La denuncia arriva direttamente dal presidente del comitato di vigilanza INPS Pietro Iocca: se il trend attuale non viene invertito ci saranno concreti rischi per l’erogazione dei servizi. E Boeri inizia a lamentarsi del Governo...
Il presidente del comitato di vigilanza INPS Pietro Iocca ha lanciato l’allarme: il bilancio INPS è in rosso. Un buco da circa 10 miliardi di euro all’anno fino al 2025. Una voragine che rischia di paralizzare l’INPS, a rischio la regolare erogazione dei servizi.
E intanto anche Tito Boeri, presidente INPS proveniente dal mondo accademico, inizia a manifestare insofferenza contro il Governo che lo ha nominato.
Ecco tutte le questioni aperte in ordine alla crisi dell’INPS e ai possibili effetti futuri su erogazione dei servizi.
Allarme INPS: 10 miliardi di buco ogni anno fino al 2025
I numeri a volte fanno impressione: il bilancio 2014 dell’INPS si è chiuso con una perdita di 12,4 miliardi di euro.
Non si tratta però di un anno eccezionale bensì di un trend negativo che, stando alle previsioni dello stesso management, proseguirà fino al 2025.
Durante un’audizione il presidente del comitato di vigilanza INPS Pietro Iocca ha denunciato che "se si continua in questa maniera l’INPS avrà serie difficoltà ad essere efficiente nella misura in cui lo è in questo periodo o, quanto meno, avrà una inadeguata funzionalità".
In altre parole, qualora lo Stato non dovesse intervenire seriamente nei prossimi 10 anni la situazione potrebbe degenerare, portando l’INPS a dover esternalizzare gran parte delle proprie attività.
INPS: allarme per il futuro. Ma la situazione attuale può definirsi soddisfacente?
Le parole pronunciate dal presidente del Comitato di Vigilanza INPS Pietro Iocca non lasciano presagire nulla di buono per il futuro.
A rischio la regolare erogazione dei servizi INPS. In futuro. Ma oggi come va la situazione?
A sentire la voce di cittadini e professionisti del settore economico (commercialisti, esperti contabili, consulenti del lavoro) la situazione è già imbarazzante.
Gli uffici dell’INPS non garantiscono elevati standard di qualità e professionalità, anzi accade sempre più spesso di dover segnalare situazioni anomale.
Inoltre, negli ultimi anni l’INPS ha sofferto i tagli da parte dello Stato con un personale calato del 3,5% dal 2013 al 2014.
L’età media dei dipendenti INPS è molto elevata: 54 anni. Nulla di male senonché ciò ponga almeno due questioni:
- come si gestirà il "passaggio generazionale" nei prossimi 5-10 anni?
- come garantire elevati standard di qualità, soprattutto dal punto di vista delle tecnologie informatiche, considerando che questa struttura del personale tiene fuori (di fatto) i giovani laureati?
Crisi INPS: anche Tito Boeri inizia a lamentarsi contro il Governo
L’allarme sulla crisi INPS non viene più nascosto neanche dal presidente Tito Boeri.
Dopo l’infelice uscita delle settimane scorse sui consulenti del lavoro (rei addirittura, secondo Boeri, di "rallentare il lavoro dell’INPS") il presidente INPS ha manifestato tutta la propria delusione nei confronti del Governo.
Nei mesi scorsi il Professore della Bocconi aveva presentato al Governo un piano organico che metteva al centro la "flessibilità sostenibile" dell’età di uscita dal lavoro.
Ma il duo Renzi-Padoan non ha concretamente assecondato l’indirizzo di Boeri.
La Legge di Stabilità 2016 non conterrebbe misure adeguate ad invertire la tendenza.
Anzi, secondo Boeri “la Legge di Stabilità 2016 fa interventi selettivi e crea asimmetrie”.
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