2015: l’anno della (s)vendita delle aziende italiane all’estero

Livio Spadaro

16 Dicembre 2015 - 13:20

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Il 2015 è stato l’anno dei saldi delle società italiane. Quest’anno sono stati ceduti (o sono in procinto di esserlo) grandi marchi italiani a investitori stranieri, ecco quali.

2015: l’anno della (s)vendita delle aziende italiane all’estero

Quest’anno e negli ultimi anni, si è assistita ad una vera e propria svendita del made in Italy che, solo dal 2008 ad oggi, ha visto la cessione di 437 marchi italiani ad aziende straniere. Le aziende italiane parlano quindi sempre più straniero, ecco i casi più importanti del 2015 (con uno sguardo agli anni passati).

Industria italiana in vendita: i casi del 2015 delle società quotate in Borsa

Telecom Italia cade ufficialmente sotto il controllo di Vivendi dopo l’approvazione dell’ingresso di 4 dirigenti della società transalpina nel cda dell’azienda di telecomunicazioni italiana.

Il caso di Telecom è solo l’ultimo di una lunga serie di passaggi di mano di aziende italiane a investitori stranieri. Pochi giorni fa infatti è stato il turno della casa di design torinese Pininfarina, storico marchio italiano, che è passata in mano al gruppo indiano Mahindra per una cifra intorno ai €50 milioni.

Quest’anno si è assistito alla cessione di altri due marchi molto importanti italiani. Pirelli è stata ceduta ai cinesi di ChemChina che, dopo aver lanciato un’opa da 15€ ad azione, hanno provveduto al delisting del titolo da piazza Affari.

Italcementi, storica società italiana del settore cementifero, è stata acquistata dal colosso tedesco Heidelberg per una cifra vicina agli €1,6 miliardi.

Anche Engineering, leader dell’informatica italiana, sta aspettando la conclusione di un’approfondita due diligence da parte di due fondi tedeschi (Apax e Neuberger) pronti a rilevare la società ad un prezzo di 58€ ad azione.

Finmeccanica, sempre quest’anno, ha annunciato la cessione di Ansaldo Sts ed Ansaldo Brera al gruppo giapponese Hitachi. World Duty Free, società del settore Food & Beverage controllata dalla famiglia Benetton, è passata alla società svizzera Dufry (con conseguente delisting di WDF dal Ftse Mib).

Nel 2015 ceduta anche Grom ad Unilever. Annunciata la vendita di Peroni

Questo è il quadro del 2015 delle società quotate su Borsa italiana, tuttavia quest’anno vi sono state anche le cessioni eccellenti di marchi come Grom (passato ad Unilever) e all’annuncio della cessione di Peroni da parte di Ab InBev, leader mondiale del settore birra che ha appena acquisito il portafoglio di SabMiller (detentrice del marchio Peroni).

Nel 2015 continua quindi il triste smantellamento dell’azienda italiana che ha visto negli anni passati la cessione di colossi made in Italy come Alitalia (Etihad), Parmalat (Lactalis), Merloni (Whirpool), Edison (Edf), Saras (Rosneft), Lamborghini e Ducati (Volkswagen).

Senza contare che molti marchi del lusso italiano sono nelle mani dei gruppi francesi Lvmh e Kering. Come mai una tale svendita delle aziende italiane? Una risposta può essere trovata qui.

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