MPS, stoccate da Lovaglio a Nagel, che si è dato una mossa. Il grazie tante e quella frase su Banca Generali

Laura Naka Antonelli

9 Maggio 2025 - 15:01

Il CEO di MPS Luigi Lovaglio commenta l’OPS lanciata da Mediobanca su Banca Generali, banca guidata dal CEO Mossa.

MPS, stoccate da Lovaglio a Nagel, che si è dato una mossa. Il grazie tante e quella frase su Banca Generali

Il CEO di MPS Luigi Lovaglio non le manda sicuramente a dire e, dopo aver ascoltato i consigli arrivati stamattina da Alberto Nagel - che ha confermato il suo no all’OPS del Monte, suggerendo all’istituto senese di guardare altrove - ha ringraziato Piazzetta Cuccia per le raccomandazioni, tenendo tuttavia il punto.

L’offerta pubblica di scambio con cui Monte dei Paschi di Siena ha messo nel mirino Piazzetta Cuccia va avanti, e l’operazione lanciata da quest’ultima volta a conquistare Banca Generali sicuramente non farà desistere la banca dal perseguimento del suo obiettivo. Punto.

Il trend delle azioni Mediobanca, MPS, Banca Generali coinvolte nelle due OPS

Occhio alla reazione dei titoli coinvolti nei vari dossier aperti a Piazza Affari e nel bel mezzo della stagione delle trimestrali delle banche italiane.

Le azioni Mediobanca sono scattate oggi subito in cima all’indice Ftse Mib di Piazza Affari, incassando un rialzo superiore al 2%.

In rialzo a Piazza Affari anche le azioni MPS-Monte dei Paschi di Siena, che ha spiazzato tutti alla fine di gennaio quando, nel promuovere l’OPS su Piazzetta Cuccia, ha deciso di tagliare i ponti in modo netto con quel passato che l’aveva vista indossare puntualmente le vesti di potenziale preda, scegliendo di scendere nel campo del risiko nel ruolo di predatrice; solida anche la performance del titolo di Banca Generali, controllata di Assicurazioni Generali, su cui Nagel ha lanciato l’OPS per difendersi dalle mire di Siena.

A proposito di MPS, riflettori puntati anche sulle previsioni che gli analisti hanno stilato anche per gli utili e per le altre voci di bilancio relativi al 2025, al 2026 e al 2027, così come sullo scenario migliore e quello peggiore che sono stati formulati sulle azioni.

MPS su Mediobanca che si è data una mossa, Lovaglio: Piazzetta Cuccia “si è svegliata”

Dal numero uno del Monte ancora di Stato Luigi Lovaglio, le stoccate alla preda recalcitrante Mediobanca, rilasciate nella conference call indetta oggi per commentare la trimestrale annunciata stamattina da Rocca Salimbeni, non sono mancate, accompagnate da una ironia più che tangibile.

Come quella con cui il banchiere ha lasciato intendere che Mediobanca si è data finalmente una mossa. Termine, quello di mossa, piuttosto azzecato, se si considera l’OPS che la banca guidata dal CEO Nagel ha promosso su Banca Generali, istituto guidato dall’amministratore delegato Gian Maria Mossa.

Giochi di parole a parte, il numero uno di MPS ha commentato l’offerta lanciata dal gruppo gestito da Nagel sulla controllata di Assicurazioni Generali sottolineando che, “per utilizzare una metafora per illustrare i risultati del primo trimestre, parlerei di overture di una sinfonia che siamo stati in grado di suonare con la nostra combinazione con Mediobanca ”.

Ovvero? “Noi abbiamo fatto l’offerta a gennaio e Mediobanca si è svegliata ”.

MPS, la stoccata di Lovaglio a Nagel, “Mediobanca si è svegliata”

Dichiarazione piuttosto al vetriolo, con cui il Monte si è riferito ai guadagni che Mediobanca ha incassato in tutti questi anni, a suo avviso, grazie alla partecipazione detenuta, in qualità di azionista di maggioranza, nel capitale di Generali.

Quella stessa partecipazione, che si aggira attorno al 13% circa del capitale del Leone, che ora Nagel ha deciso di utilizzare come moneta di scambio per inglobare la controllata di Trieste, Banca Generali.

Abbiamo apprezzato che Mediobanca abbia riconosciuto la necessità di concentrarsi sulle proprie attività bancarie core, dopo oltre un decennio in cui si è affidata ai dividenti provenienti dalle partecipazioni di minoranza ”, ha fatto notare Lovaglio.

