Tetto al contante, con la manovra la soglia sale a 5mila euro: le novità per il 2023

Stefano Rizzuti

24 Novembre 2022 - 17:55

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La legge di Bilancio innalza, dal primo gennaio 2023, il tetto al contante a 5mila euro: cosa cambia con il nuovo anno e per quali transazioni vale il divieto.

Tetto al contante, con la manovra la soglia sale a 5mila euro: le novità per il 2023

Il tetto al contante sale a 5mila euro con la legge di Bilancio. Non una vera e propria novità, essendo stata già annunciata negli scorsi giorni. Non solo, perché l’innalzamento della soglia dei pagamenti in contanti doveva già salire con il decreto Aiuti quater, ma si era poi deciso di rinviare l’intervento alla manovra.

Dal luglio del 2020 e fino al 31 dicembre 2022 il tetto al contante è fissato a 2mila euro. Dal primo gennaio 2023 si doveva scendere a mille, ma il governo Meloni ha deciso di riportare più in alto l’asticella con il nuovo limite fissato a 5mila euro. Una decisione che va di pari passo con lo stop alle multe per chi non consente di pagare con il Pos le transazioni inferiori a 30 euro.

Tetto al contante, per quali operazioni vale il divieto

Il limite che passerà a 5mila da gennaio del 2023 non si potrà superare per il trasferimento di denaro contante, per il trasferimento di titoli al portatore e per i libretti di deposito bancari e postali al portatore. Non ci sarà, invece, alcun limite per i prelievi e i versamenti in banca o alla posta. In caso di mancato rispetto della soglia al contante si rischiano multe da 1.000 euro per i privati e da 3 a 15mila euro per i professionisti.

Il tetto al contante in Italia

Per il tetto al contante si tratta già dell’ottavo intervento sul tema negli ultimi dieci anni. Nel 2016 la soglia era fissata a 3mila euro e sarebbe dovuta a scendere a mille nel 2022. Con un emendamento al decreto Milleproroghe, approvato dal centrodestra in Parlamento, si è però fermato questo passaggio tenendo il tetto a 2mila euro e rinviando al 2023 il passaggio a una soglia di mille euro. Ora, con la legge di Bilancio, si rialza il limite a 5mila euro dal 2023.

Il tetto al contante in Europa

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sottolineato che con il tetto a 5mila euro l’Italia rientra nella media dei paesi europei. In realtà in Ue la situazione varia molto da Stato a Stato: si va da un tetto minimo di 500 euro in Grecia per arrivare fino ai 15mila euro della Croazia. Ci sono poi, Paesi come Germania e Austria, che non applicano alcun limite all’uso del contante. Ma va sottolineato che in questi casi l’evasione fiscale è molto più bassa che in Italia.

La soglia al contante nel decreto Aiuti quater

Il nuovo limite per i pagamenti in contanti a 5mila euro era stato introdotto inizialmente con il decreto Aiuti quater. Si trattava di una cifra scelta dopo un compromesso: la Lega, infatti, aveva depositato una proposta di legge con tetto a 10mila euro. Alla fine si è deciso di dimezzare la cifra. Ma il provvedimento è scomparso dal decreto su spinta del presidente della Repubblica, che ha fatto notare come non ci fossero le motivazioni di urgenza e necessità fondamentali per un decreto legge.

Preoccupazioni e rischi del tetto al contante

L’innalzamento del tetto al contante non sembra preoccupare la Guardia di finanza. Secondo il comandante generale delle Fiamme gialle, Giuseppe Zafarana, il nuovo limite dovrà essere considerato, ma “per ora non desta preoccupazioni particolari, vedremo come verrà realizzato”.

Tra gli esperti, però, spesso le posizioni sono di altro tipo. Come spiegava a Money.it Felice Roberto Pizzuti, professore di Economia politica all’Università Sapienza, si può discutere di un vincolo sul contante su cifre ben diverse, tra i mille e i 2mila euro. Inoltre, per il professore, le abitudini dei cittadini vanno verso un sempre maggior ricorso al Pos e stimolare i pagamenti senza contanti può anche creare un circolo virtuoso che abbatte le transazioni non dichiarate.

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