Verande sul balcone con nuove regole e bonus 2024 al 50%

Patrizia Del Pidio

25/01/2024

26/01/2024 - 08:59

condividi

Quali sono le regole per poter godere dei bonus edilizi quando si decide di trasformare il proprio balcone in una veranda? Vediamo quando spetta la detrazione al 50% e con quali regole.

Verande sul balcone con nuove regole e bonus 2024 al 50%

Se si vuole costruire una veranda sul balcone è possibile fruire dei bonus edili ancora in vigore? Quando spetta la detrazione al 50% per l’installazione di vetrate che trasformano il balcone in veranda? Ci sono regole ben precise per questa tipologia di intervento, che si realizza, in alcuni casi, in edilizia libera e senza bisogno della Cila. Da sottolineare che le detrazioni spettano solo nel caso si realizzi la veranda con determinati materiali che andremo a vedere di seguito. Nel 2024, in ogni caso, le regole rimangono invariate rispetto all’anno precedente.

Ovviamente, ogni volta che si desidera chiudere un balcone è necessario prima informarsi se per quello specifico intervento è necessario chiedere l’apposita autorizzazione al Comune in cui è situato l’immobile in oggetto. I lavori che si eseguono per trasformare un balcone in una veranda, infatti, in alcuni casi rientrano in quelli di concessione edilizia e non si configurano come lavoro di manutenzione straordinaria, restauro o edilizia libera.

Trasformare il balcone in veranda, quando non serve autorizzazione del Comune?

In caso si decida di costruire una veranda fissa, che aumenta la cubatura della casa e ne modifica la sagoma, è necessario il permesso a costruire del Comune o la Scia. Ci sono, però, alcune verande che non richiedono nessuna autorizzazione e si possono installare senza rischiare multe o sanzioni.

I casi in cui la Legge prevede che si possa costruire una veranda sul balcone senza il permesso del Comune sono:

  • quando si scelgono quelle mobili appoggiate al pavimento e non ancorate;
  • per i pergolati o le strutture di legno o metallo rimovibili;
  • le verande a tenda che prevedono l’utilizzo di una struttura metallica ancora al soffitto o al pavimento con una tenda o telo a copertura;
  • per le tende da sole.

Il Decreto Aiuti bis, inoltre, prevede che se la chiusura del balcone viene realizzata con chiusure amovibili VePa non c’è bisogno di permessi.

Se si decide di chiudere il proprio balcone con chiusure trasparenti che vanno a proteggere da agenti atmosferici e vanno a migliorare le prestazioni energetiche dell’unità abitativa riducendo le dispersioni termiche del balcone non serve chiedere permessi, perché si tratta di strutture mobili. E in questo caso la realizzazione dell’opera rientra nell’edilizia libera. Ma va precisato che l’esclusione dalla richiesta di permessi vale solo per le verande amovibili finalizzate all’efficientamento energetico.

Benefici e bonus della veranda mobile

Chiudere un balcone con una veranda mobile permette, in primo luogo, di risparmiare sui riscaldamenti. Questo perché l’efficienza energetica dell’immobile migliora. In alcuni casi il risparmio tocca anche il 30% annuo sulle bollette dei riscaldamenti. E questo è solo il primo beneficio.

Da considerare, poi, che le vetrate mobili montate sul balcone, non solo lo proteggono dagli agenti atmosferici, ma riescono a catturare il calore del sole e a renderlo disponibile all’interno dell’abitazione.

I lavori di installazione delle verande mobili rientra in quelle di efficientamento energetico e, proprio per questo, permette una detrazione del 50% dei costi. La detrazione si può godere o in sede di dichiarazione dei redditi con il bonus 50%E questo significa che la realizzazione dell’opera costerà la metà del prezzo reale.

Balcone trasformato in veranda fissa: le regole

Il primo passo, quindi, è sempre quello di chiede l’autorizzazione al Comune di competenza per la costruzione di una veranda fissa. Non rientrando in un lavoro di edilizia libera, infatti, tale lavoro amplia il volume dell’unità abitativa e proprio per questo è soggetto a concessione edilizia.

Ma non basta. Secondo sentenze recenti della Corte di Cassazione si possono limitare tali concessioni anche in base al decoro architettonico dell’edificio.

L’autorizzazione alla realizzazione della veranda, quindi, può essere concessa solo a patto che essa non alteri l’architettura dell’immobile. In caso contrario è posto il divieto alla realizzazione dell’opera.

Un ultimo limite, infine, può essere posto dal regolamento del condominio stesso che può prevedere un divieto specifico in tal senso. Prima di decidere, di fatto, di realizzare una veranda sul balcone bisogna accertarsi che l’opera sia di possibile costruzione.

Iscriviti a Money.it