MPS, OPS Mediobanca su Banca Generali non è un ostacolo al nostro percorso

Mediobanca non si illuda tra l’altro di usare lo scudo dell’OPS lanciata su Banca Generali per sfuggire alle mrie del Monte.

Quella offerta, ha rimarcato infatti Lovaglio, non è un ostacolo capace di mettere i bastoni tra le ruote all’OPS promossa da Siena.

L’AD di MPS è stato chiaro:

Mediobanca ha annunciato questa offerta di scambio con Banca Generali, che noi non percepiamo come un ostacolo nel nostro percorso per creare il primo istituto finanziario italiano ”.

Le due OPS, insomma, come aveva fatto notare tra l’altro qualche giorno fa Massimo Doris, AD di Banca Mediolanum, istituto tra i principali azionisti di Mediobanca, non sono incompatibili.

A pensarlo è lo stesso Lovaglio, che ha sottolineato oggi che “ le due operazioni non sono alternative una all’altra ” e che ha ribadito che il Monte dei Paschi di Siena non vede “nessun ostacolo, nessun conflitto nel votare l’operazione di Mediobanca su Banca Generali e la nostra operazione OPS”.

Cosa che la banca senese nell’annunciare la propria trimestrale, aveva già ben indicato stamattina, sottolineando che “il razionale industriale (dell’OPS) è potenzialmente anche coerente con l’operazione annunciata su Banca Generali ”.

Per quanto riguarda quei consigli sfornati stamattina dal CEO di Mediobanca Alberto Nagel, che ha suggerito a MPS di andare alla ricerca di una banca che presenti un DNA più simile al suo, Lovaglio ha ringraziato la premura, confermando però la rotta: “ Vorrei ringraziare l’AD di Mediobanca, Alberto Nagel, che oggi ha suggerito cio che è meglio per MPS e vorrei rispondere che noi siamo già svegli, siamo allerta e vogliamo veramente portare avanti questa nostra operazione trasformativa, che richiede visione, competenze e capacità di esecuzione ”.

Nel commentare la trimestrale di Mediobanca, annunciata anch’essa come quella di MPS stamattina, prima dell’inizio della giornata di contrattazioni di Piazza Affari, Nagel aveva infatti detto di ritenere come, per il Monte dei Paschi, la migliore operazione fosse “una combinazione con banche commerciali, con la possibilità di fare reali sinergie ed espandere le loro dimensioni e quote di mercato nelle regioni dove sono presenti”.

Non con Mediobanca, con la quale si presenterebbero, invece, “dissinergie importanti.

Le OPS non incompatibili, ma Lovaglio avverte azionisti Mediobanca su OPS su Banca Generali

Pur considerando le due OPS non incompatibili, il CEO di MPS Luigi Lovaglio ha fatto tuttavia qualche distinguo tra le due operazioni di risiko bancario, spiegando che i vantaggi che gli azionisti di Mediobanca riceverebbero, nel caso in cui l’OPS lanciata su Banca Generali avesse successo, risultano “meno chiari.

Il banchiere ha fatto notare che, a fronte di quegli 80 punti base che, secondo Piazzetta Cuccia, verrebbero consumati dal capitale di Mediobanca con l’OPS sulla controllata di Generali, alcuni analisti hanno calcolato una erosione maggiore, superiore anche ai 100 punti base: fattore che si tradurrebbe in uno “spazio più limitato per la distribuzione di capitale”, dunque per l’erogazione di dividendi ai soci.

Lovaglio ha così sottolineato che, “a prima vista, l’operazione sembra essere neutra, se non negativa, per l’utile per azione, anche considerando le sinergie stimate da Mediobanca con Banca Generali”.

Dall’altro lato, “il dividendo per azione di Mediobanca non è stato calcolato, il che rende complicato capire se l’operazione sia accrescitiva per gli azionisti in termini di distribuzione di dividendi ”.

Non solo, Lovaglio ha rincarato la dose: “ La nostra offerta è decisamente più allettante come proposta per gli azionisti di Mediobanca”.

In più, “ non viene menzionato il potenziale impatto negativo della cancellazione del marchio Banca Generali .

