Il co fondatore di Microsoft è convinto che queste tre aree beneficeranno dell’avvento dell’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale rappresenta il futuro. Un po’ come successe con i social circa 15 anni fa, l’AI si appresta a rivoluzionare il mondo.
Una delle più grandi preoccupazioni è legata al mondo del lavoro. Vige il timore comune che l’intelligenza artificiale possa far perdere milioni di posti di lavoro in alcuni settori, dove l’automazione tramite l’AI snellirà e automatizzerà alcuni processi. Ma se ci saranno settori inevitabilmente colpiti dall’intelligenza artificiale, al tempo stesso ci saranno settori che invece, grazie all’AI, aumenteranno la richiesta di forza lavoro.
Bill Gates, co fondatore di Microsoft, ha di recente risposto ad alcune domande sul suo portale GatesNotes. Tra queste, c’era chi chiedeva quali settori non subiranno l’influenza dell’intelligenza artificiale in peggio, ma anzi si creeranno nuovi posti di lavoro. Gates ha confermato quanto detto già in passato, ovvero che settori come quello della programmazione, della biologia e dell’energia non subiranno scossoni a causa dell’avvento dell’AI.
In un contesto lavorativo sempre più automatizzato, queste discipline continueranno a mantenere un ruolo centrale, non solo per la loro complessità tecnica, ma anche per la loro straordinaria capacità di evolversi e adattarsi alle nuove frontiere del sapere.
Gates ha ammesso che, se dovesse ricominciare da capo oggi, sceglierebbe di investire in uno di questi tre ambiti. E non è difficile comprenderne la ragione. Tutti e tre coniugano rigore scientifico, una domanda in costante crescita e, soprattutto, un fine ambizioso: trasformare il mondo. Non si tratta semplicemente di resistere all’automazione, ma di guidare il cambiamento, restando protagonisti dell’innovazione.
I tre settori su cui puntare in futuro
Per quanto riguarda la programmazione, da un lato la crescente richiesta di soluzioni digitali impone la presenza di professionisti in grado di orientare e ottimizzare i modelli di intelligenza artificiale che, in un curioso paradosso, ambiscono a rimpiazzarli. Dall’altro, la programmazione si è affermata come una nuova forma di alfabetizzazione essenziale: un linguaggio universale che permea ogni aspetto della nostra vita, dalla comunicazione alla sanità. «Sebbene l’intelligenza artificiale sia in grado di generare codice, ha ancora bisogno della supervisione di esperti umani per raggiungere il massimo del suo potenziale», osserva Bill Gates.
Poi c’è il settore della biologia, che è diventato la scienza più in voga oggi. Gates prevede che le sfide mediche del futuro, come nuovi virus, pandemie e malattie degenerative, potranno essere affrontate efficacemente solo grazie a una conoscenza approfondita del corpo umano, un ambito che nessun algoritmo sarà mai in grado di automatizzare del tutto.
E infine il settore dell’energia, soprattutto quello delle fonti sostenibili. In un mondo devastato dalla crisi climatica, soluzioni energetiche sostenibili sono urgenti da implementare. Dalla cattura del carbonio alla produzione di idrogeno verde, le sfide e le opportunità del futuro esigono menti umane in grado di interpretare, riprogettare e governare sistemi complessi, ben al di là delle capacità attuali dell’intelligenza artificiale.
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