Darsi un preciso target di rendimento complessivo e perseguirlo secondo sentieri differenti: 2 operatività a confronto
Non esiste un modo solo per definirsi ed essere investitori, ma almeno tanti quanti lo sono le vie per approcciare ai mercati finanziari. Un discorso che può riguardare tanto le tecniche propriamente dette quanto l’interpretazione delle singole variabili in gioco.
Vediamo al riguardo 2 alternative per guadagnare il 6% con i titoli di Stato con una tecnica veloce e una lenta e sicura
Il BTP con cedola nominale annua al 6%
Una prima opzione potrebbe essere quella di ricercare direttamente un titolo con un payout nominale annuo del 6,00%, appunto. Al momento sul MOT, il mercato secondario delle obbligazioni e dei titoli di Stato, abbiamo il BTP con matricola ISIN IT0001444378 con cedola 6%. L’obbligazione è un ex trentennale in origine con data emissione 01/11/1999 e scadenza al 1° maggio del 2031, tra 5,93 anni circa. Il primo del mese il titolo ha staccato la cedola semestrale, mentre la prossima arriverà il 1° novembre.
Al momento il titolo prezza a 117,05, quasi invariato rispetto a ieri (–0,06%), per un credito d’imposta dello 0,39%. Questo vuol dire una serie di cose. La prima è che oggi per sottoscrivere 1.000 € di debito nominale servono 1.170,05 €, più le commissioni bancarie. Tuttavia, a scadenza il Tesoro rimborserà il nominale e non il controvalore oggi effettivamente sborsato. L’altra è che a questi corsi il rendimento effettivo a scadenza è inferiore alla cedola e pari a circa il 2,86% lordo.
Guadagnare il 6% attraverso i titoli di Stato
Come approcciare al BTP 1mg31 e fare proprio il 6% “in poco tempo”? Sulla carta la via più facile sarebbe di tenerlo in portafoglio 1 anno intero per incassare le due cedole semestrali del 3,00% l’una. La vera sfida sta tutta nel riuscire a comprarlo e rivendere almeno allo stesso prezzo per non subire perdite in conto capitale.
Qui, tuttavia, si entra in campo di strategie personali legate alla valutazione del titolo. Vediamo ad esempio come si è comportato il bond da gennaio a oggi. L’anno lo ha aperto a 117,5 circa, poi ha segnato un minimo nello stesso mese a 115,5 circa prima di ritornare in area 117 a febbraio. A marzo ha segnato invece il minimo annuo a 114,70 prima di risalire al massimo annuo a 117,93 il 24 aprile. Come si nota bastano pochi centesimi di differenza in ingresso e/o uscita dall’obbligazione per avere risultati finali differenti.
Volendo, infine, l’investitore molto esperto e con elevata propensione al rischio potrebbe provare a cumulare le due componenti, cedola e movimenti dei corsi. Con le giuste strategie e i timing azzeccati, il risultato del 6% potrebbe essere conseguito in un tempo inferiore all’anno. Al riguardo ricordiamo che la duration modificata del titolo è del 5,01.
2 alternative per guadagnare il 6% con i titoli di Stato con una tecnica veloce e una lenta e sicura
In alternativa ecco l’opzione del “compro e tengo fino a scadenza” e non preoccuparsi più di tanto dei movimenti dei corsi. Al più si studierebbe il prezzo di ingresso ottimale e stop, consapevoli che a scadenza l’emittente rimborserà il valore facciale posseduto.
Consideriamo il BTP con ISIN IT0005521981 emesso il 30/11/’22 e in scadenza il 1° aprile del 2028, cioè tra meno di 3 anni (2,85 anni residui). Il bond ha una cedola nominale del 3,40%, il 2,975% al netto della ritenuta fiscale del 12,50% sugli interessi. Tuttavia, come nel caso precedente anche qui il prezzo è sopra 100, per l’esattezza a 103,25 (credito d’imposta: 0,39%), per cui valgono le due conseguenze già illustrate prima. Quanto al rendimento effettivo a scadenza, quello lordo è del 2,2% circa, per un guadagno complessivo che va poco oltre il 6% lordo. La duration modificata dell’obbligazione è invece pari al 2,68.
Rispetto a prima, quindi, occorre un tempo d’attesa maggiore a quasi parità di risultato, ma a un rischio decisamente inferiore. Questione di minore duration e quindi di minori escursioni dei corsi sul MOT da qui alla data di rimborso finale del prestito.
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