UniCredit, su Commerz Orcel ignora altolà Germania. L’annuncio del prossimo blitz e la precisione sui tagli

Laura Naka Antonelli

5 Settembre 2025 - 11:19

Il piano di Orcel, CEO di UniCredit, contempla una nuova mossa entro la fine dell’anno. Le dichiarazioni su Commerzbank rilasciate dopo i nuovi recenti nein.

UniCredit, su Commerz Orcel ignora altolà Germania. L’annuncio del prossimo blitz e la precisione sui tagli

Andrea Orcel, numero uno di UniCredit, reduce dalla decisione di ritirare l’OPS promossa su Banco BPM a causa del golden power esercitato dal governo Meloni, punta ora dritto su Commerzbank.

Non importa che dalla Germania del cancelliere Friedrich Merz e della CEO di Commerz Bettina Orlopp, continui ad arrivare una raffica di no, come è successo appena qualche giorno fa.

UniCredit, Orcel snobba no Commerzbank: “Potremmo arrivare al 30% entro la fine dell’anno”

Il Ronaldo dei banchieri non intende arrendersi su questo dossier, rimasto per ora l’unica grande partita di risiko su cui ha deciso di concentrarsi dopo aver rinunciato a conquistare (solo per ora?) l’italiana BAMI.

Di Commerzbank Orcel è tornato a parlare ieri, giovedì 4 settembre 2025, in occasione del forum organizzato dal quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt, sfidando di nuovo i nein di Berlino, e preannunciando che la quota di UniCredit nel secondo istituto bancario teutonico (dopo Deutsche Bank) “ potrebbe arrivare al 30% entro la fine dell’anno ”.

D’altronde, ha ricordato il CEO, Piazza Gae Aulenti ha “ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie” e, dunque, “ siamo molto tranquilli riguardo alla situazione ”.

Siamo molto, molto felici di avere un dialogo costruttivo con chiunque voglia averlo”, ha continuato l’amministratore delegato di UniCredit, a cui va riconosciuto il merito di aver fatto volare le quotazioni delle azioni UCG di sette volte rispetto al valore di allora, da quando ha preso il timone della banca, nel 2021.

Il banchiere romano non ha nascosto tuttavia il suo cruccio, ammettendo che, “finora, non siamo riusciti ad avere quel dialogo”.

Il riferimento è stato all’assenza di contatti tra UniCredit e i vertici di Commerzbank su una possibile combinazione del gruppo tedesco con la divisione locale dell’istituto, ovvero con HVB, così come con il governo di Berlino.

Non è mancato neanche un appunto. “Se mi trovassi in quella posizione, come minimo mi siederei al tavolo in via riservata per vedere cosa c’è, prima di fare critiche ”, ha aggiunto Orcel.

Nel commentare la prossima mossa nel capitale di Commerzbank - la partecipazione azionaria di UniCredit è al momento pari al 26% - l’AD ha rivelato inoltre l’intenzione di convertire in azioni le posizioni acquisite tramite derivati entro quest’anno, fino ad arrivare per l’appunto al 30%, ricordando che, alla fine, l’ultima parola spetterà agli azionisti.

Allo stesso tempo, alla domanda se Piazza Gae Aulenti potrebbe decidere di marcare stretta la preda e puntare su una fusione anche a fronte della contrarietà del governo Merz, l’ammissione c’è stata: “ si tratta di un fattore cruciale ”. Vero però anche che, “alla fine, tutti noi del team di management rispondiamo ai nostri azionisti, alla nostra gente, ai nostri clienti, e non ai governi ”.

Le ripercussioni sulla forza lavoro, Orcel: “significative”, ma meno rispetto a una Commerz standalone

Riguardo alle ripercussioni che un eventuale takeover avrebbe sulla forza lavoro di Commerzbank, Orcel ha fatto notare che, fermo restando che una combinazione tra Commerz e la divisione di UCG HVB comporterebbe una perdita “significativa” di posti di lavoro, a essere colpiti sarebbero solo gli uffici centrali.

E, in ogni caso, la perdita sarebbe inferiore a quanto anticipato: “Credo che il numero (dei lavoratori che finirebbero con l’essere mandati a casa), presso i quartieri generali, sarebbe significativo, ma molto più basso dei numeri che circolano ”.

Non solo: “Direi un’altra cosa...nel considerare Commerzbank in versione standalone, tra 5-7 anni probabilmente (la banca) taglierebbe più posti di lavoro rispetto a quelli che verrebbero ridotti se ci fosse un consolidamento con noi. E questo perché...nessuno può sopravvivere nel settore bancario con un rapporto cost-income del 57% ”.

In evidenza il trend delle azioni UniCredit (UCG), scambiate sull’indice Ftse Mib e di Commerzbank, quotate sulla borsa di Francoforte.

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