Abruzzo zona rossa, le regole: cosa si può fare e negozi aperti

Fiammetta Rubini

18/11/2020

18/11/2020 - 13:23

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Da oggi anche l’Abruzzo diventa zona rossa. Ecco cosa cambia, le misure restrittive previste, cosa si può e non si può fare e quali negozi restano aperti.

Abruzzo zona rossa, le regole: cosa si può fare e negozi aperti

L’Abruzzo è zona rossa. A stabilirlo, l’ordinanza regionale n.102 del 16 novembre 2020 in vigore fino al 3 dicembre, salvo diverso provvedimento.

Sale così a 8 il numero delle regioni in zona rossa (Abruzzo, Calabria, Lombardia, Piemonte, Campania, Toscana, Valle D’Aosta e Alto Adige). Ecco cosa cambia per i cittadini abruzzesi ora che la loro regione è diventata zona rossa: cosa si può fare, cosa non è consentito, quali negozi restano aperti e dove si può andare secondo i provvedimenti in vigore per le zone rosse.

Abruzzo zona rossa, cosa significa? Tutte le regole

Iniziamo dagli spostamenti: sono tutti vietati, sia quelli verso un’altra provincia/regione, sia all’interno del proprio comune, salvo che per comprovati motivi di lavoro, di salute e necessità. Gli spostamenti consentiti vanno sempre giustificati con modulo di autocertificazione compilato, per non rischiare una multa.

L’attività motoria (jogging, camminata veloce, passeggiate) all’aperto è consentita, ma solo nei pressi della propria abitazione.

Ci si può spostare in altro comune anche per fare la spesa, se il proprio comune non dispone di punti vendita o se il supermercato nell’altro comune ha prezzi più convenienti. A precisarlo sono le FAQ del Ministero della Salute.

Stessa cosa vale per andare al ristorante, negozi di abbigliamento per bambini, dal parrucchiere o dal barbiere. Per usufruire dei servizi e delle attività in funzione si può uscire dal comune, ricordandosi che si tratta di esigenze di spostamento che vanno sempre autocertificate.

Restano sempre consentiti gli spostamenti per il rientro presso la propria residenza, domicilio e abitazione.

Abruzzo zona rossa: quali negozi chiusi e aperti

Ristoranti, bar, pizzerie e pasticcerie sono chiusi, 7 giorni su 7. È consentito l’asporto fino alle 22 (orario di coprifuoco in tutta Italia) e il servizio a domicilio senza restrizioni di orario.

I negozi sono chiusi, fatta eccezione per chi vende generi alimentati (supermercati, minimarket, macellerie, pescherie...), edicole, tabacchi, farmacie e parafarmacie, lavanderie, librerie, negozi di abbigliamento e calzature per bambini, parrucchieri e barbieri. Sono chiusi gli estetisti e i saloni di tatuaggi. Anche i mercati sono chiusi, “salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari”. Per quanto riguarda i forni, sono chiusi in zona rossa e arancione ma se hanno un laboratorio di produzione proprio possono continuare la loro attività ed effettuare servizio a domicilio o take away. Non sono soggetti a limitazioni se oltre ai prodotti da forno vendono anche altri tipi di prodotti.

Nel dettaglio, ecco tutti i negozi aperti in zona rossa.

  • Esercizi che vendono prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari);
  • Commercio al dettaglio di prodotti surgelati;
  • Negozi che vendono computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici;
  • Tabaccai ed esercizi specializzati nella vendita di sigarette elettroniche e liquidi da inalazione;
  • Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati;
  • Ferramenta, negozi che vendono vernici, vetro piano e materiali da costruzione (incluse ceramiche e piastrelle);
  • Negozi di igiene per la casa e personale;
  • Commercio al dettaglio di macchine, attrezzature e prodotti per l’agricoltura e per il giardinaggio;
  • Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione e sistemi di sicurezza in esercizi specializzati;
  • Librerie;
  • Edicole;
  • Cartolerie e forniture per ufficio;
  • Commercio al dettaglio di confezioni e calzature per bambini e neonati;
  • Negozi di intimo;
  • Negozi di articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero in esercizi specializzati;
  • Commercio di autoveicoli, motocicli e relative parti ed accessori;
  • Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli in esercizi specializzati;
  • Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica);
  • Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati;
  • Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi specializzati;
  • Commercio al dettaglio di fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti;
  • Commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati
  • Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia;
  • Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento;
  • Commercio al dettaglio di articoli funerari e cimiteriali;
  • Commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande, ortofrutticoli, ittici, carne, fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti, profumi e cosmetici, saponi, detersivi ed altri detergenti, biancheria, confezioni e calzature per bambini e neonati;
  • Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, per televisione, per corrispondenza, radio, telefono;
  • Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici.

Abruzzo zona rossa, ma le scuole restano aperte

Inizialmente sembrava che anche in Abruzzo sarebbe stato disposto lo stop delle lezioni in presenza, ma alla fine è stata esclusa la chiusura totale delle scuole. Il presidente della Regione Marco Marsilio ha spiegato che un tale provvedimento avrebbe causato troppi disagi alle famiglie. Alla fine quindi l’ordinanza regionale prevede per l’Abruzzo ciò che vale per le altre zone rosse, ossia asili nido, materne, elementari e prima media in presenza, e didattica a distanza dalla seconda media in poi.

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