La psicologia afferma che le persone che navigano sempre sui social media ma non commentano o pubblicano hanno 5 tratti comuni. Vediamo quali sono
L’arrivo dei social media ha profondamente cambiato le nostre vite e ha avuto un impatto incredibile sul modo in cui ci confrontiamo con gli altri.
Molte persone pubblicano aggiornamenti più volte al giorno, condividono foto e video e commentano i post degli altri. Altrettante preferiscono rimanere dietro le quinte, senza commentare o condividere, ed evitano di lasciare tracce di sé: i famosi “lurker”.
La psicologia ha recentemente analizzato questo comportamento e ha scoperto 5 tratti psicologici comuni nelle persone che hanno un coinvolgimento passivo nel mondo dei social. Vediamo quali sono.
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5 - Automonitoraggio
Molte persone che seguono i post sui social senza intervenire sono dotate di quello che la psicologia definisce auto-monitoraggio. Ovvero l’elevata capacità di adattare il proprio comportamento in base al contesto e agli stimoli sociali.
Chi ha questa dote è molto attento a quello che dice o posta e quindi vuole sempre evitare di pubblicare qualcosa d’impulso con il rischio di essere frainteso. Molto meglio il silenzio che una traccia digitale di cui eventualmente pentirsi.
4- Preferenza per l’osservazione rispetto alla performance
Il mondo dei social è altamente rappresentativo e ogni foto, commento o video postato è un atto di “autopresentazione”. Ma non tutti amano o desiderano essere visti.
Molte persone, al contrario, si sentono più a loro agio nel ruolo di osservatori. Di solito sono gli individui più introversi e traggono energia nell’osservare e nel riflettere, invece che nello stare al centro dell’attenzione.
Per loro è importante conoscere gli altri e assorbire informazioni ma non è un’esigenza quella di dover contribuire con il proprio parere.
3 - Un approccio cauto alla vulnerabilità
Una caratteristica comune a molti lurker è la consapevolezza della vulnerabilità. Chi posta sui social condivide sé stesso e si espone ai giudizi degli altri. Un rischio che le persone con alti meccanismi di auto-protezione emotiva preferiscono evitare.
Il loro silenzio è spesso un meccanismo di difesa per proteggersi dal rifiuto, dall’imbarazzo o dall’incomprensione. Questo non significa che non hanno opinioni. Semplicemente preferiscono condividerle in cerchie di persone più piccole e ritenute “sicure”.
2 - Una mentalità riflessiva e analitica
Tra i lettori silenziosi ci sono anche le persone tendenzialmente più riflessive. Persone che hanno capito che le “piazze” dei social non si prestano moltissimo alla profondità dei ragionamenti e all’approfondimento che tanto apprezzano.
Di solito le persone riflessive prima di pubblicare o commentare vogliono analizzare bene i contenuti, valutare le varie prospettive di un tema e poi trarre le proprie conclusioni.
Individui estremamente curiosi e interessati ma che hanno ben compreso quanto sia inutile aggiungere semplice “rumore” a una discussione.
1 - Indipendenza dalla convalida sociale
Il quinto tratto comune a chi evita di lasciare tracce sui social è l’indipendenza dal bisogno di ricompense esterne come possono essere i commenti positivi, i “mi piace” e le condivisioni.
Gli psicologi collegano questa dote all’abilità nell’auto controllo e alla consapevolezza che senso di valore e felicità derivino da dentro, piuttosto che dall’approvazione esterna. A maggior ragione se questa approvazione è quella si può ricevere in un post su un social network.
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