A Londra i paperoni d’Europa, napoletani più poveri dei polacchi

Francesca Caiazzo

09/04/2018

09/04/2018 - 14:55

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Gli ultimi dati sul Pil pro capite in Europa consegnano un quadro pieno di sfaccettature: l’area intorno alla City è la più ricca, la Bulgaria quella più povera; l’Italia continua a essere divisa in due con aree del Mezzogiorno in forte depressione.

A Londra i paperoni d’Europa, napoletani più poveri dei polacchi

Differenze sostanziali tra i redditi dei cittadini europei a seconda del Paese in cui si vive. La mappa consegnata dai dati Eurostat evidenzia un’Europa a più facce e un’Italia, come sempre, divisa in due.
I dati, ripresi nell’Infodata de Il Sole 24 Ore, si riferiscono al 2015 e sono relativi a tutte le province dell’Ue a 28.

I paperoni d’Europa

Il primo dato al cui guardare per valutare nel dettaglio lo scenario è quello relativo al valore medio del Pil procapite nei 28 Stati presi in considerazione: la cifra dalla quale partire è 29 mila euro annui.

Al di sopra della media europea, si posiziona con evidente distacco Londra, area in cui il Pil per abitante supera i 360 mila euro. Nessuno in Europa riesce a fare meglio, anche se altre città registrano performance altrettanto significative.

Come l’area di Parigi, ad esempio, dove il dato si attesta circa 90 mila euro. Un dato che, sottolinea il quotidiano economico, è “impressionante” se messo in relazione alla dimensione demografica che non supera i 5 milioni di abitanti.

Curioso invece quanto accade in Germania, dove l’area maggiormente sviluppata non si trova intorno alla capitale come ci si aspetterebbe. Meglio di Berlino, infatti, si posiziona Ingolstadt. La città che si trova nei pressi di Monaco ha fatto registrare la prestazione migliore tra tutte le aree tedesche, grazie anche, probabilmente, alla presenza di due grosse realtà aziendali come Audi ed Airbus.

Fanalino di coda in Europa, quasi tutta la Bulgaria, dove nessuna delle province del Paese riesce a superare la media di 6.500 euro.

L’Italia divisa in due

Anche in questo caso, come sempre più spesso accade quando si analizzano dati economici, l’Italia appare divisa in due. Da una parte diverse aree del Nord che si posizionano sopra la media europea e dall’altra, invece, le zone del Sud e delle Isole che da quella media si tengono ben lontane.

Non brillerà in Europa ma è la migliore in Italia, la media della provincia di Milano dove il Pil pro capite raggiunge i 51.600 euro annui. L’area intorno al capoluogo lombardo va meglio della capitale spagnola ma resta ben lontana (e quindi al disotto) non solo dai dati di Londra e Parigi ma anche da quelli registrati Praga e Bruxelles.

Particolarmente depresse le regioni del Sud: quasi tutte le province mostrano dati significativamente inferiori alla media europea con l’area sarda di Medio Campidano che batte ogni record con i suoi 14.600 mila euro annui.

Uno scenario poco edificante per il Meridione d’Italia, che risulta, in alcune zone – ad esempio tutta la regione Campania – più povero di intere nazioni come la Polonia, considerata fino a poco tempo fa cenerentola d’Europa.

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