Ghislaine Maxwell, ex compagna e complice di Jeffrey Epstein, sarebbe pronta a rivelare tutto ciò che sa al Congresso degli Stati Uniti.
L’ombra del caso Epstein continua a perseguitare Donald Trump. Non è bastata la rivolta di una fazione dei MAGA - gli ex fedelissimi supporter di Make America Great Again, il partito fondato dal tycoon statunitense - furiosi per il mancato rilascio della presunta lista di nomi dei potenti che sarebbero stati coinvolti nel traffico sessuale di minori gestito da Jeffrey Epstein.
E non è bastata nemmeno l’indiscrezione del Wall Street Journal secondo cui, nel 2003, Trump inviò al criminale una lettera di auguri con il disegno osceno di una donna nuda. Indignato, il presidente ha negato di essere l’autore del biglietto, sostenendo di non essere in grado di disegnare - nonostante alcuni dei suoi schizzi siano stati anche venduti all’asta - e ha intentato una causa per diffamazione contro il Wall Street Journal e Rupert Murdoch con una richiesta di risarcimento di almeno 10 miliardi di dollari.
Adesso, la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente. Ghislaine Maxwell, ex compagna e complice di Epstein, sarebbe pronta a testimoniare al Congresso degli Stati Uniti. Fonti vicine alla donna, condannata a vent’anni di carcere e attualmente richiusa in un penitenziario in Florida, sostengono che la Maxwell sarebbe pronta a rivelare tutto ciò che sa in cambio dell’immunità e dell’abolizione della sua pena.
Il ruolo di Ghislaine Maxwell nel caso Epstein
Un tempo una figura di spicco dell’élite angloamericana, Ghislaine Maxwell è la figlia del magnate dell’editoria Robert Maxwell. Dopo la misteriosa scomparsa del padre, trovato morto annegato nell’Oceano Atlantico a causa di una presunta caduta dal suo yacht, la giovane socialite si trasferì in America, dove iniziò a frequentare i salotti più esclusivi dell’alta società statunitense. Fu proprio in una di quelle occasioni che la donna conobbe Jeffrey Epstein.
Dietro l’immagine pubblica della coppia, fatta di ricchezza, fascino e mondanità, si nascondeva invece un lato molto più oscuro. Maxwell aiutava attivamente Epstein nel reclutamento e nello sfruttamento sessuale di ragazze minorenni. Tra il 1994 e il 2004, la donna ha adescato centinaia di giovani vittime, spesso ragazzine vulnerabili, fingendo di essere una figura protettiva o materna per poi introdurle nel sistema di abusi gestito da Epstein.
Dopo il presunto suicidio del compagno, ritrovato morto in carcere nel 2019, la donna si è resa introvabile alle forze dell’ordine fino al 2020, quando è stata scoperta e conseguentemente arrestata. Nel 2022, Maxwell è stata giudicata colpevole di cinque capi d’accusa e condannata a 20 anni di carcere.
Le parole di Alan Dershowitz, ex avvocato di Epstein e Trump
Alan Dershowitz, ex professore ad Harvard e avvocato noto per aver difeso personaggi controversi come O. J. Simpson, Donald Trump e Jeffrey Epstein, sostiene che Ghislaine Maxwell sia la cosiddetta “Stele di Rosetta” dell’intero scandalo, ovvero l’unica testimone in grado di svelare dettagli sulla rete di abusi e sulla misteriosa lista di clienti della coppia criminale. L’avvocato ha richiesto che, in cambio della testimonianza della donna al Congresso, le venga concesso l’annullamento della pena e l’immunità totale.
Se così accadesse, le parole di Maxwell potrebbero finalmente offrire una risposta - per quanto ipotetica - sui potenti che hanno sfruttato la rete di traffico di minorenni a proprio vantaggio. Del resto, non è un segreto che Epstein fosse in stretti rapporti con figure di primo piano come Bill Clinton, il Principe Andrea d’Inghilterra, Donald Trump e lo stesso Alan Dershowitz. Inoltre, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stata proprio Ghislaine a far trapelare il contenuto del presunto biglietto osceno disegnato da Trump in occasione del compleanno del compagno.
Tuttavia, il fratello della donna ha espresso grande preoccupazione per la sua sicurezza, poiché teme che la sorella possa fare la stessa fine di Epstein. La morte in carcere del criminale, classificata ufficialmente come suicidio, è ancora oggi considerata da molti un omicidio orchestrato per impedire all’uomo di testimoniare.
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