Arriva anche la trimestrale di Banca Generali, la preda di Mediobanca nomina gli advisor

A essere stati resi noti oggi, venerdì 9 maggio 2025, sono stati anche i conti di Banca Generali, preda messa nel mirino da Mediobanca, che ha colto l’occasione per commentare l’OPS lanciata da Mediobanca.

Il gruppo ha annunciato di avere concluso il primo trimestre del 2025 con un utile netto di €110,3 milioni (utile netto ricorrente €87 milioni), masse totali per un valore di €103,9 miliardi (masse AUI €69,1 miliardi), rendendo noto contestualmente che la raccolta netta di aprile è stata pari a €612 milioni.

Dall’inizio del 2025 la raccolta complessiva è stata pari a €2,1 miliardi.

L’utile netto consolidato di €110,3 milioni, ha reso noto Banca Generali, si confronta con i €122 milioni del corrispondente periodo dello scorso anno, ed “è stato ottenuto nonostante la forte volatilità che ha caratterizzato i mercati da inizio anno e gli accentuati cali dei listini azionari internazionali a marzo ”, fattore che, si legge nel comunicato del gruppo, “riflette ancora una volta la solidità del business di Banca Generali in qualsiasi contesto di mercato”.

Il margine di intermediazione è stato pari a €250,6 milioni, rispetto ai €256,6 milioni del corrispondente periodo del precedente esercizio, a causa del confronto sfavorevole nelle condizioni del mercato che hanno impattato le voci variabili (€34,4 milioni nel primo trimestre 2025 contro €54,4 milioni nel 1Q 2024), al netto delle quali il margine di intermediazione avrebbe mostrato una crescita del +6,9%.

Il dato ha beneficiato del forte contributo delle commissioni nette ricorrenti (€128,2 milioni, +8,4% su base annua) e della buona tenuta del margine finanziario (€88 milioni, +4,8% su base annua).

Nello specifico, ha comunicato Banca Generali, il margine d’interesse si è attestato sullo stesso livello del primo trimestre 2024 (€79,3 milioni, -0,1% su base annua) per l’effetto combinato di maggiori volumi a fronte di rendimenti in discesa in linea con i tassi di mercato.

Gli attivi fruttiferi a fine trimestre ammontavano a €15,3 miliardi, costituiti per il 77% da attivi finanziari - investiti prevalentemente in titoli obbligazionari con duration pari a 1,4 anni (da 1,3 anni di fine 2024) e maturity a 3,7 anni (da 3,6 anni di fine 2024) - e per il 15% da prestiti ampiamenti collateralizzati.

Le commissioni lorde ricorrenti sono cresciute dell’8,5%, attestandosi a €278,7 milioni.

Così ha commentato l’amministratore delegato e direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, facendo riferimento anche all’OPS lanciata da Mediobanca:

“Un trimestre di solida crescita in cui si conferma la forte vicinanza ai clienti e il ruolo attivo nella protezione dei portafogli anche nei momenti di maggiore volatilità. L’incertezza sui mercati e le pressioni economiche degli ultimi mesi non hanno impattato la capacità di crescere della banca nelle sue voci ricorrenti, come dimostrano sia lo sviluppo dimensionale, sia la consistenza della raccolta che, peraltro, si conferma forte anche ad aprile. Con riguardo all’offerta pubblica di scambio ricevuta da Mediobanca, rimaniamo focalizzati sulle nostre priorità, ovvero proteggere e valorizzare i risparmi e gli investimenti dei nostri clienti”.

Sempre in merito all’offerta di Mediobanca, Banca Generali ha annunciato oggi di avere nominato i propri advisors indipendenti, formalizzando l’incarico in favore di Deutsche Bank, AG quale advisor finanziario, e in favore dello studio PedersoliGattai, quale advisor legale.

Ancora, la banca ha informato che, in data 6 maggio 2025, il Comitato Controllo e Rischi, composto da 5 consiglieri tutti indipendenti e che – da normativa interna – ha anche il compito di valutare eventuali profili parti correlate - ha deciso di nominare i propri advisors finanziari e legali indipendenti al fine di rafforzare ogni valutazione sull’Offerta a beneficio di tutti gli azionisti e tutti gli altri stakeholders. La selezione di tali soggetti avverrà nei prossimi giorni.

Il Consiglio di amministrazione, composto da 9 membri di cui 6 indipendenti, ha conferito infine un mandato all’amministratore Delegato Mossa, al fine di approfondire il razionale dell’OPS e le sue implicazioni a beneficio di tutti gli azionisti.

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