Uno degli scandali più grandi nella storia delle criptovalute si è concluso con una condanna a 15 anni

Ilena D’Errico

14 Dicembre 2025 - 01:35

Finisce il processo di Do Kwon per l’epocale scandalo delle criptovalute. Una pena di 15 anni per la frode da 40 miliardi di dollari.

Uno degli scandali più grandi nella storia delle criptovalute si è concluso con una condanna a 15 anni

Do Kwon è stato condannato a 15 anni di carcere e così si chiude la storia giudiziaria di uno dei più grandi scandali nella storia delle criptovalute. Il fondatore di Terraform Labs e di TerraUSD è stato giudicato colpevole di frode da un tribunale statunitense, ricevendo una pena perfino più alta di quella richiesta dall’accusa. È raro che ciò accada, ma l’inganno delle stablecoin del re delle criptovalute è stato di proporzioni epiche. Perdite da circa 40 miliardi di dollari e i vari tentativi di sottrarsi alla giustizia americana, prima di concedere una dichiarazione di colpevolezza, non hanno giocato in favore di Kwon, che non ha ottenuto nemmeno la possibilità di scontare la pena in patria, in Corea del Sud.

L’imprenditore, durante la lunghissima udienza nel tribunale federale di Manhattan, si è detto molto dispiaciuto e volenteroso di rimediare ai propri errori, ma il pentimento non gli ha concesso maggiore indulgenza. Il giudice Engelmayer si è anzi espresso molto duramente sul conto di Do Kwon, tenendo in considerazione anche l’impatto umano provocato dalla frode, senza limitarsi alle sole perdite economiche.

Il più grande scandalo nella storia delle criptovalute

Do Kwon è un imprenditore ed esperto informatico sudcoreano, un’autentica mente geniale, a prescindere dall’uso che ha scelto di farne. Subito dopo la laurea a Stanford ha lavorato per Apple e Microsoft, prima di prendere la via imprenditoriale. Il punto saliente della sua carriera è proprio la fondazione, insieme a Daniel Shin, di Terraform Labs. Quest’ultima, di cui Kwon è stato anche Ceo, ha rilasciato la criptovaluta Luna e poi la stablecoin TerraUSD.

La blockchain Terra le includeva entrambe, proponendole agli investitori come una scelta sicura e affidabile. Doveva esserci un sofisticato algoritmo a preservare la stabilità di TerraUSD, ma le indagini hanno scoperto che la valuta era preservata dalle oscillazioni di mercato in modo fraudolento. Molto semplicemente, una società segreta di Kwon (Jump Trading) acquistava massicce quantità di stablecoin, nella giusta misura necessaria a mantenere il valore invariato.

Il rischio era invece elevatissimo, anche perché TerraUSD non era davvero legata a valute o asset stabili, come invece avviene normalmente per le stablecoin. Nessun artificio, però, è stato sufficiente a impedire il crollo della valute sorelle (Terra e Luna) a maggio 2022. Il fallimento di Terraform Labs ha così aperto il vaso di pandora che si nascondeva nel mercato delle criptovalute, trascinando con un effetto domino altri fallimenti, indagini e infine condanne. Soltanto dopo un burrascoso triennio, però, si arriva a mettere un punto decisivo sulla responsabilità del re delle crypto.

Do Kwon condannato a 15 anni di carcere

A seguito del mandato d’arresto degli Usa, Kwon ha tentato la fuga recandosi in Montenegro, con l’obiettivo di partire per gli Emirati Arabi Uniti e approfittare della mancanza di accordo di estradizione con gli Stati Uniti. Naturalmente il piano non è andato a buon fine, Do Kwon è stato arrestato dalla polizia locale che l’ha sorpreso con un passaporto falso costaricano, finché è stato estradato negli Stati Uniti. Prima ancora, peraltro, aveva cercato di ricostruire Terraform Labs a Singapore.

Alla fine ha deciso di confessare per i reati di cui era accusato, sebbene non fornendo informazioni complete in prima battuta, guadagnandosi dalla procura una richiesta di condanna a 12 anni di reclusione. Una proposta “irragionevolmente indulgente” secondo il tribunale federale di Manhattan, che ha invece alzato la condanna a 15 anni per quella che ha definito come una “frode di portata epica, generazionale”.

Un insieme di raggiri che hanno fatto perdere alle persone 40 miliardi di dollari “in soldi veri, non una perdita su carta”, consumando risparmi, rovinando organizzazioni di beneficenza e arrecando molto dolore. Alcune vittime sono state ascoltate durante l’udienza, un’esperienza definita da Kwon “sconvolgente e mi ha ricordato ancora una volta le grandi perdite che ho causato”. L’imprenditore dovrà quindi scontare la pena (sottratti i 13 mesi già scontati) negli Stati Uniti, mentre è sotto processo anche in Corea del Sud, dove vivono la moglie e la figlia. Ha dichiarato al giudice:

Ho passato quasi ogni momento di veglia degli ultimi anni chiedendomi cosa avrei potuto fare diversamente e cosa posso fare ora per rimediare.

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