TFR in azienda o fondo pensione? Cosa è meglio fare e perché

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27 Giugno 2025 - 11:34

TFR in azienda o a un fondo pensione, cosa conviene? Ecco tutti i fattori da considerare per la migliore gestione possibile del proprio TFR.

TFR in azienda o fondo pensione? Cosa è meglio fare e perché

Cosa fare con il TFR? Spesso i lavoratori dipendenti sono incerti su come gestire il Trattamento di Fine Rapporto: meglio lasciarlo in azienda o in un fondo pensione? Cosa conviene?

Rispondere a queste domande significa valutare diversi fattori, tra i quali l’età, il reddito, il rischio finanziario che si vuole tollerare e soprattutto gli obiettivi previdenziali a lungo termine.

Per esempio, gli esperti suggeriscono che, stando alle regole in vigore nel 2025, versare il TFR in un fondo pensione conviene soprattutto a chi ha una prospettiva a lungo termine e vuole così beneficiare di rendimenti superiori, delle agevolazioni fiscali e di eventuali contributi del datore. È una scelta strategica per la pensione integrativa.

Di contro, mantenere il TFR in azienda è una scelta solida per chi preferisce stabilità, sicurezza e liquidità.

Cosa fare e come procedere una volta assunti? La legge prevede che entro sei mesi dalla prima assunzione in un settore privato debba essere presa la decisione. Se si opta per la destinazione a un fondo pensione non sarà più possibile cambiare, mentre, al contrario, se il lavoratore decide di lasciare il TFR in azienda, può sempre cambiare idea in un secondo momento e destinarlo a un fondo pensione.

La scelta deve essere fatta tassativamente entro 6 mesi, altrimenti si innesca il meccanismo del silenzio-assenso, in base al quale il TFR viene automaticamente destinato al fondo pensione previsto dal contratto collettivo di lavoro.

Di seguito, la guida completa su cosa conviene fare: TFR in azienda o fondo pensione?

TFR in azienda o fondo pensione: quali fattori considerare?

In linea generale la scelta di lasciare il proprio TFR in azienda o no, aderendo a un fondo pensione aperto o chiuso, è particolarmente complessa e richiede delle conoscenze approfondite sia in materia economico-finanziaria che normativa.

In estrema sintesi è possibile raggruppare i fattori di scelta in quattro macro categorie:

  • costi di gestione dei fondi pensione;
  • regole di tassazione sul TFR ed eventuali agevolazioni fiscali;
  • rendimenti dei fondi pensione o rivalutazione del TFR;
  • età del lavoratore al momento della scelta

Costi di gestione

Il primo fattore da considerare nella scelta di destinare il TFR in azienda ovvero investire il proprio TFR nei fondi pensione è rappresentato dai costi di gestione della previdenza complementare.

Nel caso in cui, infatti, si scelga di destinare il proprio TFR ad un fondo pensione, i costi di gestione sono diversi a seconda che il fondo pensione considerato sia negoziale (chiuso) ovvero aperto. Solitamente i costi di gestione medi sono più bassi e convenienti per i fondi negoziali.

La scelta di lasciare il TFR in azienda, invece, non presenta alcun costo di gestione per il lavoratore.

Tassazione

La tassazione del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) in Italia è separata e agevolata rispetto alla normale tassazione IRPEF. Tuttavia, il metodo cambia a seconda che tu mantenga il TFR in azienda o lo versi in un fondo pensione.

Nel caso si opti per l’azienda, al Trattamento di Fine Rapporto si applica un’aliquota media IRPEF basata sugli ultimi 5 anni di reddito. Si tratta di una media “virtuale”, calcolata su una base imponibile annualizzata (per non far saltare gli scaglioni IRPEF).

Il TFR al fondo pensione presuppone altri tipi di tassazione. Innanzitutto, quella sui rendimenti annui maturati nel fondo, con tasse:

  • al 12,5% su titoli di Stato italiani/europei,
  • al 20% su altri strumenti finanziari (es. azioni, fondi)

L’imposta è trattenuta dal fondo automaticamente. Poi c’è la tassazione al momento dell’uscita sui contributi versati (incluso TFR), con un’aliquota sostitutiva: 15%, che si riduce dello 0,3% per ogni anno dopo il 15° di partecipazione, fino a un minimo del 9%.

Rendimenti TFR

Un terzo fattore da considerare nella scelta tra lasciare il TFR in azienda o no, aderendo a un fondo di previdenza complementare, è rappresentato dal rendimento finanziario.

Secondo gli aggiornamenti al 2025, il TFR in azienda si rivaluta ogni anno del 75% del tasso di inflazione più la misura fissa dell’1,5%. Di conseguenza, il TFR si rivaluta sempre salvo i casi (molto rari della realtà) di deflazione. La stima è intorno al 3 % nel 2025, a fronte di un’inflazione media del 2% circa.

Questo rendimento è fisso, spesso inferiore al tasso reale se l’inflazione supera il 3,5%.

I fondi pensione nel lungo termine hanno storicamente offerto rendimenti maggiori, soprattutto con profili bilanciati o azionari (4–6%), anche se con oscillazioni e perdite temporanee (es. –0,7% nel Q1 2025).

Età del lavoratore

Un ultimo fattore importante da considerare nella scelta di lasciare il TFR in azienda o aderire a un fondo pensione è l’età in cui il lavoratore effettua questa scelta.

L’età conta molto poiché maggiore è il numero di anni che mancano alla pensione più grande è l’effetto moltiplicativo generato (in positivo o in negativo) da una corretta (o meno) gestione del fondo.

In questo senso, la maggior parte dei consulenti finanziari sconsiglia di aderire ai fondi pensione in età avanzata (e a pochi anni dalla pensione) poiché non si otterrebbero grandi vantaggi relativi rispetto a lasciare il TFR in azienda, mentre sarebbero più probabili le perdite.

TFR azienda o fondo pensione: quale conviene?

Un confronto dei vantaggi di entrambe le soluzioni aiuta a capire quale scelta è più conveniente.

Stando alle valutazioni degli esperti che si trovano in rete, il TFR in azienda può essere vantaggioso per questi motivi:

  • Rendimento garantito: rivalutazione annuale fissa dell’1,5% + il 75% dell’inflazione (es. se l’inflazione è al 2%, ottieni circa il 3%);
  • Liquidità: disponibile al termine del rapporto di lavoro, con possibilità di anticipi per motivi specifici dopo 8 anni di servizio ;
  • Rischio minimo: protetto, anche in caso di insolvenza dell’azienda, grazie al Fondo di Garanzia INPS  

Il TFR a un fondo pensione garantisce:

  • Rendimenti potenzialmente superiori: storicamente metà tra il 3% e il 7% annuo, specie in fondi bilanciati o azionari;
  • Tassazione agevolata: aliquota fiscale del 15% (e che può scendere fino al 9% con lunghi periodi di adesione) confrontata al 23–30% del TFR in azienda;
  • Benefici fiscali: i contributi sono deducibili fino a 5.164 €/anno, riducendo la base IRPEF;
  • Contributo del datore di lavoro: disponibile nei fondi contrattuali

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# TFR

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