Ucraina, la guerra si mette male: Zelensky usato e poi abbandonato dall’Occidente?

Alessandro Cipolla

03/11/2023

03/11/2023 - 12:59

condividi

L’Ucraina sta continuando stoicamente la sua guerra contro la Russia ma Zelensky ormai si sente abbandonato dall’Occidente: perché Kiev potrebbe fare la fine dei curdi.

Ucraina, la guerra si mette male: Zelensky usato e poi abbandonato dall’Occidente?

Per descrivere al meglio l’attuale situazione dell’Ucraina e della sua guerra contro la Russia si deve tornare indietro fino a metà luglio, momento in cui a Vilnius è andato in scena il vertice Nato che, stando alle intenzioni sbandierate alla vigilia, è stato descritto come decisivo per le sorti di Kiev.

In quell’occasione ha fatto il giro del mondo una foto dove Volodymyr Zelensky, ospite d’eccezione del vertice e sempre in tenuta militare, è stato immortalato mentre da solo si guarda intorno spaesato mentre tutti gli altri leader fanno capannello tra di loro tra sorrisi e strette di mano.

Venti mesi dopo l’invasione da parte della Russia, la guerra in Ucraina continua a essere durissima con i due eserciti che registrano perdite pesantissime il tutto per avanzare di poche centinaia di metri, un po’ come nel secolo scorso avveniva nei due grandi conflitti mondiali novecenteschi.

La controffensiva di Kiev però ormai si è conclusa con 400 chilometri quadrati riconquistati a fronte di 100.000 chilometri quadrati di territorio ucraino ancora nelle mani della Russia che, da qualche settimana, ha ripreso ad attaccare a Est per cercare di issare la propria bandiera anche sulla strategica città di Avdiivka.

Mentre le truppe ucraine continuano a combattere stoicamente - sono avanzate poco ma al tempo stesso riescono a fermare e a infliggere perdite pesantissime a un esercito nettamente superiore come quello russo - tutto il resto del mondo distratto dal caos in Israele sembrerebbe essersi dimenticato di questa guerra.

Le parole pronunciate da Giorgia Meloni durante lo scherzo telefonico fatto dai due comici russi, sono emblematiche di come in Occidente ci sia “molta stanchezza” di come stiano andando le cose in Ucraina tanto che la premier ha spiegato che “siamo vicini al momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita”.

Una ennesima “mazzata” per Volodymyr Zelensky che, intervistato dal Time, si è sfogato facendo intendere di essere stato abbandonato dai suoi alleati che lo hanno lasciato senza i mezzi per vincere la guerra.

Guerra in Ucraina: Zelensky come i curdi?

Nessuno crede nella nostra vittoria come ci credo io, nessuno. La cosa più paurosa è che una parte del mondo si è abituata alla guerra in Ucraina, la stanchezza per la guerra di diffonde come un’onda, lo vediamo negli Stati Uniti, in Europa”.

Parole emblematiche queste di Volodymyr Zelensky ma il Time, in contemporanea, ha raccolto le confidenze anche di alcuni collaboratori del presidente ucraino “illude se stesso, stiamo esaurendo le opzioni, non stiamo vincendo, ma provate a dirglielo”.

La stessa “via di uscita” che possa soddisfare entrambe le parti evocata da Giorgia Meloni sarebbe al momento irricevibile per l’ex attore, sempre convinto di poter vincere la guerra e riottoso verso qualsiasi forma di trattativa con il Cremlino.

L’Ucraina però non può vincere la guerra contro la Russia, non lo poteva fare all’inizio e soprattutto ora che l’Occidente è preoccupato soprattutto per gli sviluppi del conflitto tra Israele e Hamas che presto potrebbe infiammare tutto il Medio Oriente.

Gli Stati Uniti così sono pronti a intervenire militarmente al fianco di Israele se ce ne fosse bisogno, mentre in patria i Repubblicani dovrebbero dare il disco verde a 16 miliardi di aiuti a Tel Aviv mentre hanno bloccato quelli per Kiev.

Anche la Germania è pronta a fornire armi a Israele, con Bruxelles sempre più divisa non solo sui finanziamenti militari per l’Ucraina, ma anche per la futura adesione di Kiev nell’Unione europea.

Ungheria, Slovacchia e sottovoce anche altri Paesi non vogliono spendere altri soldi per fornire aiuti militari all’esercito ucraino, mentre un allargamento dell’Ue all’Ucraina andrebbe a rimescolare i rapporti di forza economici e politici: non sarebbe così un caso che una discussione seria sull’ingresso di Kiev nell’Unione europea finora sempre è stata rimandata.

Come se non bastasse, del milione di proiettili promessi all’Ucraina entro marzo da Ursula von der Leyen finora ne sono stati consegnati solo 300.000, con una accelerazione nella fornitura che non sembrerebbe essere all’orizzonte.

Un po’ come i curdi che, dopo aver combattuto l’Isis e cancellato il Daesh facendo il lavoro sporco per conto di Usa ed Europa, sono stati lasciati al loro destino quando la Turchia ha ripreso a bombardarli, così l’Ucraina rischierebbe di essere stata sedotta dall’Occidente e poi abbandonata dopo aver lasciato sul campo centinaia di migliaia di morti, ritrovandosi ora con un Paese distrutto, indebitato e già “spartito” dai vari colossi internazionali che sono in attesa di dare il via alla ricostruzione.

Gli Stati Uniti hanno usato l’Ucraina nella loro guerra per procura contro la Russia ma ora, anche in vista delle elezioni presidenziali del 2024, non sanno come tirarsi fuori da questo pantano. Volodymyr Zelensky probabilmente questo ora l’ha capito ma con colpevole ritardo: i media che prima si stracciavano le vesti per Kiev ora lo stanno facendo per Israele, con il presidente ucraino che presto da oracolo potrebbe diventare solo un “peso”.

Iscriviti a Money.it