Vertenza sindacale della badante: cosa fare e come comportarsi

Claudio Garau

17/10/2022

17/10/2022 - 18:27

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La vertenza sindacale tra badante e datore di lavoro è un procedimento la cui diffusione sta crescendo anno dopo anno. Ecco come evitarlo e impedire che il contrasto sfoci in una lite in tribunale.

Vertenza sindacale della badante: cosa fare e come comportarsi

Come è ben noto, le badanti in Italia sono diverse centinaia di migliaia e - secondo le più recenti stime -circa una badante su due lavora senza un regolare contratto di lavoro (lavoro nero), oppure è stata messa in regola dal datore di lavoro - con relativa denuncia del rapporto di lavoro all’istituto di previdenza - ma il contratto di assunzione non indica in modo nitido le mansioni, gli orari di lavoro ecc.

Proprio per questa ampia area di rapporti di lavoro non alla luce del sole sotto uno o più aspetti, non sorprende che oggi le vertenze sindacali siano molto frequenti nell’ambito del lavoro domestico, e in particolare nel settore dell’assistenza agli anziani. Insomma questa litigiosità è di certo collegata all’elevato tasso d’irregolarità del settore e, tra i maggiori motivi all’origine dei contenziosi, abbiamo il mancato pagamento di straordinari, di ferie o riposi o dei contributi, ferie non riconosciute, permessi rifiutati, soprattutto, contratti di lavoro in nero - e dunque senza alcuna copertura previdenziale e assicurativa per la colf o badante.

Ecco perché i contrasti sono dietro l’angolo e non pochi rapporti di lavoro di questo tipo, iniziati in modo positivo, finiscono poi per sfociare in un contenzioso. In questi casi si parla di vertenza sindacale della badante, alla quale il datore di lavoro può però rispondere in modo da evitare strascichi in tribunale. In che modo? Lo vedremo insieme nel corso di questo articolo.

Che cos’è la vertenza sindacale in breve?

Prima di considerare da vicino come devi comportarti e quali contromosse adottare, nel caso in cui la badante abbia intrapreso la strada della vertenza o indichi la volontà di farlo, vediamo in sintesi in che cosa consiste questo strumento a favore del lavoratore. Ebbene, la vertenza sindacale, detta anche vertenza di lavoro, è un procedimento avviato dal lavoratore nei confronti del datore di lavoro, allo scopo di far valere i propri diritti.

Di fatto il lavoratore, o più spesso la lavoratrice in questi casi, può effettuare una sorta di denuncia, per tutelarsi laddove il datore di lavoro non rispetti i termini e i patti di cui al contratto di lavoro individuale o gli obblighi previsti dalla legge o dal contratto collettivo di categoria, ovvero il Ccnl colf e badanti.

Dal punto di vista tecnico, tieni conto anche di questo aspetto: la vertenza sindacale non rappresenta una vera e propria azione legale. Piuttosto essa ha lo scopo di permettere al datore di lavoro e al lavoratore di giungere in tempi brevi a un accordo, impedendo per questa via le lungaggini e i costi collegati alla causa in tribunale.

In altre parole, la vertenza sindacale si riferisce al conflitto gestito dai sindacati, rappresentanti del dipendente. Ciò significa che non si dovrebbe parlare di vertenza sindacale in tutti i casi in cui il lavoratore, invece che rivolgersi al sindacato per farsi assistere e difendere, sceglie un avvocato. Anzi, se la vertenza sindacale non approda ad un risultato utile e le parti non trovano un punto d’incontro, allora la lavoratrice sarà libera di rivolgersi a un legale per una vera e propria causa contro il datore di lavoro.

Caratteristiche chiave della vertenza sindacale della badante

Se sei un datore di lavoro, ricorda dunque che la badante che ritiene che non siano stati rispettati i propri diritti di lavoratrice, potrà rivolgersi al sindacato di categoria e quest’ultimo potrà raccogliere tutte quelle prove ed elementi, forniti dalla lavoratrice per supportare la sua denuncia. La scelta della donna potrebbe scaturire da una gestione semplificata del contratto e da scarse informazioni date in sede di assunzione. Grazie all’intervento del sindacato, si avvierà la fase della cosiddetta conciliazione, alla quale sarà convocato il datore di lavoro per una possibile o auspicabile composizione bonaria.

Inoltre non dimenticare che la badante è libera di avviare una vertenza contro il proprio datore di lavoro, sia quando il rapporto lavorativo è in corso sia dopo la sua fine. Anzi, la maggioranza delle vertenze sindacali contro il datore di lavoro domestico sono effettuate proprio al termine del rapporto lavorativo.

