Dai trasporti alla sanità, è allarme nelle città: quali servizi rischiano di saltare

Stefano Rizzuti

7 Aprile 2023 - 17:56

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I sindaci lanciano l’allarme per il taglio dei finanziamenti ai Comuni: quali sono i servizi a rischio secondo i primi cittadini?

Dai trasporti alla sanità, è allarme nelle città: quali servizi rischiano di saltare

Dalla scuola alla sanità, passando per i trasporti. I sindaci lanciano l’allarme e lamentano la mancanza di fondi. Fondamentali per la tenuta del sistema di welfare di tutte le grandi città. Per i primi cittadini i finanziamenti sono stati tagliati e sarà difficile fare a meno di queste risorse.

Una delle denunce più eloquenti è quella del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, secondo il quale le grandi città vengono lasciate indietro con il taglio dei finanziamenti. Il tentativo di porre la questione al governo Meloni non è andato a buon fine e nessun emendamento alla legge di Bilancio in tal senso è stato approvato.

Per il primo cittadino milanese il problema non deve essere sottovalutato: “Trasporti, welfare e scuola vengono lasciati scoperti senza le risorse aggiuntive“. Chieste al governo, ma mai arrivate ai Comuni. Quali sono i servizi più a rischio? Ecco cosa dicono i sindaci delle grandi città italiane.

Tagli ai Comuni, quali sono i servizi a rischio

Sala sottolinea come la mancanza di risorse, in una grande città come Milano, possa comportare grossi problemi per una macchina amministrativa di queste dimensioni. E alcuni servizi rischiano quindi di essere tagliati. Stesso concetto espresso anche dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, secondo il qualche alcuni settori devono essere sostenuti economicamente.

A rischio ci sono soprattutto le politiche per la casa, la sanità e l’educazione, a partire - solo per fare un esempio - dai centri estivi. Su tutti questi temi, secondo Lepore, il governo “non ha dato risposte adeguate”. Mettendo di fatto a rischio una serie di servizi essenziali per i cittadini.

Da molti Comuni arriva la denuncia sulla questione dell’emergenza abitativa. Sono 11 le città che chiedono iniziative legislative e finanziarie su questo fronte: Bergamo, Bologna, Firenze, Lodi, Milano, Napoli, Padova, Parma, Roma, Torino e Verona. Una richiesta avanzata anche dall’Anci nazionale.

Non solo i servizi, a rischio anche gli investimenti

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, sottolinea come un altro problema derivi dall’aumento dei costi dell’energia e dall’inflazione. Erano state chieste delle compensazioni, spiega, ma non sono mai arrivate: “Un po’ lo avevamo previsto e come città metropolitana di Napoli ci eravamo organizzati per evitare tagli e riduzione dei servizi che non ci saranno, ma è chiaro che avremo una minore capacità d’investimento”.

Le proposte dei Comuni al governo

Gli assessori delle 11 città che si sono rivolte al governo hanno lanciato una serie di proposte. Innanzitutto una legge quadro sull’edilizia residenziale pubblica e sociale, rifinanziando anche il programma di recupero degli edifici d’edilizia popolare; poi l’assegnazione gratuita ai Comuni degli immobili statali non utilizzati; ancora, il rifinanziamento del Fondo nazionale locazione e del Fondo nazionale morosi incolpevoli; un altro punto è una legge per regolamentare le piattaforme turistiche e, infine, una misura per riconoscere a livello nazionale l’emergenza abitativa.

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