Il trading automatico funziona veramente?

David Pascucci

26 Maggio 2023 - 17:16

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Trading automatico e rendite passive funzionano veramente? Ecco le differenze tra l’operatività dei retail e quella dei professionisti.

Il trading automatico funziona veramente?

Per alcuni è una vera e propria favola quella di avere un sistema di trading che faccia tutto al posto nostro, che apra e chiuda le operazioni e gestisca il rischio in modo adeguato. Il tutto servirebbe a guadagnare in modo automatico, generare quelle che ora vengono definite “rendite passive” o “passive income”, un obiettivo che viene raccontato da pseudo-guru per vendere dei sistemi di bot automatici che sulla carta sono favolosi ma che nella realtà poi si dimostrano essere tutt’altro.

I sistemi di trading automatizzati vengono utilizzati anche da fondi di investimento per implementare strategie e gestione del rischio ma nulla hanno a che fare con il guadagnare in modo automatico, senza sforzi e senza intervento umano degno di nota.

Andiamo quindi a vedere qual è la differenza tra il trading automatico che viene implementato da professionisti e quello che invece viene propinato in rete da fantomatici guru del trading che solitamente non hanno alcuna esperienza in merito ai mercati, se non per vendere questi sistemi.

I “BOT” Automatici e truffe

Parliamo di quelli che vengono definiti “BOT Automatici”, ossia dei robot che fanno trading al posto nostro, sistemi di trading automatizzati che promettono di generare rendimento in modo automatico, senza sforzi e senza intervento umano. Solitamente vengono proposti al pubblico retail che in questo senso non si pone degli interrogativi circa il lavoro del trading e di come funzionano i mercati.

Solitamente la presentazione di questi bot è accompagnata da una “track record” che mostra i risultati del bot in questione, dove solitamente ci sono rendimenti stellari e una gestione del rischio spettacolare. Andando ad analizzare gran parte di questi bot, che una volta venivano chiamati Expert Advisors (EA), eseguono ordini che sono poco replicabili e un’attenta analisi dei numeri che sottendono la track record può far emergere tutte le criticità del bot in questione, solitamente legate al money management e all’esecuzione ordini, elementi fondamentali nella costruzione di una track record degna di chiamarsi tale.

Inoltre si fa leva sulla credenza che il trading sia facilmente automatizzabile, che si possa facilmente rendere automatica un’entrata derivante dall’attività di trading di un robot programmato a guadagnare sul mercato. Purtroppo non c’è nulla di vero nell’automatismo del trading come possibile soluzione ad un’entrata secondaria “facile”.

Se qualcuno avesse un bot automatico che guadagnasse facilmente sui mercati, perché dovrebbe venderlo? Che senso ha vendere un robot che guadagna automaticamente al posto di un trader discrezionale?

Se esistesse un robot valido nel lungo periodo che vi possa far guadagnare, esso non sarebbe sul mercato in quanto uno strumento competitivo sui mercati finanziari e pertanto risulterebbe sconveniente proporlo a livello commerciale. Per non parlare dell’appetibilità che questi bot avrebbero sul mercato del risparmio gestito di alto livello, come ad esempio quello dei family offices e degli hedge funds.

Insomma, di base non ci sono i presupposti teorici e pratici affinché un bot automatico sia di fatto affidabile quando viene proposto al pubblico retail.

Il Trading automatico professionale

Il vero trading automatico è solitamente utilizzato da prop traders professionisti, hedge funds e istituzioni bancarie. Gli utilizzi sono diversi ma il concetto di base è sempre quello di utilizzare uno strumento del genere per massimizzare il profitto della propria operatività di trading.

Ad esempio, per quanto riguarda il prop trading, un sistema automatizzato è solitamente accompagnato da più sistemi automatizzati che operano in contemporanea, altrimenti viene fatto un trading ibrido, ossia dove l’automazione di una strategia di trading viene accostata ad un intervento discrezionale da parte del prop trader.

Per quanto riguarda hedge funds e family offices la logica rimane la stessa. Solitamente, più un player di mercato è pesante, più il sistema automatizzato è supportato da una struttura hardware di un livello poco replicabile da un trader retail, inoltre cambia totalmente l’approccio.

Per fare un esempio, i sistemi di trading automatizzati di grandi istituzioni finanziarie sono solitamente legati all’esecuzione di ordini in un lasso di tempo in cui un umano non farebbe in tempo ad intervenire. Possiamo prendere ad esempio i sistemi di trading che sfruttano l’arbitraggio e che richiedono una struttura hardware e di sistema di un livello tale che tra i concorrenti c’è competizione anche per quanto riguarda l’avanguardia della struttura hardware che si utilizza.

Inoltre ci sono fondi di investimento che utilizzano sistemi di trading automatizzato ma che di base sono supportati dallo studio e dall’implementazione di figure come i Quant Traders e i Quant Researchers che, grazie alle alte competenza quantitative di programmazione, sono in grado di strutturare dei sistemi di pricing che saranno utili poi ai traders per trarre profitto sui mercati in specifiche condizioni.

In sostanza, il trading quantitativo fatto seriamente è per pochi. Inoltre, quando si tratta di trading automatico, c’è sempre un intervento di tipo umano che modifica e adatta il sistema alle condizioni di mercato che si creano in un determinato periodo.

Trading automatico o discrezionale?

Partiamo dal fatto che prima di riuscire ad imparare le basi del trading automatizzato, si dovrebbe partire dal trading di tipo discrezionale, ossia quell’approccio operativo dove il trader sperimenta su di sé l’esperienza di operare sui mercati finanziari, incontrando molte difficoltà, studiando vari approcci cercando sempre di migliorare al fine di trovare il proprio risk e money management con una propria struttura operativa.

Questo lavoro non può essere sostituito facilmente da un bot automatico, uno strumento che fa sembrare facile ciò che è difficile e che allo stesso tempo crea ulteriori illusioni nel difficile mondo del trading retail, un mondo dove purtroppo si pensa ci si possa arricchire facilmente e senza sforzi in poco tempo.

Il guadagno richiede sempre la costruzione di una professionalità, data da studio ed esperienza, step necessari per essere profittevoli sui mercati finanziari, elementi che non troviamo assolutamente nell’acquisto di un bot automatizzato che fa tutto per noi.

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