Torna il contenitore cult. Il piano di Tupperware per (ri)conquistare il mercato

P. F.

8 Ottobre 2025 - 16:45

Un imprenditore francese ha deciso di rilanciare il marchio degli iconici contenitori Tupperware in Europa. Ecco qual è la sua strategia.

Torna il contenitore cult. Il piano di Tupperware per (ri)conquistare il mercato

Gli iconici contenitori Tupperware ritornano sul mercato. Dopo il fallimento della casa madre statunitense nel 2023, a cui è seguito poi quello di Tupperware Austria nel 2024 e di Tupperware Germania nel 2025, adesso il celebre marchio di utensili per la cucina potrebbe tornare alla ribalta grazie a un imprenditore francese.

Cedric Meston, già cofondatore di HappyVore, azienda produttrice di alimenti vegetali, ha annunciato di aver rilevato la filiale di Tupperware Francia con l’intenzione di rilanciare i prodotti del marchio in Europa. Ecco quali sono le novità di questo rebranding.

Tupperware rinasce in Europa

Meston ha deciso di riprogettare completamente la logistica e le strutture dell’azienda per rispondere alle nuove esigenze del mercato. Oltre al rilancio dei classici contenitori colorati in plastica, sono stati introdotti nuovi prodotti in acciaio inox, vetro e plastica riciclata.

Per rafforzare la popolarità del brand, la filiale francese punta sulla gloria del passato riproponendo gli iconici “Tupperware Party”, una strategia di marketing ideata da Earl Tupper e Brownie Wise negli anni ’50, in cui le community femminili si riunivano in “feste casalinghe” per vendere i contenitori in modo pratico e divertente. La gamma di prodotti sarà disponibile anche online, mentre le vendite stanno già registrando una ripresa in diversi Paesi europei, tra cui Francia, Germania, Belgio, Italia e Polonia.

Nascita e fallimento del marchio Tupperware

Fondata nel 1946 dall’imprenditore statunitense Earl Tupper, Tupperware lanciò sul mercato la celebre “Ciotola Meraviglia”, un contenitore per alimenti dotato del sistema brevettato “tappo a stappo” che lo rendeva ermetico e facile da usare.

Realizzato in polietilene, un materiale introvabile all’epoca, l’innovativo prodotto si rivelò tuttavia un flop commerciale e fu ritirato nel 1951. A causare la sua sfortuna fu, principalmente, la mancanza di una promozione chiara dei vantaggi del contenitore rispetto ad articoli più economici.

Il marchio rinacque in seguito grazie a Brownie Wise, ex rappresentante dell’azienda per prodotti per la casa Stanley Home Products, che notò il potenziale di Tupperware e rilanciò le vendite, presentando i prodotti con tecniche già collaudate presso i clienti Stanley. Ad alimentare il successo furono, poi, i già citati “Tupperware Party”, eventi sociali che aiutarono a consolidare il ruolo della donna nel lavoro e nell’economia del secondo dopoguerra.

Purtroppo, furono proprio i “Tupperware Party” a determinare il fallimento della società. Fino al 2022, infatti, Tupperware ha continuato a vendere i suoi prodotti utilizzando solo questa strategia “casalinga”. Nonostante il tentativo di riparare ai danni con l’apertura di negozi fisici e online, nel 2024 la casa madre statunitense ha avviato la procedura fallimentare Chapter 11 presso la Corte Fallimentare del Delaware. Adesso, sotto la nuova guida di Meston, i celebri contenitori potrebbero tornare alla ribalta anche negli Stati Uniti.

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