Stasera il CDA di UniCredit chiamato ad approvare i conti ma anche a decidere il da farsi sull’OPS promossa su Banco BPM. I rumor sulla strategia di Orcel.
Il D-Day per UniCredit è praticamente arrivato, anche se Piazza Affari dovrà attendere ancora un po’ prima di conoscere il doppio verdetto che sarà sfornato dalla banca italiana guidata dal CEO Andrea Orcel.
Oggi, martedì 22 luglio, il CDA di Piazza Gae Aulenti si riunirà per approvare i conti relativi al secondo trimestre del 2025, praticamente i numeri dell’intero primo semestre dell’anno.
Non solo: Orcel & Co. dovranno prendere una decisione sul destino dell’OPS promossa da UniCredit su Banco BPM: una offerta che è diventata ormai una Odissea di Borsa.
Decisione non più rinviabile, visto che l’offerta pubblica di scambio sulle azioni di BAMI è al capolinea, con la scadenza che è stata fissata per la giornata di domani, mercoledì 23 luglio.
Piazza Affari attende UniCredit al varco: countdown utili e annunci su Banco BPM
Proprio domani il mercato conoscerà dunque sia i numeri del bilancio di UniCredit che la fine che farà quella partita di risiko che da mesi - come ha fatto notare lo stesso Orcel nel dire che la banca “è a bagno da 9 mesi” - assilla Piazza Affari.
A essere comunicati saranno prima le informazioni finanziarie relative agli utili e ai ricavi dell’istituto, che saranno diffuse domattina, prima dell’avvio delle contrattazioni del Ftse Mib di Piazza Affari.
A partire dalle ore 10 della giornata di domani, prenderà poi il via la conference call con cui l’amministratore delegato Andrea Orcel presenterà e commenterà i risultati di bilancio, rispondendo anche alle domande degli analisti sulle partite di risiko bancario che ha deciso di aprire in Italia e in Germania, mettendo rispettivamente nel mirino Banco BPM e, ancora prima, la seconda banca tedesca Commerzbank.
OPS su Banco BPM al capolinea, adesioni risicate confermano il flop
In una Piazza Affari che freme nell’attesa che Orcel annunci i numeri ma anche le strategie che intende adottare, oltre alla guidance e a eventuali promesse di nuovi dividendi agli azionisti - da parte di una banca che ha fatto della remunerazione ai soci uno dei suoi cavalli di battaglia - i rumor su cosa accadrà in particolare all’OPS su Banco BPM non mancano.
Fatti: ripartita in data 23 giugno 2025, dopo essere stata sospesa dalla Consob su richiesta della stessa UniCredit, a seguito dell’annuncio di quelle pesanti prescrizioni che il governo Meloni ha deciso di imporre esercitando il golden power, l’OPS di Orcel ha raccolto fino in data 21 luglio (ieri), appena 3.878.330 richieste di adesione, il che significa che, in totale, UniCredit è riuscita a conquistare in tutto, 7.418.459 azioni di Piazza Meda, pari allo 0,489608% del capitale oggetto dell’offerta.
L’OPS è andata insomma praticamente deserta, e non ci sono neanche motivi per meravigliarsi, con tutti i paletti che il governo Meloni ha messo al dossier e i tempi che si sono inevitabilmente allungati.
Tra Commissione UE e TAR Orcel avrebbe bisogno di almeno due mesi
Sebbene la Commissione europea abbia già tirato le orecchie a Palazzo Chigi a causa di quelle prescrizioni imposte, una vera e propria decisione da parte di Bruxelles sulla legittimità del golden power non è ancora arrivata in via ufficiale.
Anzi, la Commissione UE ha dato al governo Meloni tempo fino al prossimo 7-11 agosto per rispondere ai suoi rilievi, a fronte di una OPS che scade domani, 23 luglio, dopo essere iniziata il 28 aprile ed essere stata sospesa per l’appunto per un mese dlla Consob.
Per non parlare del fatto che sul dossier dovrebbe poi pronunciarsi la stessa autorità di Antitrust UE: lungaggini che rendono impossibile per lo stesso Orcel disporre di tutti gli elementi necessari per capire esattamente come muoversi.
E così la decisione del CEO sarebbe quella, secondo fonti interpellate da Il Giornale, di decidere di gettare la spugna sull’OPS, “ di fatto rinunciandoci, per poi valutare di ripresentarla a stretto giro in un secondo momento, magari sfruttando un eventuale ribasso del titolo di BPM e con modalità diverse rispetto all’offerta presentata” in precedenza.
Non vengono escluse ipotesi alternative, continua il quotidiano, “ovvero, un rilancio con proroga dei termini (più difficile); oppure una ritirata completa per rivolgersi verso altri obiettivi ”.
Riguardo allo scoglio rappresentato dalla tabella di marcia che si è allungata, a esprimersi sono stati in particolare gli analisti di Mediobanca Research, che hanno scritto in una nota che Orcel & Co avrebbero bisogno di “ 2 mesi per permettere ai procedimenti in corso, tra TAR e Commissione UE sulla legittimità del golden power, di arrivare a una conclusione ”.
Orcel medita addio e poi rilancio. Nuova proposta a settembre?
Non per niente l’altro quotidiano La Repubblica ha scritto che “fonti convergenti indicano che la strategia su cui il banchiere romano chiederà l’ok ai suoi consiglieri sarà lasciare che l’OPS scada (nella giornata di domani), per poi ripresentarne una nuova, ma simile, appena possibile. Il che significa a settembre ”, considerando la necessità per l’appunto che i processi in corso da parte del TAR e della Commissione UE giungano a conclusione.
In tutto questo, Piazza Affari guarda anche alle manovre del già maggiore azionista di Banco BPM, ovvero dei francesi di Crédit Agricole, che detengono il 19,8% del capitale di Piazza Meda e che hanno chiesto alla BCE l’autorizzazione per salire oltre la soglia del 20%.
Crédit Agricole è stata tuttavia chiara, annunciando di non avere intenzione di “acquistare o esercitare il controllo su Banco BPM”.
Dunque? Dunque domani, in concomitanza con la pubblicazione degli utili, Orcel potrebbe ben comunicare la decisione di mollare la presa su Banco BPM.
Ma, più che un addio vero e proprio, potrebbe essere piuttosto un arrivederci, che terrebbe ancora sulle spine Piazza Affari, confermando la saga di Borsa che fin da subito questa scommessa che il Ronaldo dei banchieri ha lanciato lo scorso 25 novembre 2024 si è rivelata.
In attesa della carrellata degli annunci attesa per la giornata di domani a seguito della riunione del CDA di oggi, le azioni UniCredit sono praticamente ingessate, dopo aver aperto la giornata di contrattazioni segnando un lieve rialzo sul indice Ftse Mib della borsa di Milano.
Decisamente peggio fanno le azioni di Banco BPM che, nel bel mezzo di tutte queste incognite, hanno visto progressivamente sgonfiarsi il loro appeal speculativo.
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