Amazon Go punta gli aeroporti. Autogrill sotto pressione

Luca Fiore

11 Dicembre 2018 - 10:28

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Secondo i rumor, il processo di espansione dei punti vendita Amazon Go, i negozi senza casse del colosso di Seattle, potrebbe passare per gli aeroporti. Ieri la notizia ha fortemente penalizzato il titolo Autogrill, ma forse le preoccupazioni sono eccessive. Vediamo perché.

Amazon Go punta gli aeroporti. Autogrill sotto pressione

Secondo le indiscrezioni riportate dall’agenzia Reuters, Amazon sarebbe in trattative per aprire i suoi negozi senza casse negli aeroporti statunitensi. Finora presenti solo in poche città (Seattle, Chicago, New York e San Francisco), gli Amazon Go sono in procinto invadere gli Stati Uniti: entro il 2021 è prevista l’apertura di 3 mila punti vendita.

Il prossimo passo potrebbe essere lo sbarco nei grandi scali del Paese: i ben informati parlano di Los Angeles, San Jose e Dallas. Secondo i dati del Dipartimento dei trasporti statunitense, l’anno scorso i primi 12 aeroporti del Paese hanno registrato un traffico di oltre 350 milioni di passeggeri.

Nei punti vendita Amazon gli utenti vengono riconosciuti all’entrata e in uscita: quello che viene preso dagli scaffali è rilevato da fitto sistema di sensori e telecamere e viene direttamente, senza passare per le casse, addebitato sul conto del cliente.

Preoccupazioni eccessive?

Dopo il tonfo di ieri, quando l’azione Autogrill ha perso il 6,4 per cento, oggi AGL scende dello 0,47% a 7,41 euro. “Credo che la debolezza di Autogrill sia riconducibile alla notizia relativa Amazon," ha detto Alberto Checchinato, analista di Fidentiis. Anche se, rileva l’esperto, si tratta di un tipo di minaccia che richiede tempo per diventare reale. “Amazon dovrebbe passare per la presentazione di offerte per ottenere la concessione, e questo solo quando l’attuale concessione scade”.

“A nostro avviso -rileva Equita- parte della performance (di Autogrill, ndr) è legata alla notizia Reuters secondo la quale Amazon potrebbe essere interessata ad aprire punti vendita Amazon Go (e.g piccoli supermercati senza casse fisiche) negli aeroporti statunitensi (dove AGL sviluppa circa il 40% delle vendite)”.

Anche in questo caso però, l’analista evidenzia come il processo potrebbe non essere praticabile a breve termine. “A nostro avviso, questa potenziale minaccia deve essere monitorata e non sottovalutata”.

Su queste basi, Equita ritiene, in via preliminare, che si tratti di una mossa che “potrebbe potenzialmente aggiungere un nuovo concorrente principalmente agli operatori esposti ai format Convenience store/chioschi più che a quelli maggiormente esposti alla tradizionale ristorazione e che offrono un ampio portafogli di format/brand (e.g AGL opera in US con brand come Burger King, Starbucks, California Pizza Kitchen, Shake Shack, Outback Steakhouse)”.

“Il mercato aeroportuale è molto piccolo se comparato al mercato retail di strada (in US il mercato Retail+ F&B negli aeroporti vale circa $ 10bn vs >$1Tn del mercato retail offline) ed è molto più difficile da gestire (e.g basato su concessioni, controlli di sicurezza)”.

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