Attenzione però: non si tratta ovviamente di una conciliazione ’certa’, ma di un mero tentativo. Perciò nel caso in cui detto tentativo di mediazione, da compiersi entro un massimo di 60 giorni, non dia i risultati sperati - vale a dire non sia possibile arrivare ad un accordo o conciliazione delle posizioni di badante e datore di lavoro - sappi che il sindacato potrà avviare un vero e proprio procedimento legale in tribunale, per il tramite degli avvocati di cui dispone. Si tratta di un’ipotesi piuttosto diffusa di causa di lavoro, che può durare anche alcuni anni prima di arrivare ad una decisione del giudice.

Come evitare la vertenza sindacale della badante? Alcuni accorgimenti indispensabili

È sempre vero il proverbio «prevenire è meglio che curare», e ciò vale anche in riferimento ai possibili contrasti tra badante o colf e datore di lavoro. Perciò se vuoi evitare che la tua lavoratrice possa trovare terreno fertile per contestare qualche aspetto del contratto, rivolgendosi ad un sindacato per una vertenza e - nella peggiore delle ipotesi - trascinando la questione in tribunale, tieni conto di quanto segue:

  • gestisci correttamente tutta la parte amministrativa del contratto con la badante, ma non solo quella. Infatti i rischi della vertenza sindacale sono dietro l’angolo se il datore di lavoro non è sufficientemente attento alla rendicontazione del lavoro svolto, alla definizione della busta paga, al rispetto degli orari di riposo e così via. A maggior ragione, un datore di lavoro che non intende pagare i contributi o vuole far lavorare in nero la badante, ad esempio, si esporrà ad una possibile denuncia al sindacato.
  • ci sono regole scritte molto precise all’interno del Ccnl Colf e Badanti e, per questo motivo, è sempre consigliabile averne piena consapevolezza prima di assumere una colf o una badante. Una attenta lettura del testo ti permetterà di avviare e gestire il rapporto di lavoro alla luce del sole e in totale conformità alla legge.
  • se hai assunto una badante in nero che minaccia una vertenza, è auspicabile procedere quanto prima ad una regolare assunzione, riconoscendo alla lavoratrice ogni diritto previsto da Ccnl, da retribuzione a ferie, contributi, permessi, malattia. Altrimenti la donna, accortasi di non essere sufficientemente tutelata nei propri diritti di lavoratrice, avrebbe tutto il diritto di fare una vertenza sindacale contro di te.

E proprio il caso di chi assume la badante in nero è oggi diffusissimo: di solito lo si fa per risparmiare denaro, ma la verità è che si tratta di un rischio che non vale la pena correre, perché le cause legali oltre a portare via denaro, portano via tempo e aumentano le preoccupazioni. Senza contare le sanzioni amministrative in gioco e le conseguenze fiscali, civili e anche penali del lavoro in nero. Molto meglio allora partire da subito con il piede giusto, segnalando l’avvio del rapporto di lavoro all’Inps (modello Cold Ass).

Ulteriori casi in cui la conviene la mediazione datore di lavoro - badante

Ancora, se la badante regolarmente assunta vuole fare vertenza perché, a suo dire, il datore di lavoro non ha rispettato gli accordi contrattuali, la soluzione migliore è quella di incontrarsi per tentare di appianare le diversità recriminate. Per fare un esempio pratico, se la badante vuole fare una denuncia per mancato accantonamento del Tfr - ovvero il trattamento di fine rapporto liquidato generalmente alla data della cessazione del rapporto di lavoro - se in concreto detto accantonamento non risulta, la soluzione adottata dal datore per impedire la vertenza, potrebbe essere quella di saldare quanto prima la cifra dovuta come Tfr.

Nel caso, invece, di più ore fatte rispetto a quelle di cui al contratto, la soluzione potrebbe essere riconoscere alla badante un aumento per le ore di lavoro in più svolte, o dare più riposi e ferie per compensare il lavoro ulteriore. Ciò potrebbe in concreto evitare la vertenza.

Infine ricorda che una badante o colf, che si rivela disonesta nei tuoi confronti, può sempre tentare la via di una pretestuosa vertenza, per sperare di ottenere un qualche beneficio o vantaggio economico. Una sorta di ricatto per ottenere da te soldi in modo indebito. Ma se sarai consapevole di aver rispettato le norme in materia in ogni aspetto del rapporto di lavoro, tutto ciò che emergerà da una vertenza sindacale, anche nel caso in cui sfoci in una lite in tribunale, non potrà esserti sfavorevole.

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