Dai progressi in sanità al boom di produttività, l’intelligenza artificiale promette crescita e innovazione. Ma un eccesso di regolamentazione può frenare tutto.
L’intelligenza artificiale non è più un concetto futuristico, ma una realtà che sta già rivoluzionando settori cruciali: dalla medicina personalizzata all’educazione, dalla lotta agli incendi alla produttività aziendale. Microsoft, ad esempio, ha riportato un risparmio di 500 milioni di dollari in un solo anno grazie all’efficienza dei suoi call center basata su IA.
Le stime sull’impatto economico sono divergenti: alcuni analisti prevedono una crescita del PIL statunitense di appena l’1-2% in dieci anni, altri arrivano a immaginare un incremento fino al 15%. Ciò che appare certo è che i benefici tangibili stiano già emergendo e potrebbero moltiplicarsi rapidamente.
Proprio nel momento in cui l’IA inizia a dimostrare il suo potenziale, cresce la tentazione politica di imbrigliarla. I timori – spesso legati a scenari distopici – spingono governi e istituzioni a progettare quadri normativi stringenti.
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