UniCredit, OPS su Banco BPM? Orcel e il commento post utili, “Quell’accordo distrugge valore” e il boom del premio

Laura Naka Antonelli

12 Maggio 2025 - 11:54

Non solo golden power. Il CEO di UniCredit Andrea Orcel spiega il verdetto che non c’è.

UniCredit, OPS su Banco BPM? Orcel e il commento post utili, “Quell’accordo distrugge valore” e il boom del premio

Non abbiamo ancora preso una decisione: stiamo rivedendo la situazione dopo l’accordo su Anima, che distrugge valore, e le richieste del golden power ”. Così ha detto l’AD di Unicredit, Andrea Orcel, intervistato da Class CNBC, nel commentare la decisione della banca italiana di prendersi ancora un po’ di tempo, prima di sfornare il verdetto decisivo sull’OPS che ha lanciato alla fine di novembre sull’istituto di credito guidato dall’amministratore delegato Giuseppe Castagna.

Chi sperava in un verdetto di Orcel sul dossier relativo all’OPS lanciata su Banco BPM è rimasto, insomma, a bocca asciutta.

OPS su Banco BPM, Orcel cita golden power e maxi premio. Quell’accordo che distrugge valore

Il Ronaldo dei banchieri non ha ancora deciso sul destino dell’OPS lanciata su Banco BPM, a causa dei nodi che devono essere ancora sciolti. Nodi che, obiettivamente, non sono pochi, viste le prescrizioni che il governo Meloni - che sul dossier dell’OPS ha deciso di esercitare il golden power - ha imposto a UniCredit (con tanto di diktat che riguardano i BTP), e se si considerano anche gli effetti sul bilancio di Banco BPM dell’OPA che il gruppo di Castagna ha lanciato (e concluso con successo) sul gioiello del risparmio gestito italiano, Anima Holding.

Così Orcel ai microfoni di Class CNBC:

Abbiamo fatto un’offerta (su Banco BPM) a novembre. In quel momento avevamo detto che l’offerta aveva un premio prima di Anima del 15-20%. Da allora questo 15-20% è salito sostanzialmente: 6% lo possiamo ascrivere al fatto che se facciamo l’operazione gli azionisti di BPM avranno il beneficio del share buyback, quindi del riacquisto delle nostre azioni di 3,6 miliardi fatto dopo l’operazione”.

Non finisce qui, in quanto, ha continuato Orcel, “ ci siamo resi conto che la banca non ha delle coperture crediti adeguate, allineate alle nostre: questo aggiunge altri 800 milioni e poi c’è stata la distruzione di valore da Anima. Quindi noi stimiamo che vis à vis il numero da cui siamo partiti, che aveva un 15-20% di premio adesso siamo tra il 40 e il 50”.

L’AD ha sottolineato che, in questa situazione, “possiamo aggiungere ancora valore, ma a questo si aggiungono le richieste del golden power che stiamo valutando e discutendo con il governo. Quando avremo più chiarezza su queste cose prenderemo una decisione, ma non c’è fretta ”.

Attenzione, a tal proposito, agli utili annunciati giorni fa da Banco BPM.

Orcel ha parlato a seguito della pubblicazione dei conti relativi al primo trimestre del 2025, che hanno sorpreso di nuovo Piazza Affari.

I conti sono stati i migliori della storia di Piazza Gae Aulenti, fattore che ha permesso all’istituto di migliorare la guidance per il 2025.

Il CR7 della finanza ha presentato di fatto agli azionisti la prospettiva di utili e di dividendi, in futuro, ancora più ghiotti rispetto a quelli attuali.

Immediata la corsa al rialzo delle azioni UCG in una seduta che vede il Ftse Mib della borsa di Milano segnare un solido rialzo. Le azioni tuttavia rallentano la loro corsa, riportando un rally di oltre il 3%, dopo essere volate di oltre il 4%.

Andrea Orcel sugli altri due dossier Commerzbank e Generali

Andrea Orcel ha affrontato anche gli altri due dossier chiave: quello su Commerzbank (con Berlino che continua ancora a tuonare) contro UniCredit; e la partita aperta su Generali (nel cui capitale UCG è ulteriormente salita), nell’ambito della grande tripla scommessa lanciata dall’istituto, nell’arco di pochi mesi.

Riguardo a Commerzbank, il CEO di UCG ha risposto ai microfoni della CNBC sottolineando che Piazza Gae Aulenti si trova “esattamente dove pensavamo saremmo stati”, visto che ha ottenuto “quasi tutte le autorizzazioni” per scalare l’istituto tedesco fino al 30%.

