Appropriazione indebita dell’amministratore di condominio: le sanzioni

Isabella Policarpio

1 Aprile 2019 - 15:37

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Anche l’amministratore di condominio risponde di appropriazione indebita. Quando scatta il reato e cosa posso fare i condomini.

Appropriazione indebita dell’amministratore di condominio: le sanzioni

L’amministratore di condominio commette appropriazione indebita quando si impossessa di tutta o parte della somma di denaro contenuta nel conto corrente intestato al condominio. Infatti, come prevede l’attuale disciplina condominiale, l’amministratore deve obbligatoriamente costituire un conto corrente ad hoc con le dazioni dei condomini. Tale conto è gestito ed amministrato in prima persona dall’amministratore di condominio.

Dunque, i condomini possono denunciare il fatto sporgendo una querela per appropriazione indebita presso uno degli uffici delle Forze dell’ordine, rispettando tempi e modi stabiliti per legge.

Se l’amministratore risulta colpevole, rischia fino a 3 anni di reclusione.

Appropriazione indebita dell’amministratore di condominio, disciplina e sanzioni

Come prevede la disciplina sul condominio, l’amministratore è tenuto ad aprire e gestire un conto corrente postale o bancario (intestato al condominio) sul quale far transitare le somme ricevute dai condomini a qualsiasi titolo. Ebbene, se l’amministratore si appropria di tutta o di parte delle somme in esso contenute commette il delitto di appropriazione indebita ex articolo 646 del Codice Penale.

Dunque, l’amministratore di condominio che per procurare a sé stesso o ad altri un ingiusto profitto si appropria del denaro di cui ha il possesso rischia:

  • fino a 3 anni di reclusione;
  • fino a 1.032,00 euro di multa.

Il reato si configura anche quando l’amministratore di condominio (qualora amministri più di condominio) trasferisce fondi di proprietà da un condominio ad un altro per coprire le perdite che si verificano in altri condomini.

L’appropriazione indebita avviene anche quando l’amministratore di condominio uscente non restituisce la documentazione relativa alla gestione condominiale, così il tribunale di Milano sentenza 30/2011.

Appropriazione indebita dell’amministratore di condominio: aggravanti ed attenuanti

Il reato di appropriazione indebita dell’amministratore, oltre alla forma semplice che abbiamo già descritto, può prevedere circostanze aggravanti e attenuanti.

Le ipotesi aggravanti determinano un aumento della pena edittale fino ad un terzo e sono:

  • aver cagionato alla persona offesa un danno patrimoniale di entità rilevante;
  • aver commesso un abuso di prestazione d’opera.

Invece, per quanto riguarda le circostanze attenuanti, si prevede la particolare tenuità del fatto (quando l’appropriazione indebita riguarda somme irrisorie rispetto a quanto presente sul conto corrente) e quando l’amministratore provvede a rimediare al danno mediante risarcimento o restituzioni.

Appropriazione indebita dell’amministratore di condominio: cosa posso fare i condomini?

Con l’entrata in vigore del D.lgs n. 36 del 2018, il reato di appropriazione indebita è perseguibile a querela di parte. Nel caso in cui l’appropriazione venga compiuta dall’amministratore di condominio l’azione spetta ai condomini, che, quindi, possono recarsi in uno degli uffici territoriali delle Forze dell’ordine e manifestare la volontà di perseguire penalmente il fatto.

La querela deve contenere:

  • la descrizione del fatto;
  • eventuali notizie circa l’autore;
  • eventuali prove;
  • la chiara manifestazione di volontà del querelante perché il colpevole sia punito;
  • la sottoscrizione del querelante o del suo avvocato.

La querela deve essere presentata entro e non oltre 3 mesi dalla scoperta dell’appropriazione indebita da parte dell’amministratore di condominio.

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# Reato

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