TIM, occhio alle azioni dopo forte scossa a Piazza Affari post trimestrale. Parla Labriola, i commenti su Iliad e Poste

Laura Naka Antonelli

8 Maggio 2025 - 12:09

Telecom Italia KO a Piazza Affari con un tonfo delle azioni fino a oltre il 6% all’indomani della pubblicazione della trimestrale. Poi la forte ripresa.

TIM, occhio alle azioni dopo forte scossa a Piazza Affari post trimestrale. Parla Labriola, i commenti su Iliad e Poste

Azioni TIM-Telecom Italia prima attaccate da una carica di sell a Piazza Affari, poi in forte ripresa, fino ad agguantare il segno più, per poi riprendere il segno meno.

Il titolo della compagnia di tlc, che nel pomeriggio di ieri ha annunciato i conti del primo trimestre del 2025, ha dato il via alla sessione odierna di Piazza Affari soffrendo un tonfo superiore a -6%, per scivolando a quota 0,3347, in attesa la conference call di presentazione dei risultati di bilancio del primo trimestre 2025, a cui parteciperanno il CEO Pietro Labriola e il Direttore finanziario Adrian Calaza.

Le azioni hanno segnato successivamente una forte rimonta, riuscendo a salire fino a mezzo punto percentuale circa dopo la pubblicazione della trimestrale del principale azionista Poste Italiane. Poi, la caduta in territorio negativo, a fronte delle dichiarazioni rilasciate dal CEO Pietro Labriola, che ha preso la parola oggi per commentare i conti annunciati ieri. Labriola ha affrontato il tema di un possibile consolidamento che veda Telecom Italia protagonista di una eventuale operazione di M&A, dichiarando che TIM è “a favore di un consolidamento in Italia”.

Il CEO ha sottolineato come TIM non abbia mai fatto mistero del fatto che “Iliad potrebbe essere un possibile deal”. Detto questo, “non sarebbe un incubo per noi se ci fosse invece un consolidamento tra Wind e iliad, nel frattempo continuiamo a lavorare sui nostri risultati”.

Labriola ha così sottolineato che “la cosa più importante oggi naturalmente è continuare a raggiungere risultati positivi”.

In evidenza la trimestrale di Poste Italiane, il gruppo diventato recentemente primo azionista di TIM, che ha riportato il gruppo in mani italiane.

Nel commentare i conti di Poste, il CEO Matteo Del Fante ha sottolineato che “con questo investimento strategico di lungo termine (in TIM) intendiamo sostenere il consolidamento del mercato italiano delle telecomunicazioni ”.

Ancora Del Fante:

Stiamo avanzando su diversi fronti operativi per generare sinergie tra Poste Italiane e TIM. Abbiamo sottoscritto un Memorandum of Understanding con TIM per un nuovo contratto, che garantirà a Postepay l’accesso all’infrastruttura di rete mobile di TIM a partire dal 1° gennaio 2026 ”. Il sodalizio Poste-TIM è stato commentato con favore dal CEO di Telecom Pietro Labriola, che ha sottolineato che il completamento dell’operazione di acquisizione della quota da parte di Poste Italiane è atteso “verso la metà di quest’anno, soggetto all’autorizzazione dell’antitrust”, facendo notare che è stata la stessa Poste a dichiarare pubblicamente che, quello in TIM, è “un investimento strategico di lungo periodo e che intende sostenere il consolidamento del settore delle telco italiane, cosa che molti sul mercato sostengono da tempo”.

E noi, ha detto ancora Labriola, “accogliamo con grande favore Poste come nostro principale azionista”. Ancora Labriola, presentando i possibili accordi tra TIM e Poste:

Con Poste Mobile siamo in una fase avanzata di negoziazione per concedere l’accesso alla rete di Tim. La migrazione dovrebbe iniziare nel primo trimestre del 2026” . Ancora, “oltre alla telefonia mobile stiamo valutando congiuntamente partnership in aree come pagamenti energia, media, contenuti digitali e Iot”.

