Il 20% degli immobili sulla strada più famosa di Parigi sono di proprietà di persone con cittadinanza qatariota. Una vendita che sta causando conseguenze.
Quando pensiamo a Parigi, la prima immagine che viene in mente è certamente la Torre Eiffel. Poi l’Arco di Trionfo che domina una delle strade più famose al mondo, gli Champs-Élysées. Orgoglio francese, questo viale celebre ospita i negozi dei brand più importanti del pianeta e può essere paragonato a Via Condotti a Roma o a Via Montenapoleone a Milano.
Ebbene, gli immobili lungo i celebri Champs-Élysées stanno progressivamente cambiando proprietario, diventando in gran parte stranieri. Secondo un’indagine pubblicata dal quotidiano francese Le Monde, oggi il 20% degli edifici affacciati sul viale appartiene al Qatar, o meglio a famiglie e fondi di investimento qatarioti. Tanti altri a cittadini stranieri, come gli americani.
Perché il Qatar detiene numerosi immobili a Parigi
Questo sviluppo così marcato deriva da accordi firmati negli anni ’90 tra Francia e Qatar, che prevedevano incentivi fiscali e vantaggi di altro tipo per i cittadini dell’emirato interessati ad acquistare immobili francesi. Così, un numero crescente di fondi e investitori ha deciso di trasferirsi o puntare su Parigi, acquisendo proprietà prestigiose. I maggiori capitali si sono concentrati proprio su quello che molti definiscono il viale più bello del mondo. Persone facoltose e grandi fondi del Qatar hanno scelto di puntare proprio sugli immobili con affaccio sugli Champs-Élysées.
Secondo i calcoli del quotidiano francese, su 1.300 metri di facciate lungo il viale, ben 390 appartengono a cittadini o fondi qatarioti. Tra i gioielli immobiliari del Qatar, la cui ambasciata si affaccia proprio sull’Arco di Trionfo, spiccano due edifici simbolo: l’ex Virgin Megastore al civico 52, oggi sede delle Galeries Lafayette e di un supermercato Monoprix, e il complesso ai numeri 103-111, attualmente ricoperto da un gigantesco baule Louis Vuitton. Quest’ultimo edificio è in attesa di una ristrutturazione che potrebbe trasformarlo in un prestigioso hotel del gruppo LVMH.
Ma le proprietà qatariote non si limitano al viale più noto di Parigi. Appartengono infatti al Qatar anche altri indirizzi esclusivi come l’Intercontinental Hotel con il Café de la Paix, gli hotel extra-lusso Peninsula e Royal Monceau, oltre al palazzo che ospita il quotidiano Le Figaro, al numero 14 di boulevard Haussmann.
La conseguenza di questa situazione è l’impennata dei prezzi degli immobili sugli Champs-Élysées e la progressiva riduzione del numero di residenti stabili nella zona.
Il costo mensile di un affitto lungo il viale varia tra i 1.000 e i 1.500 euro al metro quadro. E i residenti permanenti sono diminuiti del 50% negli ultimi cinquant’anni. Infatti, il 36% delle abitazioni appartiene a persone che le utilizzano soltanto poche settimane all’anno, nel periodo delle vacanze. Nei restanti mesi rimangono vuote o vengono affittate a cifre esorbitanti.
Insomma, il Qatar sembra aver trovato in Parigi il luogo ideale dove investire i ricchi proventi petroliferi, mettendo a reddito numerose proprietà immobiliari di grande prestigio. E non solo: l’emirato si è preso anche la squadra di calcio della città, quel PSG fresco vincitore della Champions League, di proprietà dello sceicco Al-Thani.
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