Tutte le riforme del Recovery Plan che promettono di rivoluzionare l’Italia

Isabella Policarpio

28/04/2021

30/04/2021 - 13:13

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Semplificazioni, Anticorruzione, Fisco, Giustizia e Concorrenza: quante e quali sono le riforme annunciate dal Recovery Plan a cui il Governo dovrà lavorare nei prossimi 8 mesi.

Tutte le riforme del Recovery Plan che promettono di rivoluzionare l’Italia

Il Recovery Plan ha al suo interno un corposo piano di riforme destinato a produrre effetti a lungo termine per l’Italia: Giustizia, Semplificazioni (ambientali, Mezzogiorno e Pubblica Amministrazione), Fisco, Concorrenza e Anticorruzione.

Il testo del PNRR ha ottenuto il via libera dalle Camere che, fino a dicembre, dovranno elaborare le leggi delega per attuare le riforme programmate: servono 11 leggi in 8 mesi e il primo intervento è atteso già all’inizio di maggio.

Dopo l’estate, in concomitanza con la sessione di bilancio autunnale, il Governo dovrà portare a conclusione la revisione del Codice degli appalti e la razionalizzazione dei controlli alle imprese beneficiarie dei fondi europei.

Ecco le riforme in arrivo tra giugno e dicembre 2021.

Semplificazioni

Nel corposo calendario delle riforme, il primo appuntamento in agenda è il decreto Semplificazioni, che il Governo si è impegnato ad adottare entro la prima settimana di maggio.

Tra le misure preannunciate c’è la proroga del superbonus al 110% fino al 2023 con l’obiettivo di “accelerare l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana, rimuovendo gli ostacoli burocratici all’utilizzo del Superbonus”.

L’opera di semplificazione, come enunciato nel Recovery Plan, riguarderà i contratti pubblici, le normative in materia ambientale, edilizia, urbanistica e rigenerazione urbana.

Entro giugno, inoltre, sarà insediata una Commissione interministeriale ad hoc per discutere le misure della Semplificazione per il Mezzogiorno e revisionare gli incentivi alle imprese.

Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, la semplificazione si articola in quattro pilastri: snellire l’accesso, ottimizzare le procedure di selezione, allineare conoscenze e competenze e digitalizzazione.

Anticorruzione

Giugno è anche la data per la legge delega sull’anticorruzione. Gli obiettivi annunciati nel Recovery Plan sono velocizzare le verifiche antimafia e porre in essere la legislazione in campo ambientale, edilizia e dei contratti pubblici.

Servirà poi studiare una piattaforma per la trasparenza che alleggerisca gli oneri delle varie Amministrazioni.

Riforma del Fisco

Entro la fine di luglio è attesa la riforma più difficile per il Governo, quella del Fisco, sulla base delle legge delega preparata dal Parlamento entro il 30 giugno. Queste le parole del premier Draghi durante la votazione del PNRR alla Camera:

“La riforma fiscale è tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese e in tal senso è parte integrante della ripresa che si intende innescare anche grazie alle risorse europee.”

La riforma del Fisco opera su due fronti:

  • semplificare il sistema di riscossione;
  • revisionare l’Irpef, conservando il principio di progressività.

Confermato l’Assegno Universale per le famiglie con figli piccoli a carico (approvato lo scorso 1° aprile), il cui fondo viene incrementato di ulteriori 1.044 milioni euro.

Riforma della Giustizia

Invece la riforma della Giustizia è calendarizzata tra giugno e settembre 2021. Riguarderà il processo civile, penale e tributario e l’ordinamento giudiziario. Su spinta dell’Ue, la grande opera di riforma ha come obiettivo principale quello di ridurre i tempi del processo e, quindi, favorire i mezzi alternativi di risoluzione delle controversie: negoziazione, mediazione e arbitrato.

La legge delega contenente la riforma della Giustizia è attesa entro il 30 settembre mentre a giugno sarà calendarizzata la revisione del CSM.

Concorrenza

Dalla metà di luglio e fino a settembre, il Governo sarà impegnato a dare attuazione alla legge annuale sulla concorrenza con “l’abrogazione e modifica delle norme che frenano la concorrenza, creano rendite di posizione e incidono negativamente sul benessere dei cittadini.”

Obiettivo primario è impedire che i fondi europei confluiscano nelle mani dei monopolisti, a tal fine dovrà essere revisionata la normativa degli Appalti.

La legge sulla concorrenza, lo ricordiamo, fu prevista nell’ordinamento nazionale nel 2009 ma realizzata un’unica volta nel 2017.

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