Entro che data deve essere saldato il debito che emerge dal modello 730/2025? Vediamo come procedere sia in caso di unico versamento che in caso di pagamento rateale.
Il debito Irpef che emerge dal modello 730/2025 deve essere saldato entro una data stabilita? La situazione in cui ci si può trovare dopo la presentazione del modello 730 è una delle seguenti: aver versato più imposte di quelle dovute e, quindi, spettanza di un rimborso Irpef, oppure non aver versato abbastanza imposte e dal 730 emerge un debito Irpef da pagare.
Il conguaglio della dichiarazione dei redditi, infatti, serve proprio a comprendere se durante l’anno di imposta sono state versate abbastanza imposte (e ovviamente anche a scalare dall’imposta dovuta eventuali spese detraibili che il soggetto ha sostenuto nell’anno di imposta per la sua persona o per i suoi familiari fiscalmente a carico).
In caso dal 730 emerga un debito Irpef il contribuente dovrà provvedere al versamento delle imposte: se si tratta di un lavoratore dipendente o di un pensionato ci penserà direttamente il sostituto di imposta a trattenere dalle successive buste paga o dal cedolino della pensione le imposte dovute. Cosa accade se il contribuente, però, ha presentato il 730 senza sostituto di imposta?
Il soggetto dovrà versare l’Irpef dovuta (in un’unica soluzione o a rate) utilizzando il modello di pagamento F24. Non tutti, però, sanno che la scadenza per il versamento dell’Irpef ha una data ben definita fissata al 30 giugno di ogni anno.
La cosa può apparire alquanto strana visto che la scadenza di presentazione del 730 è molto più tardi: per il 2025 è fissata, infatti, al 30 settembre. Cosa accade a chi ha presentato il 730 dopo il 1° luglio e si è trovato con un debito nei confronti del Fisco dopo la scadenza di versamento dell’Irpef?
Cerchiamo di capire come funziona e anche di comprendere cosa accade a chi sceglie di rateizzare il proprio debito derivante dal 730 in diverse tranche che cadono, ovviamente, dopo la data di scadenza che abbiamo appena indicato.
730 a debito, quando si deve pagare l’Irpef
In base a quello che può essere letto anche sul sito dell’Agenzia delle Entrate l’imposta dovuta che risulta dalla dichiarazione dei redditi deve essere pagata entro il 30 giugno dell’anno in cui la dichiarazione è stata presentata. In questa data, infatti, il contribuente è chiamato a versare l’Irpef relativa all’anno di imposta precedente.
In ogni caso si può procedere a pagare sia in un’unica soluzione che anche la sola prima rata, entro il 31 luglio applicando una maggiorazione dello 0,40 per cento sulle somme dovute.
Per chi rateizza il debito del 730 come funziona?
Ovviamente chi si trova con un debito derivante dal 730 abbastanza importante sceglie la strada della rateizzazione, sia che scelga le trattenute in busta paga sia che provveda al pagamento tramite F24.
Se si sceglie la strada della rateizzazione, però, è bene sapere che per ogni mese di ritardo, rispetto a giugno, si pagheranno interessi sulle somme che si versano e per la precisione le rate successive alla prima sono maggiorate dello 0,33% annuo.
Le scadenze per i versamenti delle rate, che dal 2024 possono essere fino a 7, sono:
- la prima rata entro il 1° luglio non prevede interessi;
- la seconda rata entro il 16 luglio;
- la terza rata entro il 20 agosto;
- la quarta rata entro il 16 settembre;
- la quinta rata entro il 16 ottobre;
- la sesta rata entro il 18 novembre;
- la settima rata entro il 16 dicembre.
Si può scegliere anche di non pagare la prima rata a giugno ma in questo caso si avrà a disposizione una rata in meno per saldare l’Irpef e quella che si versa entro il 31 luglio dovrà essere maggiorata dello 0,40%.
Cosa accade a chi presenta tardi la dichiarazione dei redditi?
Ovviamente, non coincidendo la data di scadenza del versamento Irpef con quella di presentazione della dichiarazione dei redditi, un contribuente che presenta il proprio 730 ad agosto o settembre, non avrà più la possibilità di rateizzare il proprio debito in 7 rate perché entro il 16 dicembre il debito Irpef dovrà essere interamente saldato. E anche in questo caso nelle somme che si andranno a versare bisognerà calcolare gli interessi dello 0,33% per ogni mese di ritardo rispetto a giugno.
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