Disoccupazione ai massimi storici, pressione fiscale alle stelle, mercato del lavoro bloccato; questa la situazione economica e lavorativa italiana che ha come prima conseguenza il fatto che per i giovani un contratto a tempo indeterminato sia spesso soltanto un miraggio. Ed in una situazione come questa in molti decidono di provare il tutto per tutto e realizzare il sogno del cassetto: mettersi in proprio ed essere capi di sé stessi.
Ma aprire una nuova attività ha sempre dei costi, per questo è importante cercare di capire qual’è il regime fiscale che più si addice alle nostre esigenze. Di seguito una breve guida con qualche consiglio utile per chi decide di aprire una partita Iva.
Aprire una partita Iva
Per prima cosa quando si decide di aprire una partita Iva è capire qual’è la differenza tra lavoratori autonomi e imprenditori individuali e decidere da che parte si desidera stare.
Se il nostro lavoro rientra nel campo dell’artigiano o del commercio abbiamo l’obbligo di iscriverci nel registro delle imprese di conseguenza possiamo considerarci imprenditori individuali. In questo caso la richiesta di apertura di partita Iva deve essere inoltrata alla camera di commercio tramite la comunicazione unica.
Se invece siamo liberi professionisti o iscritti ad un albo professionale rientriamo tra i lavoratori autonomi e per aprire la partita Iva è necessario compilare il modello AA9/11 disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate corredato dalle apposite istruzioni per la corretta compilazione.
Modello AA9/11
Per compilare il modulo si deve indicare:
- Quadro A: indicare se si intende aprire una nuova attività, variare dei dati, dichiarare la cessazione dell’attività o chiedere un duplicato.
- Quadro B: inserire i dati identificativi della società
- Quadro C: indicare dati identificativi del titolare della partita Iva
- Quadro D: deve essere compilato soltanto nel caso in cui il rappresentate sia un soggetto diverso dal titolare
- Quadro E: deve essere compilato nel caso in cui vi sia cessazione dell’attività o modifiche sostanziali della sua natura.
- Quadro F: indicare il codice fiscale del soggetto depositario delle scrittura contabili se diverso dal titolare della partita Iva e indicare anche i luoghi di conservazione di tali documenti.
- Quadro G: oltre all’attività prevalente indicata nel quadro B compilare questa sezione con le informazione che riguardano altre attività collaterali svolte dall’impresa.
- Quadro H: da compilare per superare la presunzione di cessione.
- Quadro I: deve essere compilato in caso di inizio attività con altre informazioni richieste.
Tale documento di inizio attività deve essere presentato all’Inps anche telematicamente:
- da un intermediario abilitato
- oppure direttamente dall’interessato.
Regime dei nuovi minimi
Il regime dei nuovi minimi è stato introdotto dalla manovra finanziaria del 2011 che in sostanza assorbe l’ex regime dei minimi. La nuova normativa è destinata ai nuovi imprenditori, ai giovani e ai lavoratori in mobilità che hanno aperto un’impresa o un’attività di lavoro autonomo a partire dall’1 gennaio del 2012. L’adesione al regime dei minimi deve essere indicato al momento della compilazione della richiesta di apertura di partita Iva nel quadro B.
I requisiti per rientrare in tale regime sono i seguenti:
- il titolare di partita Iva non deve aver esercitato nei tre anni precedenti alcuna attività artistica o professionale.
- l’attività per cui si attiva la partita Iva non deve essere una prosecuzione di una procedente attività svolta come dipendente o professionista autonomo
- nel caso in cui si tratti della prosecuzione di altra attività i ricavi non devono superare i 30.000 euro.
Il regime dei minimi dura per 5 anni ed è prolungabile fino al compimento del 35esimo anno di età per il titolare di partita Iva che al momento dello scadere dei 5 anni non abbia ancora raggiunto tale età.
Regime delle nuove iniziative produttive
Questa seconda tipologia di regime fiscale, chiamata anche forfettino, prevede il pagamento di una tassa del 10% in sostituzione all’Irpef ed altre addizionali regionali.
Oltre alle condizioni del precedente regime fiscale illustrato, per rientrare nel regime delle nuove iniziative produttive:
- i compensi non devono superare i 30.987,41 euro nel caso di prestazione di servizi, oppure 61.974,83 euro se si tratta di attività industriale o commerciale.
- è necessario rispettare gli obblighi previdenziali dell’ Inps, assicurativi dell’ Inail e amministrativi della Camera di Commercio.
Anche la scelta di questo regime fiscale deve essere indicata nel modello AA9/11 con cui si comunica l’apertura di partita Iva e, a differenza del regime dei minimi, ha durata 3 anni.
Di seguito una breve tabella esplicativa
| regimi | requisiti | durata | determ. reddito | determ. Iva | studi settore | contabilità |
| nuove iniziative produttive | Persone fisiche che iniziano una nuova attività d’impresa (incluse le imprese familiari), di arti o professioniricavi/compensi max 30.987,41 o 61.974,83 euro | Per il periodo d’inizio dell’attività e per i due successivi | Analitica con regole ordinarie, con imposta sostitutiva del 10% No ritenuta d’acconto | Analitica con regole ordinarie | Sì | Obbligo solo di conservare i documenti contabili e di fatturazione delle operazioni attive |
| nuovi minimi | Persone fisiche esercenti attività d’impresa (incluse imprese familiari), arti o professioni che iniziano una nuova attività o l’hanno iniziata dal 2008; compensi anno precedente max 30.000 euro | Per il periodo d’imposta in cui l’attività è iniziata e per i quattro successivi; anche per periodi ulteriori ma non oltre il periodo di compimento del 35° anno di età | Analitica con le regole proprie del regime, con imposta sostitutiva del 5% No ritenuta d’acconto | No addebito dell’imposta, né detrazione | No | Esonero da registrazione e tenuta scritture contabili per imposte dirette e da versamento e obblighi IVA |
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