Allarme BCE: quali sono le minacce alla stabilità finanziaria dell’Eurozona?

Federica Agostini

28 Novembre 2013 - 12:28

Cosa potrebbe minacciare la stabilità finanziaria della zona Euro? Secondo l’ultimo rapporto della BCE non bisognerà sottovalutare l’impatto del tapering della Fed, anche se i rischi interni sono tutt’altro che scongiurati.

Allarme BCE: quali sono le minacce alla stabilità finanziaria dell’Eurozona?

La Banca Centrale Europea lancia l’allarme e invita i mercati a prepararsi a possibili shock quando la Federal Reserve avvierà il piano tapering. Potrebbe essere un elemento di grande destabilizzazione, ma i rischi per l’Eurozona non finiscono qui.

Tapering: un tornado sui mercati finanziari?

Nell’ultimo report sulla stabilità finanziaria, la BCE ha evidenziato come i rischi per il sistema finanziario dell’Eurozona siano aumentati dal mese di maggio. La causa di questo aumento del rischio, nonostante il generale miglioramento delle condizioni sui mercati, sarebbe causato della continua speculazione sulla possibilità che la banca centrale statunitense possa iniziare a ridurre il piano di quantitative easing, che attualmente prevede l’acquisto di titoli sul mercato finanziario per un totale di 85 miliardi di dollari al mese.

Durante l’estate, la Federal Reserve ha annunciato la propria intenzione di voler ridurre il piano del QE e questo è stato sufficiente per mandare su di giri i mercati che, per conseguenza, hanno impresso forte pressione sulla banca statunitense affinché comunicasse con maggiore chiarezza le proprie intenzioni.

La comunicazione chiara e puntuale, chiaramente, non è mai avvenuta così c’è chi ritiene che il tapering possa iniziare già da dicembre, se i dati dagli Stati Uniti lo consentiranno. Tuttavia, c’è un ben più ampio consenso attorno alla data di marzo.

Secondo la BCE ad essere maggiormente esposti ai rischi sono gli investitori dei mercati delle obbligazioni e non le banche; tuttavia è assai difficile fare una stima di quali possano essere i rischi concreti. Secondo la BCE, infatti:

Non si può essere certi che la massima esposizione sia concentrata ad un numero limitato di entità che siano più vulnerabili ad altri impetuosi shock dei mercati.

Rischi interni all’Eurozona

Nell’ultimo report sulla stabilità finanziaria che la Banca centrale Europea pubblica due volte l’anno, si legge che i rischi interni di turbolenza finanziaria sono andati progressivamente riducendosi rispetto a maggio, anche se la scarsa profittabilità delle banche e la persistente frammentazione finanziaria sono ancora potenzialmente delle minacce alla stabilità. Per risolvere queste situazioni di potenziale pericolo, specifica la BCE, l’unione bancaria rappresenterebbe un "contributo importante".

Discutendo della situazione finanziaria dell’Eurozona, Victor Constancio, vice presidente della BCE, ha parlato di una situazione di scarsi profitti da parte delle banche, aggravata dalla preparazione degli istituti agli stress test che la BCE eseguirà in vista della creazione del meccanismo di vigilanza bancaria (Single Supervisory Mechanism).

Un passo temporaneo e forse scomodo che tuttavia è "l’esercizio necessario" per ricostruire la fiducia nel settore bancario europeo e ridurre la frammentazione del sistema finanziario della regione dell’Euro.

Tassi sui depositi in zona negativa, cosa dice la BCE?

Il Vice Presidente della BCE ha minimizzato il discorso su un possibile taglio dei tassi di interesse sui depositi spiegando che si tratta di misure da prendersi in considerazione soltanto in "situazioni estreme". La Danimarca, ha detto Constancio, ha applicato la misura dei tassi in zona negativa, ma uno strumento del genere avrebbe sicuramente effetti differenti su un’economia della portata dell’Eurozona, ma ha poi tenuto a ribadire che: in ogni caso la BCE è tecnicamente preparata all’eventualità.

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