Analizziamo i tre rischi maggiori che minacciano il mercato delle valute. Gli exchange, la regolamentazione e il credito potrebbero far crollare le valute digitali.
Si dice che più in alto si sale, più rovinosa sarà la caduta.
Le criptovalute sono sulla bocca di tutti, alcune vantano rialzi di oltre il mille per cento, ma la domanda rimane sempre la stessa: fino a che punto è sostenibile un simile rally?
Non stiamo parlando della possibile presenza, o meno, di una bolla speculativa. Piuttosto, analizziamo quali potrebbero essere, in futuro, gli scenari peggiori per il mercato delle criptovalute.
Trovare una risposta univoca è a dir poco impresa ardua, ma se dovesse rivelarsi vero che le criptovalute sono in una bolla, ecco cosa potrebbe farla scoppiare.
La regolamentazione
Qualora le autorità di regolamentazione in Europa, negli Stati Uniti o in un’altra parte del mondo decidessero di unire le forze e vietare gli exchange e bandire tutte le società che offrono servizi all’interno del mondo delle criptovalute, le valute digitali - che non possono essere effettivamente bannate - potrebbero subire un forte impatto.
Guardiamo al caso della Cina, che ha "vietato" le criptovalute l’estate scorsa: individui e società si sono semplicemente trasferiti altrove. E invece di un crollo del mercato abbiamo assistito ad un’ulteriore salita. Gli Stati Uniti e l’Europa potrebbero generare un effetto più drammatico, ma quanto è probabile che vietino davvero le criptovalute? Secondo gli esperti vi è una probabilità del 10% per il 2018.
Gli exchange
Prima del 2014, il mondo delle criptovalute ospitava un exchange che rappresentava oltre il 70% di tutto il volume degli scambi: Mt. Gox. All’inizio di quell’anno ha sospeso le sue attività, generando un crollo dell’80% sull’intero mercato delle valute digitali.
Vi è il rischio che qualcosa di simile accada ancora, ma l’attività di scambio è molto più distribuita e quasi nessun exchange può vantare oltre il 10% dell’intero volume di trading secondo CoinMarketCap. Tuttavia, ci sono alcuni exchange chiave che svolgono un ruolo importante: Coinbase e la sua soluzione backend GDax rappresentano uno dei più grandi exchange capaci di portare un flusso considerevole di valuta fiat all’interno dell’ecosistema. E vanta anche una delle comunità di utenti tra le più ampie in tutto il mondo.
Quindi il problema potrebbe derivare non da un attacco hacker, ma piuttosto dalla cessazione del flusso di valute tradizionali che permettano di sostenere la crescita del sistema.
Il credito
Alcuni exchange consentono agli utenti di acquistare le criptovalute con la carta di credito. Inoltre, gli investitori possono persino sfruttare l’acquisto a leva in molti casi.
Un recente report di LendEDU, citato da Bloomberg, mostra che tra il 3 e il 4 per cento degli acquisti effettuati a credito potrebbero non essere rimborsati dall’acquirente.
Tutto va bene quando il mercato continua a salire, ma ogni periodo prolungato di movimento laterale potrebbe essere una cattiva notizia per coloro che devono iniziare a chiudere le posizioni. Non assistiamo a tale situazione di mercato dall’estate del 2017, quindi alcuni “nuovi arrivati” nel mondo delle crypto potrebbero essere colti di sorpresa.
Cosa ci aspetta
Nessuno dei rischi sopracitati, da solo, potrebbe avere un impatto rilevante sul mercato delle valute, ma la potenzialità che si verifichino è strettamente interconnessa.
Quando una tessera del domino cade, tutte le altre sono in forte pericolo.
Anche se risulta essere uno scenario poco probabile per il 2018, sarebbe consigliabile spostare la propria esposizione verso asset “più sicuri” qualora si notasse che uno degli scenari sta diventando sempre più probabile.
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