazioni a favore della cultura, viene goduta nella forma del credito d’imposta valevole in dichiarazione dei redditi, per le persone fisiche e gli enti che non svolgono attività d’impresa, mentre viene goduta come credito d’imposta in compensazione dalle imprese.
Tipologia dell’agevolazione fiscale
L’artbonus può essere ottenuto a fronte di erogazioni liberali in denaro, effettuate nei tre periodi d’imposta successivi a quello scorso, ovvero negli anni 2014, 2015 e 2016.
Il credito d’imposta spetta nella misura del 65% dell’erogazione liberale effettuata, per le donazioni avvenute nel 2014 e nel 2015 mentre, per le donazioni effettuate nel 2016, spetta nella misura del 50% dell’erogazione stessa.
In ogni caso il credito d’imposta viene ripartito in tre quote annuali dello stesso importo.
Attività culturali interessate dal provvedimento
È possibile usufruire dell’Artbonus per donazioni a favore di:
- interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
- sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica come i musei, le biblioteche, gli archivi, le aree e i parchi archeologici e i complessi monumentali;
- realizzazione di nuove strutture;
- restauro e potenziamento di strutture esistenti, delle fondazioni lirico-sinfoniche o di enti o istituzioni pubbliche che svolgono esclusivamente attività nello spettacolo, senza scopo di lucro;
- concessionari o affidatari dei beni oggetto di manutenzione, protezione o restauro (come specificato dalla Legge di Conversione 106/2014);
Modalità di fruizione
Sebbene l’Artbonus possa essere assegnato a tutti i soggetti che effettuano erogazioni liberali a sostegno della cultura, indipendentemente dalla loro forma giuridica, i limiti del beneficio fiscale e le relative modalità di fruizione, variano in base ai soggetti che effettuano la donazione:
- nel caso in cui si tratti di persone fisiche (dipendenti, pensionati, titolari di reddito di lavoro autonomo, titolari di redditi di fabbricati, ecc.) o enti (enti non commerciali, società semplici) che, in ogni caso, non svolgono attività d’impresa è possibile usufruire del credito d’imposta specificato sopra nel limite massimo del 15% del reddito imponibile. In questo caso il credito d’imposta viene fatto valere in dichiarazione dei redditi;
- nel caso in cui l’erogazione liberale venga effettuata da titolari di reddito d’impresa, siano essi imprenditori individuali, società ed enti che svolgono attività commerciale o organizzazioni stabili, nel territorio italiano, di imprese non residenti, questi ultimi possono usufruire del credito d’imposta nel limite massimo del 5‰ dei ricavi annui e lo utilizzano in compensazione.
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