L’ennesima truffa delle prenotazioni colpisce i clienti di Booking. Questa famiglia ha pagato 1.800 euro per la vacanza in Spagna, ma non ha trovato l’alloggio.
È il caso di dirlo: la reputazione di Booking sta subendo un colpo dopo l’altro nell’ultimo periodo. Per quanto molte accuse non siano ad oggi verificate, il danno della piattaforma di viaggi sta diventando sempre più importante, soprattutto ora che i clienti cominciano a perdere la fiducia. L’ultima notizia non fa che peggiorare la situazione. Secondo quanto raccontato dagli interessati ai media spagnoli, una famiglia avrebbe prenotato una vacanza in Spagna tramite Booking, pagando 1.800 euro. Al loro arrivo non hanno trovato nulla di quanto era stato promesso loro e il servizio clienti ha deliberatamente ignorato le loro chiamate per diverso tempo. Ovviamente, bisogna tenere conto del fatto che questa è la versione della famiglia. Per il momento la piattaforma non ha rilasciato alcun comunicato in proposito, che si auspica arrivi il prima possibile per chiarire questa vicenda spinosa. Ecco cos’è successo.
1.800 euro per una vacanza in Spagna ma al loro arrivo non trovano nulla
Una famiglia di Madrid ha prenotato tramite Booking una vacanza a Boiro, in Galizia, pagando 1.800 euro per il soggiorno. Le prime preoccupazioni sono cominciate già nei giorni immediatamente prima della partenza, quando i proprietari dell’alloggio hanno smesso di rispondere agli affittuari. La donna che si è occupata dell’affitto si è quindi messa in contatto con il servizio clienti di Booking, che le ha confermato la prenotazione. Contestualmente, gli operatori hanno spiegato di non aver alcun protocollo attivabile in caso di interruzione dei contatti con l’host, ma di poter intervenire per problemi alla consegna delle chiavi.
Rassicurata, la famiglia è partita recandosi presso l’indirizzo comunicato dall’host, trovando una spiacevole sorpresa. Non soltanto l’edificio era completamente diverso da quello che veniva raffigurato dalle immagini sul sito web, ma era anche abitato. I vicini di casa hanno quindi confermato alla famiglia che l’immobile non era in affitto, essendo abitato tutto l’anno dai proprietari. A questo punto, i clienti si sono messi in contatto con la piattaforma, ottenendo risposte molto diverse da quelle sperate (almeno a loro dire).
leggi anche
Gli hotel chiedono un risarcimento a Booking.com

Booking non risponde della truffa?
Secondo quanto raccontato dalla donna che aveva prenotato, il servizio clienti di Booking sarebbe stato di qualità molto scarsa, per usare un eufemismo. La cliente dice infatti di aver trascorso ben 3 ore al telefono senza risultati, in quanto ogni volta in cui spiegava la situazione a un operatore la chiamata veniva interrotta e doveva ricominciare tutto dall’inizio. Dopo aver parlato con 8 dipendenti diversi, la famiglia ha finalmente ottenuto alcune proposte di sistemazione alternative, due alloggi sostitutivi. Il problema è che erano entrambi molto diversi da quello che la famiglia pensava di prenotare, non adatto alle proprie esigenze.
La famiglia è stata così costretta a cercare autonomamente un posto per passare la notte occupandosi della spesa, per poi essere ricontattata da Booking il giorno seguente. La piattaforma ha offerto ai clienti un altro alloggio, un appartamento anziché uno chalet, peraltro chiedendo il pagamento aggiuntivo di 600 euro di cui è stato promesso il rimborso successivo. Nel complesso, la famiglia si racconta a dir poco insoddisfatta del servizio ricevuto e preoccupata per la gestione di future prenotazioni.
Non è la migliore delle pubblicità per la piattaforma, che sta attraversando un periodo delicato. Per capirne di più bisogna attendere eventuali risposte da Booking, sempre che la famiglia non decida di agire legalmente per i danni lamentati. Da questo punto di vista, tuttavia, sembra difficile ipotizzare una vera e propria violazione. Gli alloggi sostitutivi sono stati previsti e c’è stata la disponibilità a rimborsare la differenza di prezzo, quindi a meno che il contratto prevedesse ulteriori garanzie non sembrano esserci problemi formali. Ciò non toglie che i clienti possano ritenersi insoddisfatti della gestione del reclamo, ma per prevenire è sempre meglio controllare con attenzione le condizioni contrattuali e verificare che l’annuncio non sia sospetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA