Turchia: l’ultima decisione shock di Erdogan contro le donne

Violetta Silvestri

20 Marzo 2021 - 12:51

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Dalla Turchia arriva una decisione forte e scioccante contro la lotta alla violenza sulle donne: cosa ha stabilito il Governo di Erdogan?

Turchia: l’ultima decisione shock di Erdogan contro le donne

La Turchia del presidente Erdogan uscirà da un’importante convenzione internazionale per la lotta contro la violenza sulle donne.

La notizia è ufficiale e sta già scatenando reazioni indignate. Il Paese turco intende così rafforzare la sua posizione imperniata in orientamenti e valori sempre più islamico-conservatori.

Sabato 20 marzo Erdogan ha emesso un decreto che scioglie gli obblighi della Turchia ai sensi del trattato del Consiglio d’Europa, soprannominato beffardamente la Convenzione di Istanbul e aperto alle ratifiche nel 2011. Il patto fornisce linee guida legali e sociali per i governi con l’intento di frenare la violenza contro le donne ed è stato firmato da 45 nazioni e dall’UE.

La decisione di Erdogan offusca il cammino della nazione per il riconoscimento dei diritti e dell’uguaglianza delle donne. Cosa sta succedendo in Turchia?

Erdogan contro i diritti delle donne: la novità shock

La Turchia si è ritirata da una storica convenzione internazionale volta a prevenire la violenza contro le donne, in una mossa che i gruppi per i diritti già valutano come molto pericolosa in un Paese che soffre di alti tassi di abusi domestici e femminicidi.

La decisione è arrivata dopo un’escalation di tensione nello Stato, con donne in strada a protestare contro quella che finora era solo un’ipotesi di abbandonare l’accordo.

Ora che invece la decisione è ufficiale, Erdogan è uscito allo scoperto nella sua - nemmeno troppo celata - strategia di rafforzamento dell’elettorato più conservatore e vicino alle interpretazioni integraliste dell’Islam.

Da tempo, infatti, i membri anziani del partito del presidente spingevano per abrogare la convenzione in Turchia, poiché essa minacciava i costumi islamici conservatori e incoraggiava il divorzio e l’omosessualità, minando la famiglia tradizionale.

Il ministro della Famiglia, del lavoro e delle politiche sociali Zehra Zumrut ha commentato su Twitter che:

“La garanzia dei diritti delle donne sono le normative vigenti nel nostro statuto, in primo luogo la nostra Costituzione. Il nostro sistema giudiziario è dinamico e abbastanza forte da attuare nuove normative secondo necessità”

La situazione femminicidi in Turchia

L’abbandono della convenzione è davvero una brutta notizia per la Turchia di Erdogan. Almeno 300 donne sono state uccise nel Paese l’anno scorso e 171 donne sono state trovate morte in circostanze sospette, secondo la piattaforma We Will Stop Femicide.

L’OMS ha dichiarato che quasi il 40% delle donne in Turchia subisce violenza per mano dei propri partner, rispetto a circa il 25% in Europa.

Un pesante monito è arrivato anche da Human Rights Watch contro la decisione turca di sottoporre a indagine penale le donne che hanno manifestato in difesa dei loro diritti il giorno 8 marzo. Le donne sono indagate per aver insultato Erdogan, un reato secondo la legge turca punibile con una pena detentiva da uno a quattro anni, che viola gli standard internazionali sulla libertà di espressione.

Infine, da segnalare che i sondaggi d’opinione dello scorso anno hanno mostrato come la stragrande maggioranza dei turchi volesse rimanere nella Convenzione di Istanbul. La decisione di abbandonarlo mostra l’influenza che i sostenitori della linea dura hanno acquisito nel partito con radici islamiche di Erdogan, mentre il presidente cerca di dare energia alla sua base tra il malcontento degli elettori durante una recessione economica di lunga durata.

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