Un altro dirigente abbandona Elon Musk a causa del calo della domanda di Tesla

Giorgia Paccione

27 Giugno 2025 - 10:48

Tesla affronta crisi delle vendite e fuga di dirigenti. Anche Omead Afshar, responsabile delle operazioni e figura chiave vicina a Musk, lascia l’azienda.

Un altro dirigente abbandona Elon Musk a causa del calo della domanda di Tesla

Tesla si prepara all’uscita di Omead Afshar, uno dei dirigenti più fidati di Elon Musk e responsabile delle attività produttive e commerciali tra Nord America ed Europa. La notizia del suo addio, riportata da Bloomberg e confermata da Reuters, segue quello di altri top manager, tra cui Milan Kovac, ex responsabile del progetto Optimus, e Drew Baglino, storico vicepresidente dell’area Powertrain ed Energy Engineering, e alimenta i dubbi sulla stabilità della leadership aziendale.

Secondo le fonti, Afshar sarebbe stato allontanato a causa del peggioramento delle performance commerciali, una crisi che si riflette anche nei dati. Nel primo trimestre 2025, infatti, le consegne sono crollate del 13%, segnando il peggior risultato trimestrale degli ultimi anni. In Europa, la situazione è ancora più drammatica, con vendite in calo del 49% nei primi due mesi dell’anno, nonostante il mercato generale delle auto elettriche sia cresciuto del 28% nello stesso periodo. A pesare sono la crescente concorrenza di produttori cinesi, l’aumento delle tensioni politiche legate alle posizioni di Musk e un clima di incertezza che si riflette anche sul titolo in Borsa, in calo del 19% da inizio anno.

Leadership in fuga e clima di incertezza per Tesla

L’uscita di Afshar si inserisce in una più ampia ondata di cambiamenti e dimissioni ai vertici Tesla. Solo negli ultimi mesi, diversi manager di primo piano hanno lasciato l’azienda, spesso dopo lunghi anni di servizio e ruoli chiave nello sviluppo tecnologico e industriale del gruppo. Queste trasformazioni avvengono in parallelo a una riduzione del 10% della forza lavoro globale, pari a circa 14.000 dipendenti, annunciata da Musk per “correggere una crescita troppo rapida” e rispondere a quella che lui stesso ha definito una “grande delusione” nelle consegne del primo trimestre.

Secondo analisti e investitori, la fuga di talenti e la crescente instabilità manageriale rappresentano un rischio concreto per la capacità di Tesla di mantenere la leadership nel settore delle auto elettriche, soprattutto in un momento in cui la concorrenza accelera e il portafoglio prodotti dell’azienda appare “datato e poco diversificato” rispetto ai competitor.

I motivi dietro il calo della domanda

Il calo delle vendite di Tesla è il risultato di una combinazione di elementi economici, politici e reputazionali. Da un lato, la crescente concorrenza di marchi cinesi, capaci di offrire veicoli elettrici a prezzi più accessibili, sta erodendo le quote di mercato di Tesla, soprattutto in Europa, dove il brand americano ha perso appeal anche a causa delle posizioni politiche di Musk.

Sul fronte americano, l’incertezza normativa legata al possibile smantellamento degli incentivi fiscali per le auto elettriche da parte della nuova amministrazione Trump pesa sulle prospettive di crescita del settore. Gli analisti prevedono che nel 2025 Tesla venderà circa 2,07 milioni di veicoli, con una crescita del 16% rispetto all’anno precedente, ma ben al di sotto delle stime ottimistiche fatte da Musk solo pochi mesi fa e lontane dai tassi di crescita del 40% annuo registrati in passato.

Nonostante le difficoltà, Tesla punta ora sulla svolta tecnologica. L’azienda sta accelerando sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale e della guida autonoma per recuperare attrattività agli occhi degli investitori.

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