A questo punto, Orcel non può fare altro che aspettare di avviare “discussioni costruttive con Commerzbank e con il governo tedesco(il nuovo governo tedesco di Friedrich Merz.

Se poi “sarà possibile fare un accordo lo faremo, altrimenti valuteremo la nostra posizione ”.

Ogni valutazione sarà fatta sempre “nell’interesse dei nostri azionisti”, ha rimarcato il numero uno di UniCredit, ricordando tutta la forza che la banca da lui gestita presenta da sola, in uno scenario standalone, decisamente invidiabile, in quanto, secondo il CEO “ imbattibile nei prossimi tre anni dal punto di vista della distribuzione e della crescita dell’EPS ” (earning per share, utile per azione).

Una precisazione è stata fatta su Generali, la compagnia assicurativa su cui UniCredit ha confermato di avere un grande interesse, con blitz annunciati a più riprese: Orcel ha ripetuto che la partecipazione acquisita nel colosso triestino “è finanziaria.

Praticamente, ha spiegato ancora ai microfoni di Class CNBC, “vogliamo fare il bene della società”, un “motivo che ispira le nostre scelte”.

Andrea Orcel, il banchiere che ha spiazzato la Germania e l’Italia di Meloni

UniCredit ha suonato il gong di una possibile stagione di operazioni di M&A transfrontaliere in Europa quando, a settembre dello scorso anno, ha annunciato di essere potenzialmente interessata a una fusione con Commerzbank, dopo essere entrata nel capitale della seconda banca tedesca, tra l’altro, dalla porta principale: colpa - secondo diversi sovranisti tedeschi - della scarsa lungimiranza dell’ex governo Scholz che, tutto proteso a far cassa piazzando sul mercato la quota detenuta nell’istituto di credito, non ha calcolato che, con quella manovra, avrebbe agevolato l’ingresso della banca italiana.

L’agguato di Orcel in Germania non è piaciuto affatto a Berlino che, più volte, ha definito ostile l’interesse di UniCredit verso Commerzbank, accampando come scusa anche il debito italiano e, dunque, il presunto pericolo rappresentato da BTP presenti nella pancia di Gae Aulenti.

L’opposizione di Berlino si è accompagnata alle riflessioni di alcuni analisti, che hanno spiegato la strategia di Orcel in Germania con la necessità di UniCredit di dare una risposta ben precisa a una minaccia sempre più lampante.

Detto questo, le mire del CR7 della finanza verso Commerzbank sono piaciute subito a una certa parte dell’Italia, che ha sostenuto e sponsorizzato la scalata di UCG nel capitale del gruppo teutonico, non tanto per simpatia nei confronti del banchiere, quanto per la soddisfazione di vedere Berlino e il suo governo in difficoltà.

La stessa Italia che ha salutato con favore la strategia di UniCredit in Germania ha poi accusato UniCredit di aver osato lanciare, qualche mese dopo, una Offerta pubblica di scambio volta alla conquissta di Banco BPM, la banca nelle mani della gestione dell’AD Giuseppe Castagna destinata piuttosto, secondo i piani del governo Meloni, a vestire i panni del cavaliere bianco, per convolare a nozze con MPS.

E invece è andato tutto a monte, al punto che alla fine MPS, stanca di aspettare una proposta di acquisto che non è mai ufficialmente arrivata, ha deciso di lanciare, spalleggiata dal governo Meloni, un’offerta per conquistare Mediobanca.

Quest’ultima non è rimasta però neanch’essa a guardare, annunciando un nuovo blitz a Piazza Affari. E così, in questi ultimi giorni, è arrivata anche la grande sopresa dell’OPS promossa da Piazzetta Cuccia su Banca Generali.

Venerdì scorso, Piazza Affari è stata a tal proposito spettatrice del nuovo capitolo della guerra di nervi tra il CEO del Monte dei Paschi di Siena Luigi Lovaglio e il numero uno di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel.

Ma oggi UniCredit è tornata a riprendersi la scena, con i riflettori di Piazza Affari che sono tutti puntati sulla sua trimestrale ancora da sogno e sulle dichiarazioni che Orcel ha proferito sulla partita di risiko aperta a Piazza Affari attraverso l’OPS su BAMI e sulle altre mire, che vedono per l’appunto protagoniste Assicurazioni Generali e Commerzbank.

Nel frattempo, gli analisti hanno già stilato le previsioni anche sui conti di UniCredit relativi all’intero anno 2025, così anche come al 2026 e al 2027.

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