Trimestrale TIM-Telecom Italia, i numeri sui ricavi, EBITDA, debito. E la guidance

Nella giornata di ieri, mercoledì 7 maggio 2025, TIM ha annunciato di avere chiuso i primi tre mesi del 2025 con ricavi totali pari a 3,3 miliardi di euro, in crescita del 2,7% anno su anno (con un rialzo pari a +1,6% nel domestico a 2,2 miliardi di euro, e in crescita del 4,9% in Brasile a 1 miliardo).

Sempre riguardo al fatturato, i ricavi da servizi di Gruppo sono aumentati del 3,3% su base annua a 3,1 miliardi di euro (+2,1% nel domestico a 2,1 miliardi di euro, +5,6% in Brasile a 1 miliardi di euro).

A salire è stato anche l’EBITDA di Gruppo, che è avanzato del 5,7% su base annua a 1 miliardo di euro (+4,1% nel domestico a 0,5 miliardi di euro, +6,8% in Brasile a 0,5 miliardi di euro). In “netta crescita”, così come si legge nella nota di Telecom Italia, anche l’EBITDA After Lease di Gruppo, salito del 5,4% su base annua a 0,8 miliardi di euro (+4,0% nel domestico a 0,4 miliardi di euro, +6,5% in Brasile a 0,4 miliardi di euro).

Nello specifico, TIM Consumer ha registrato ricavi totali in lieve crescita (+0,3% anno su anno) a 1,5 miliardi di euro, in una fase in cui va avanti il percorso di stabilizzazione dei ricavi, con un churn in calo anno su anno e con un ARPU in crescita nel fisso e sostanzialmente stabile nel mobile. A tal proposito, TIM ha sottolineato che, “il trimestre, per la prima volta da diversi anni, ha visto un saldo netto di linee legato alla mobile number portability (“MNP”) sostanzialmente neutro”, e che “sono inoltre iniziate le attività di repricing per il 2025, che hanno riguardato circa 1,1 milioni di linee fisse e circa 0,7 milioni di linee mobili consumer e che inizieranno a dispiegare i loro effetti a partire dal secondo trimestre”.

TIM Enterprise ha incassato ricavi totali pari a 0,8 miliardi di euro (+4,5% anno su anno), continuando a performare meglio del mercato di riferimento. Inoltre, “per la prima volta il Cloud (ricavi da servizi +24% anno su anno) rappresenta la principale linea di business di TIM Enterprise, anche grazie ai servizi offerti al Polo Strategico Nazionale, il cui contributo in termini di ricavi è raddoppiato anno su anno”.

TIM Brasil ha registrato ricavi totali pari a 1,0 miliardi di euro (+4,9% anno su anno), e un EBITDA After Lease pari a 0,4 miliardi di euro (+6,5% anno su anno), continuando nel percorso di crescita intrapreso nell’ultimo biennio grazie alla spinta del segmento mobile.

Telecom Italia ha annunciato ieri che l’Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease del Gruppo al 31 marzo 2025 è ammontato a 7,5 miliardi di euro (rispetto a circa 7,3 miliardi di euro a fine del 2024), con un andamento collegato alla stagionalità del capitale circolante e che ha visto un assorbimento più elevato per via degli ingenti investimenti realizzati nell’ultimo trimestre del 2024. Il gruppo ha fatto notare che, “con un rapporto fra l’Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease e l’EBITDA organico After Lease inferiore a 2,1x, il Gruppo TIM si conferma l’operatore di telecomunicazioni quotato con la struttura finanziaria più solida in Europa ”.

Ancora, TIM ha reso noto di avere ottimizzato nei primi tre mesi del 2025 la struttura della Revolving Credit Facility, riducendone l’ammontare massimo a 3 miliardi di euro ed estendendone la scadenza al 2030, con un’ottimizzazione dei relativi oneri, aggiungendo anche che il margine di liquidità copre le scadenze finanziarie fino al 2028.

Il gruppo ha infine confermato tutte le guidance sulla base della trimestrale appena annunciata.

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